Il museo dello Studio Ghibli rischia la chiusura, la città di Mitaka si mobilita
Lo stop forzato di numerose attività a causa dell’emergenza sanitaria rischia di far scomparire diverse realtà
Il museo dello Studio Ghibli di Mitaka, in Giappone, sta attraversando un terribile periodo di instabilità economica dovuto all’anno di pandemia e alla conseguente diminuzione dei visitatori. Per salvarlo, la direzione del museo ha pensato a una semplice quanto efficace strategia; lanciare una raccolta fondi che premierà ogni donatore con del merchandising in edizione limitata ispirato al mondo e ai personaggi creati da Hayao Miyazaki. La mascotte dell’iniziativa è Pom Poko, uno dei protagonisti delle pellicole dello studio, creato dallo stesso Miyazaki. L’obiettivo è di raccogliere una somma pari a 90mila dollari. Così da scongiurare la chiusura definitiva di un luogo che conserva e racconta una pagina importante dell’animazione giapponese e non solo.
Today we visited the #GhibliMuseum for the 1st time and it was magical. ✨#Japan pic.twitter.com/wokuSgg0ES
— Claudia | クラウディア (@clmo02) November 24, 2019
Il museo dello Studio Ghibli rischia la chiusura
La strategia del consiglio cittadino della cittadina giapponese è quella di un fundraising cittadino. L’obiettivo dei 10 milioni di Yen, non è stato raggiunto ancora, di conseguenza il futuro del museo dello Studio Ghibli è ancora incerto. La raccolta fondi comunque, continua e la città ha anche annunciato che se necessario verranno utilizzate anche le tasse cittadine per poter tenere in piedi il museo. Attenzione però, come segnalano diverse riviste, è possibile donare solo dal Giappone. La strategia è molto simile a quella adottata da musei ben più grandi come il Louvre; che ha lanciato una collaborazione con Uniqlo per il suo merchandising per far fronte alle perdite dell’ultimo anno.
Il merchandising dello Studio Ghibli è già un fenomeno (c’è addirittura un campeggio ispirato alla principessa Monoke) e siamo sicuri che se il museo di Mitaka aprisse alle donazioni internazionali raggiungerebbe il suo obiettivo in men che non si dica. Anche perché, se è vero che l’istituzione del museo dedicato allo studio di animazione giapponese più noto nel mondo ha sofferto per la pandemia; c’è anche da notare che invece lo Studio Ghibli, quello che fattivamente produce i film, non si è fermato e anzi è riuscito a far uscire un nuovo film, Earwig and the Witch, benché chiaramente in streaming e non nelle sale.