Oscar: 10 super favoriti che hanno perso contro ogni previsione
Ogni anno agli Oscar ci sono film, registi o attori che partono da frontrunner. Non sempre però i pronostici vengono confermati: ecco 10 esempi
Con l’avvicinarsi degli Oscar, ogni anno, la stampa, gli esperti e in generale gli appassionati di cinema si cimentano in previsioni sui possibili vincitori. E ogni anno c’è un manipolo di attori, di registi o di film che partono da favoriti nelle rispettive categorie anche a fronte dei premi vinti nel corso delle varie tappe della stagione dei premi. Non sempre però le suddette previsioni si rivelano azzeccate e capita che i super favoriti, i cosiddetti frontrunners, “perdano” contro ogni previsione proprio in quella categoria in cui la vittoria era data per scontata. Fra casi che hanno fatto scalpore o semplici sorprese eccone 10 esempi.
Quarto potere, Miglior film
Quarto potere, che ha segnato lo straordinario esordio di Orson Welles, è uno dei più grandi film della storia del cinema. Già prima dell’uscita, il film aveva suscitato non poche controversie, legate al fatto che il personaggio di Charles Foster Kane fosse ispirato (nemmeno troppo velatamente) al magnate dei media William Randolph Hearst. Hearst portò avanti un’aspra campagna contro Quarto potere e sono in molti a pensare che sia questa la ragione per cui il capolavoro di Orson Welles non venne premiato come Miglior film. Quell’anno il premio andò a Com’era verde la mia valle di John Ford.
Judy Garland, Miglior attrice protagonista per A Star is Born
Dopo Il mago di Oz, A Star is Born, (È nata una stella) diretto da George Cukor, è il film più famoso di Judy Garland e quello di Ester Blodgett è considerato il miglior ruolo della sua intera carriera. Garland arriva agli Oscar da frontrunner e la sorpresa è massima quando a portarsi a casa la statuetta della Miglior attrice protagonista è Grace Kelly per La ragazza di campagna di George Seaton.
Martin Scorsese, Miglior regia per Quei bravi ragazzi
Che Martin Scorsese sia uno dei migliori cineasti contemporanei è fuori discussione, ma lo è altrettanto il fatto che quello tra il regista e l’Academy non sia proprio un sodalizio. Scorsese ha diretto un gran numero di film diventati cult, tra cui anche Goodfellas, Quei bravi ragazzi. Ed è proprio per Goodfellas che Scorsese ha ricevuto la sua terza nomination per la Miglior regia diventando il frontrunner della categoria. Tutto lasciava pensare che quella sarebbe stata la volta buona e invece il premio è andato a Kevin Costner per Balla coi lupi.
Salvate il soldato Ryan, Miglior film
Nel 1999 Salvate il soldato Ryan è arrivato agli Oscar forte di 11 nomination, vincendo in 5 categorie ma non come Miglior film, pur partendo da deciso favorito. La mancata vittoria come Best Picture ha suscitato all’epoca, e continua a suscitare tuttora, un certo stupore e altrettanto disappunto. A vincere quell’anno fu Shakespeare in Love di John Madden, grazie anche a una monumentale campagna promozionale promossa da Harvey Weinstein. Una tattica riuscitissima che ha portato al risultato di cui sopra, che ha creato un precedente quanto a rilevanza del marketing quando si parla di Oscar e che ha privato Salvate il soldato Ryan della più prestigiosa delle statuette dorate.
I segreti di Brokeback Mountain, Miglior film
I segreti di Brokeback Mountain, diretto da Ang Lee, è a tutt’oggi uno dei film più belli e importanti nella storia del cinema moderno. Con performance straordinaria da parte degli attori protagonisti Jake Gyllenhaal ed Heath Ledger, una storia toccante, una regia brillante e una sceneggiatura impeccabile, I segreti di Brokeback Mountain partiva decisamente come frontrunner. Nel 2006, invece, la statuetta andò a Crash – Contatto fisico di Paul Haggis e all’epoca si ipotizzò che la scelta di non premiare la pellicola di Ang Lee come Miglior film suscitò diverse polemiche e valse accuse di omofobia all’Academy.
Sylvester Stallone, Miglior attore non protagonista per Creed
Nel 1977 Sylvester Stallone ricevette la nomination come Miglior attore protagonista per Rocky (il premio andò postumo a Peter Finch). Nel 2016 arrivò nella cinquina dei cinque candidati come Miglior attore non protagonista per la versione più matura dello stesso personaggio in Creed. Anche alla luce della vittoria di un Golden Globe in molti ritenevano che il 2016 sarebbe stato l’anno della vittoria di Stallone. Le cose andarono diversamente, contro buona parte delle previsioni, e il premio andò a Mark Rylance per Il ponte delle spie.
La La Land, Miglior film
Nel 2017 La La Land era il favorito nella categoria Miglior film. E per un paio di minuti, complice una busta sbagliata, il film di Damien Chazelle l’Oscar l’ha vinto “per davvero”. Warren Beatty e Faye Dunaway salgono sul palco, aprono la busta e annunciato che il premio come Best Picture va a La La Land. È solo quando i produttori sono già sul palco e hanno iniziato il loro discorso di accettazione e ringraziamento che arriva la rettifica: è Moonlight il Miglior film.
Sam Mendes, Miglior regia per 1917
Gli Oscar 2020 hanno segnato un meritatissimo e storico trionfo per lo splendido Parasite di Bong Joon-ho, tornato a casa con 4 statuette compresa quella per la Miglior regia. Statuetta per la Miglior regia che i pronostici avevano previsto quasi come garantita a Sam Mendes per 1917. Il regista britannico partiva quell’anno come favorito nella categoria, per un film considerato una vera prodezza tecnica, anche alla luce delle vittorie ai Golden Globe e ai BAFTA. Non è mancato quindi un po’ di stupore quando il premio è andato a Bong Joon-ho.
Chadwick Boseman, Miglior attore protagonista per Ma Rainey’s Black Bottom
Quello di Levee Green in Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe è l’ultimo ruolo portato sul grande schermo da Chadwick Boseman, prematuramente scomparso nel 2020. La performance è considerata la migliore della sua carriera e l’Oscar, postumo, era ritenuto non solo sacrosanto a livello di grandezza della prova, ma anche il giusto omaggio da tributare all’attore. L’Academy, contrariamente a quanto succede di solito, aveva lasciato riservato per il gran finale della cerimonia di premiazione l’annuncio del Miglior attore protagonista, ragionevolmente certa della vittoria di Boseman. La sorpresa fu generale quando il premio andò invece ad Anthony Hopkins per The Father.
Il potere del cane, Miglior film
Nell’edizione del 2022 – quella passata alla storia per lo schiaffo di Will Smith – le varie previsioni di stampa ed esperti davano come frontrunner nella categoria Miglior film, con ampio margine alla luce dei premi vinti nel corso dell’Awards Season, Il potere del cane di Jane Campion, in gara con 12 nomination. Campion ha portato a casa il premio per la Miglior regia, ma l’Oscar per il miglior film è andato, con una certa sorpresa a CODA – I segni del cuore.