Oscar 2022: Olivia Colman riuscirà a battere la nuova versione di Lady Diana raccontata da Kristen Stewart?
Olivia Colman ha conquistato la sua terza candidatura agli Oscar 2022. L’attrice è candidata nella categoria miglior attrice protagonista grazie alla sua emozionante interpretazione in The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal. Nel 2019, ottiene la statuetta come miglior attrice con La favorita, mentre nel 2021 arriva la candidatura per The Father.
Agli Academy Awards, Olivia Colman si contenderà la statuetta, gareggiando con altre quattro validissime attrici come Nicole Kidman per Being The Ricardos, Kristen Stewart per Spencer, Penelope Cruz per Madres paralelas e Jessica Chastain per The Eyes of Tammy Faye. Ma l’attrice riuscirà a battere una nuova versione di Lady Diana, questa volta interpretata abilmente da Kristen Stewart?
Oscar 2022: Olivia Colman riuscirà a battere la nuova versione di Lady Diana raccontata da Kristen Stewart?
Non è la prima volta che Olivia Colman gareggia per un premio, trovandosi davanti ad un’attrice che ha interpretato Lady Diana Spencer. Infatti, nel 2021, l’attrice era in gara, nella categoria miglior attrice protagonista in una serie drammatica, agli Emmy Awards e si contendeva il premio con Emma Corrin che, nella quarta stagione di The Crown, ha interpretato la giovane Diana.
In molti, pensavano che Emma Corrin potesse vincere l’Emmy 2021 come miglior attrice protagonista ma Colman è riuscita a vincere la gara per il suo sempre più credibile ritratto della Regina Elisabetta II. Quest’anno riuscirà a battere un’altra versione della principessa Diana? L’attrice ha tutte le carte in regola per emergere come miglior attrice. Infatti, in The Lost Daughter, la pellicola tratta dal romanzo di Elena Ferrante, l’artista racconta i tormenti e le battaglie di una donna matura che fa i conti con le scelte compiute quando era una giovane madre.
Riguardo al suo personaggio in The Lost Daughter, Olivia Colman racconta: ”Non ricordo di aver visto prima sullo schermo una donna come Leda. È estremamente onesta la rappresentazione di non essere necessariamente una grande mamma”.