Pietro Castellitto parla di “Enea” e dei desideri del suo protagonista!
Pietro Castellitto ha parlato di “Enea” durante il Festival di Venezia!
Al Festival del Cinema di Venezia, Pietro Castellitto ha presentato in concorso il suo secondo film da regista, Enea. All’interno dell’opera, l’attore e regista, figlio di Sergio Castellitto, interpreta anche il protagonista, un giovane spacciatore romano, proprietario di un ristorante di pesce crudo. Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista Variety, il trentunenne ha cercato di spiegare il punto di vista del protagonista:
“Direi che Enea è fondamentalmente un film sul desiderio di sentirsi vivi. Ciò che muove il protagonista è il bisogno di sentire la vita che pulsa dentro di lui. C’è un tragico paradosso: ci sentiamo più vivi quando siamo in guerra. Così Enea è quasi costretto a inventarsi una guerra per sentirsi vivo e per farlo si fa coinvolgere dalla malavita romana corrotta. Ma il desiderio che lo guida è puro e incorruttibile.”
Il personaggio che dà il nome al film proviene da una famiglia benestante, ma ciò che lo anima è un principio, una spinta universale, come ha modo di spiegare:
In termini drammatici questo era importante [che venga dall’elite] proprio perché ci si sente più vivi quando si è in guerra, mentre in un contesto di benessere, in cui la pace prolifera, c’è anche una maggiore paralisi. Il quartiere di Enea, i ristoranti dove mangia, possono essere considerati elitari. Ma il suo desiderio fondamentale di sentire la vita pulsare nelle vene non è elitario, abita tutti. Per quanto mi riguarda, è comune a tutti i giovani di qualsiasi quartiere, di qualsiasi città, di qualsiasi parte del mondo.
Pietro Castellitto ha parlato del suo ultimo film durante il Festival di Venezia!
Il film ha lo scopo anche di raccontare la città di Roma, la capitale d’Italia, città di cui Castellitto vuole rivelare un lato poco conosciuto:
“Roma è una città piena di chiese e di Smart. È una città che mescola il sacro con il profano, è piena di contraddizioni. È molto cinematografica. Nell’élite romana i valori fondamentali dell’esistenza non sono disprezzati. C’è il culto della bellezza, del denaro, dell’avere un bel corpo, degli sport da combattimento. Questi valori carnali di base non sono ancora stati snobbati. Questo crea conflitti e i conflitti creano storie. Naturalmente c’è un lato oscuro in tutto questo, che ho incluso nel film. Ma è troppo facile rappresentare il lato brutto di questo mondo privilegiato. Credo sia più interessante guardare al suo substrato di umanità e romanticismo. Inoltre, sotto Enea c’è un classico gangster movie e a volte alcuni personaggi di questo gangster movie entrano nel film in modo sorprendente.”
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