Pirati dei Caraibi: addio definitivo a Elizabeth Swann? Keira Knightley parla del suo ritorno nel franchise

I fan della saga di Pirati dei Caraibi dovranno fare i conti con una notizia difficile: Keira Knightley non è interessata a riprendere il ruolo di Elizabeth Swann in futuri capitoli del franchise Disney. In una recente intervista con il Times (riportata da The Hollywood Reporter), l’attrice ha spiegato le ragioni dietro questa decisione, legate tanto a priorità personali quanto a un’analisi critica della sua esperienza con la saga.

Knightley, madre di due figlie, ha sottolineato come la maternità abbia cambiato la sua prospettiva: “Non potrei più andare da un lavoro all’altro [all’estero] ora. Non sarei in alcun modo giusta nei confronti delle mie figlie e non vorrei. Ho scelto di avere figli, voglio crescerli, quindi ho dovuto fare un passo indietro importante.”

La riflessione sincera sull’impatto de Pirati dei Caraibi e sulle scelte personali di Keira Knightley

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Walt Disney Pictures, Jerry Bruckheimer Films

L’attrice ha anche ricordato che le riprese di Pirati dei Caraibi non sono state affatto facili: “Gli orari sono folli. Sono anni della tua vita, non hai alcun controllo su dove stai girando, per quanto tempo stai girando, cosa stai girando.” Nonostante la popolarità che il ruolo di Elizabeth Swann le abbia portato, Knightley ha riflettuto sul prezzo di quel successo: “È una cosa buffa quando hai qualcosa che ti sta creando e distruggendo allo stesso tempo. Ero considerata una merda per colpa loro, e tuttavia, poiché hanno avuto così tanto successo, mi è stata data l’opportunità di fare i film per i quali ho finito per ottenere le nomination agli Oscar.”

Tra luci e ombre, Knightley riconosce il ruolo fondamentale di Pirati dei Caraibi nella sua carriera: “Sono stati i film di maggior successo a cui prenderò mai parte, e sono stati il ​​motivo per cui sono stata pubblicamente criticata. Quindi sono un posto molto confuso nella mia testa.” Con queste parole, Keira Knightley sembra chiudere definitivamente il capitolo di Elizabeth Swann, offrendo un sincero sguardo su quanto il successo possa essere al contempo una benedizione e una sfida.

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