Morto il celebre regista di commedie Carlo Vanzina
A 67 anni, a causa di una malattia, è morto il regista Carlo Vanzina. Figlio di Steno, con il fratello Enrico ha caratterizzato gli ultimi trent'anni di commedie italiane.
Amato e odiato in egual misura, autore con il fratello Enrico di commedie tra le più note degli ultimi trent’anni, Carlo Vanzina è morto all’età di 67 anni. Figlio del leggendario Steno, ha firmato alcuni tra i maggiori successi italiani dalla fine degli anni 70 in poi. Spesso considerato uno dei responsabili, accanto a Neri Parenti, della deriva del Cinema italiano verso una comicità sboccata, ha anche segnato un’epoca all’insegna della nostalgia.
“Sapore di Mare” (1983) è ancora oggi considerato il suo migliore lavoro, commistione riuscita tra comicità pura e tenero rimpianto. Davanti alla sua macchina da presa hanno sfilato (e spesso debuttato) personaggi come Diego Abatantuono, Jerry Calà, Massimo Boldi, Christian De Sica, Paolo Villaggio.
Morto il regista Carlo Vanzina!
Quarant’anni di Commedia all’Italiana
Nato a Roma il 13 marzo 1951, Carlo Vanzina fece una lunga gavetta grazie al mitico padre Steno. Si ritrovò ad imparare il mestiere da leggende del calibro di Mario Monicelli sul set de “L’Armata Brancaleone” (1966). Il fratello Enrico sarebbe diventato il suo inseparabile co-sceneggiatore, avendo già lavorato con il padre anche a film come “Febbre da Cavallo” (1976). Il primo film da regista di Carlo Vanzina fu “Luna di Miele in tre” (1976), interpretato da Renato Pozzetto. Fece approdare su grande schermo i Gatti di Vicolo Miracoli con “Arrivano i Gatti” (1980) e lanciò Diego Abatantuono con “I Fichissimi” (1981) ed “Eccezziunale…veramente” (1982).
Il primo grande successo fu “Sapore di Mare” (1983), ironico e malinconico ritratto di una generazione spensierata nell’Italia degli anni 60. Il film incassò dieci miliardi di lire e portò a Virna Lisi il David di Donatello come Miglior Attrice Non Protagonista. Nello stesso anno, con “Vacanze di Natale“, inaugurò quello che poi divenne la temuta ondata dei “Cinepanettoni”, film di poche pretese ma di enorme successo. Carlo Vanzina, negli anni, ha contribuito al filone sia come regista che come semplice sceneggiatore.
La sua carriera lo ha visto affrontare anche generi diversi, dal thriller di “Sotto il Vestito Niente” (1985) al poliziesco in salsa ironica di “Piedipiatti” (1991). Ha raccontato la generazione dei giovani arricchiti degli anni ’80 in “Yuppies” (1986) e l’edonismo patinato di “Miliardi” (1991). In alcuni casi ha cercato di osare con risultati spesso non all’altezza delle ambizioni. Si veda la commedia post-apocalittica “2061 – Un anno eccezionale” (2007) o i viaggi nel tempo di “Il Cielo in una Stanza” (1999) e “Torno indietro e Cambio Vita” (2015).
La notizia della sua morte è stata diffusa dalla famiglia che ha ribadito come abbia dovuto affrontare con lucidità una grave malattia.