Micaela Ramazzotti è la protagonista di ‘Naufragi’, film diretto da Stefano Chiantini
Una madre, una moglie, ma anche una bambina che ancora non è diventata donna. Poi, arriva il dolore che devasta e spiazza, rompe in mille pezzi una vita e la ripartenza diventa un percorso ad ostacoli, necessario da compiere. Micaela Ramazzotti è la protagonista del film Naufragi, scritto e diretto da Stefano Chiantini. La pellicola uscirà in streaming distribuita da Adler Entertainment il 9 luglio su Apple TV/ iTunes, Google Play, Amazon TVOD, Rakuten e Chili e il 16 luglio su Sky.
Naufragi pone al centro il disagio psichico nei rapporti familiari, ma anche il dolore e lo smarrimento che ne consegue. Maria ed Antonio hanno due figli e sopravvivono a fatica con il solo stipendio di lui. Nonostante le mille difficoltà, sono una coppia unita e si amano incondizionatamente. Un evento tragico stravolge improvvisamente la loro quotidianità e Maria deve lottare, con tutte le proprie forze, per tenere unita la sua famiglia. La donna, pian piano, dovrà ricostruire il mondo che ha perso per ricominciare a vivere, nonostante tutto. Il film, prodotto da Andrea Petrozzi, è una produzione World Video Production con Rai Cinema, in coproduzione con la francese Offshore. Film Post ha incontrato Micaela Ramazzotti durante la conferenza stampa di Naufragi.
L’intervista di FilmPost a Micaela Ramazzotti
Credo che sia ancora un tabù raccontare il lutto all’interno della narrazione cinematografica. Il dolore della perdita di una persona che abbiamo amato è qualcosa di così difficile da esporre. In che modo si è avvicinata alla sofferenza di Maria, la protagonista di Naufragi?
Micaela Ramazzotti: Ho permesso a Stefano Chiantini di guidarmi. Avviene tutto come se fosse veramente matematico ad un certo punto del film. É matematica, è metrica. C’è proprio un tempo ben preciso nella narrazione della storia dove Maria si troverà ad affrontare, nella prima parte del film, un evento traumatico. Successivamente, ne vivrà anche un altro. Naufragi affronta il dolore del lutto ma anche il dover ripartire dopo una sofferenza. La ripartenza, forse, può essere ancora più dolorosa ed è vero, come dici tu, non se ne parla molto nei film. Ho amato questa storia perché Stefano racconta il lutto in modo diverso, in una narrazione che arriva pian piano ed è inaspettata. Questa storia svela la sofferenza in modo anche dolce. C’è un approccio alla morte quasi lieto e di grande speranza.
Quali sono i film sulla perdita che ha avuto modo di visionare per affrontare questo ruolo?
Micaela Ramazzotti: Sono appassionata di film come Onde del destino diretto da Lars von Trier. L’ho guardato tante volte e l’ho riguardato prima di girare il film. Mi interessano autori come Lars von Trier oppure Cassavetes che raccontano le debolezze umane.