Oppenheimer, Christopher Nolan sul metodo rivoluzionario con cui ha scritto la sceneggiatura: “Non credo sia mai stato fatto prima”
Christopher Nolan rivela un nuovo importante dettaglio sul processo creativo di Oppenheimer
Mentre mancano ancora più di due mesi all’uscita nei cinema italiani, si continua a parlare di Oppenheimer, in un vero e proprio crescendo di curiosità. Dopo aver illustrato, in un tiktok diventato virale, le ragioni per cui il formato IMAX è quello ideale per godere appieno della sua ultima fatica, Christopher Nolan ha ora rivelato di essersi approcciato alla sceneggiatura con un metodo davvero innovativo. Nel corso di un’intervista per Empire il regista britannico si è aperto circa alcuni dettagli della produzione di Oppenheimer soffermandosi in particolare sulle fasi di stesura dello script. “Non credo sia mai stato fatto prima d’ora” commenta Nolan mentre spiega di aver scritto l’intera sceneggiatura in prima persona, assumendo il punto di vista del protagonista. Tutto per catturare al meglio la mentalità di Robert Oppenheimer e per far sì che gli spettatori stessi potessero in qualche modo entrare nella sua testa.
In Oppenheimer osserveremo la storia attraverso gli occhi del protagonista
“Ho scritto in prima persona” racconta Christopher Nolan ad Empire parlando della sceneggiatura di Oppenheimer. “Non lo avevo mai fatto prima e credo che nessun altro lo abbia fatto prima d’ora. Ma il punto è questo: nelle sequenze a colori, che sono il fulcro del film, tutto è raccontato dal punto di vista di Oppenheimer. Guardiamo letteralmente la storia attraverso i suoi occhi“. Particolarmente importante, per Nolan, è l’idea che chi guarda – esattamente come lui che ha scritto la sceneggiatura – non assuma mai una posizione di giudizio, bensì viva l’esperienza insieme al protagonista interpretato da Cillian Murphy.
“È una cosa strana da fare. Ma mi ha ricordato come dovevo girare il film. È stato un promemoria per tutti quelli che sono stati coinvolti nel progetto: ‘Okay, questo è il punto di vista di ogni scena’. Volevo percorrere questa vicenda insieme a Oppenheimer, non volevo distaccarmi e giudicare. Sarebbe stato un esercizio inutile. Quello è più un approccio da documentario, o da teoria politica, o da storia della scienza. Questa è una storia che si vive con lui, senza giudicare. Si affrontano quei dilemmi etici impossibili insieme a lui“. Gli stessi attori hanno letto la sceneggiatura scritta da Nolan in prima persona, in modo che sia Murphy che gli altri potessero sviluppare una maggior connessione con Oppenheimer. Il film, che durerà più di tre ore, è il primo di Nolan ad aver avuto Rating-R (vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto) dai tempi di Insomnia. Alla luce dei vari dettagli emersi sinora, Oppenheimer sembra prendere forma come uno dei film più unici nella carriera del regista britannico.