È morto Philippe Pozzo di Borgo, la sua storia aveva ispirato il film Quasi amici
Philippe Pozzo di Borgo, l'imprenditore tetraplegico che aveva ispirato il film Quasi amici, è morto a Marrakech all'età di 72 anni
È morto a Marrakech all’età di 72 anni Philippe Pozzo di Borgo, l’imprenditore tetraplegico la cui storia aveva ispirato il film Quasi amici con François Cluzet e Omar Sy. Il film, scritto e diretto da Olivier Nakache ed Éric Toledano, è uscito nel 2011 ed è stato un grandissimo successo, sia in Francia che a livello internazionale. La storia è quella, indimenticabile, dell’amicizia tra Philippe (Cluzet) e il suo badante Driss (Sy): un rapporto dapprima conflittuale e non proprio facile culminato in un legame ricco di momenti tanto divertenti quanto toccanti. A fare da fonte di ispirazione per quello che è diventato il film di maggior successo nella storia della Francia, il legame tra Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Yasmin Sellou. A dare la notizia della scomparsa dell’imprenditore è stato, per primo, Le Figaro. Olivier Nakache ed Éric Toledano hanno commentato su Twitter: “Abbiamo appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa del nostro amico. Accettando di far adattare la sua storia ha cambiato le nostre vite e quelle di molte persone vulnerabili e fragili”.
Addio a Philippe Pozzo di Borgo, la sua storia aveva ispirato il film Quasi amici
Philippe Pozzo di Borgo nasce in una famiglia di origini nobili nel 1951. Nel 1993, poco dopo la morte della moglie affetta da una rara neoplasia, rimane tetraplegico (ovvero paralizzato dal collo in giù) a seguito di un incidente di parapendio. Inizia una lotta drammatica e tenace con le limitazioni imposte dalla propria condizione che se da un lato gli fa pensare di essere diventato un peso, dall’altro lo spronano a prendere quel che di buono la vita ha ancora da offrirgli. Racconta la sua storia nel libro Il diavolo custode, dove trova grande spazio la narrazione del rapporto che lo lega al suo badante Adbel Yasmin Sellou. Ed è proprio lui il suo diavolo custode, un uomo algerino da poco uscito di prigione che, dopo i primi conflitti, diventa una figura fondamentale al di là della relazione professionale. Dopo l’incidente Philippe Pozzo di Borgo ha fatto dell’integrazione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro una delle sue battaglie principali.