Matt Damon: “Ho smesso con gli insulti omofobi grazie a mia figlia”
L'attore ha ricevuto una lezione che non dimenticherà
Matt Damon ha di recente spiegato che ha smesso di usare insulti omofobi dopo che sua figlia lo ha pesantemente criticato. Nello specifico gli slur, per chi non lo sapesse, non sono “semplici insulti”, ma un’offesa che si riferisce a un’intera categoria o a una collettività, spesso presa di mira (vedi omosessuali, donne e disabili, per esempio). In un articolo pubblicato sul Sunday Times, il divo de La ragazza di Stillwater ha riflettuto sull’importanza di determinate parole usando come esempio la scelta di smettere di usare il termine offensivo che era comunemente usato quando lui era ragazzino, ma con un diverso significato:
Mesi fa ho fatto una battuta e ho ricevuto in cambio un trattato da mia figlia. Si è alzata da tavola. Le ho detto ‘Ma dai, è una battuta! L’ho detta nel film Fratelli per la pelle!’ Si è chiusa in camera sua e ha scritto un lungo e bellissimo saggio sul motivo per cui quel termine è pericoloso. Le ho detto ‘Ritiro la parola f..cio*, ho capito.
Matt Damon: “Ho smesso con gli insulti omofobi grazie a mia figlia”
L’attore ha riconosciuto la debole scusa che usava per difendersi da affermazioni che effettivamente offendevano una categoria di persone. Durante l’intervista, Matt Damon ha anche riflettuto su un precedente commento che aveva fatto riguardo il caso Harvey Weinstein nel 2017. Damon aveva detto: “Come padre di quattro figlie, questo è il tipo di molestia sessuale che mi tiene sveglio la notte.” Commento che gli ha attirato le critiche di molti fan i quali hanno ribattuto che tutti dovrebbero essere offesi dal comportamento di Weinstein, non solo i padri delle figlie femmine. L’attore conclude:
Vent’anni fa non era così. Ora i tuoi testi vengono analizzati, per estrarli dal contesto e ottenere il miglior titolo possibile. Prima non importava molto di quello che dicevo, perché non faceva notizia. Ma forse questo cambiamento è una buona cosa. Quindi ora chiudo un po’ di più la mia bocca.