Paul Schrader sui film Marvel: “Qualcosa è cambiato nella cultura”
Il regista, ospite al Festival di Venezia, ha espresso la sua opinione riguardo ai film dedicati ai supereroi della Marvel
Paul Schrader, che è a Venezia per presentare il suo ultimo film Il collezionista di carte (QUI la recensione), ha espresso la sua opinione sui film realizzati dai Marvel Studios, oramai da anni al centro di un accesso dibattito che coinvolge autori, produttori e attori. Schrader, nonostante la sua vicinanza con Martin Scorsese (ha sceneggiato classici come Toro scatenato e Taxi Driver), non condivide appieno il pensiero del regista. Non che sia il fan numero uno dei film di supereroi, ma a quanto pare l’autore di American Gigolo sembra avere una visione più ampia di ciò che può essere definito come cinema. Parlando dell’ascesa dei film di supereroi al centro della cultura pop, Schrader ha riflettuto:
È piuttosto sorprendente che quello che consideravamo intrattenimento per adolescenti quando eravamo giovani, come i fumetti, oggi sia diventato il genere dominante a livello economico. Ogni generazione è formata a proprio modo, dalla letteratura, o dal teatro, o dalla televisione in diretta, o dalle scuole di cinema. Ora abbiamo una generazione che si è formata sui videogiochi e sui manga. Non è che i registi siano cambiati, è il pubblico è cambiato.
Paul Schrader sui film Marvel: “Qualcosa è cambiato nella cultura”
Il regista si è poi soffermato ad analizzare l’origine del successo economico di cui stanno godendo i cinecomic. Ha dichiarato che, a suo avviso, questo dipende principalmente dal fatto che sono tratti dalla cultura che ha maggiormente influenzato i gusti del pubblico odierno. Secondo Schrader non sono coloro che fanno cinema a essere diversi dal passato, ma è piuttosto il pubblico a essersi trasformato.
Quando il pubblico non vuole film seri, è molto, molto difficile farne uno. Quando invece ti chiedono: ‘Cosa dovrei pensare della libertà delle donne, dei diritti degli omosessuali, delle situazioni razziali, della disuguaglianza economica?’ e il pubblico è interessato a sentir parlare di questi problemi, beh, allora puoi fare quel tipo di film. E sono stati fatti. In particolare negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, ne venivano fatti uno o due alla settimana sulle questioni sociali. E avevano un grande successo finanziario perché era quello che il pubblico voleva vedere. Poi qualcosa è cambiato nella cultura, il centro si è spostato. Quei film vengono fatti ancora oggi, ma non sono più al centro della conversazione.