Rebel Moon – Parte Uno, la spiegazione del finale: in che modo il cliffhanger prepara al sequel?

Da venerdì 22 dicembre è disponibile su Netflix la prima parte di Rebel Moon, capitolo uno della nuova space opera targata Zack Snyder (trovate qui il nostro approfondimento). È una Parte Uno introduttiva questa di Figlia del fuoco, che presenta i protagonisti e prepara il terreno a quella che negli intenti è un’epopea intergalattica composta di tre capitoli (più una serie di altri sviluppi attraverso media differenti). Come sappiamo Snyder ha girato Figlia del fuoco e il secondo capitolo La sfregiatrice uno dopo l’altro e ha già pronta la sceneggiatura del terzo film, ancora tutto da confermare. Confermata invece la data di uscita della Parte Due, che arriverà su Netflix il prossimo 19 aprile. Rebel Moon – Parte Uno si conclude con un grosso cliffhanger e con un finale che necessita di essere approfondito. Vediamo qui di seguito la spiegazione e in che modo il colpo di scena finale prepara al sequel. [ATTENZIONE: da qui in poi seguono grossi SPOILER!]

La missione di Kora e la battaglia tra i ribelli e l’esercito di Atticus Noble

La gran parte di Rebel Moon – Parte Uno: Figlia del fuoco ruota attorno al viaggio di Kora (Sofia Boutella) per mettere insieme una squadra di combattenti pronti ad abbattere la tirannia del Pianeta Madre e a difendere la luna di Veldt. Ad assisterla nella missione ci sono in un primo momento solo Gunnar (Michiel Huisman), un agricoltore di Veldt, e Kai (Charlie Hunman), un mercenario e pilota che li accompagna di pianeta in pianeta. Kora riesce a reclutare l’ex principe Tarak (Staz Nair), la cyborg e abile spadaccina Nemesis (Doona Bae), i due fratelli Darrian e Devra Bloodaxe (Ray Fisher e Cleopatra Coleman) e l’ex generale Titus (Djimon Hounsou). Tarak, Nemesis, i fratelli Bloodaxe e Titus sono tutti ribelli che non vedono l’ora di rovesciare Re Balisarius (Fra Fee) e il suo terribile ammiraglio Noble (Ed Skrein) e sono tutti ricercati come oppositori del Pianeta Madre. Le cose prendono una bruttissima piega quando Kai svela la sua vera natura e vende i ribelli all’ammiraglio Noble. Il “premio” più ambito è proprio Kora, ex guardia della Principessa Issa nonché la più ricercata tra i ribelli dell’universo conosciuto. Gunnar riesce a salvare Kora e ad uccidere Kai e ha inizio una battaglia tra i ribelli e le forze di Noble, il cui atto finale culmina con la morte dell’ammiraglio proprio per mano di Kora.

La spiegazione del finale di Rebel Moon – Parte Uno e di come introduce La sfregiatrice

La battaglia reclama il sangue di numerose vittime, tra cui Darrian che si sacrifica per annientare una delle navi spaziali del Pianeta Madre, ma nel finale della prima parte di Rebel Moon scopriamo che Noble non è morto. O meglio, che è stato salvato dai sacerdoti di Balisarius che, tramite un complesso macchinario, gli permettono di comunicare telepaticamente proprio con il Re. A questo punto vediamo Balisarius affidare al suo crudele ammiraglio una nuova missione: annientare la ribellione su Veldt (dove i guerrieri sopravvissuti alla battaglia hanno già fatto ritorno per organizzare la rivolta contro il Pianeta Madre) e portargli Kora, rigorosamente viva. Balisarius si è preso cura di Kora come un padre dopo aver distrutto con le sue stesse mani la sua terra di origine e l’ha resa una macchina da guerra così feroce da guadagnarsi il soprannome di Sfregiatrice. Il Re vuole uccidere la giovane ribelle con le sue stesse mani e nella Parte Due di Rebel Moon (intitolata proprio La sfregiatrice), in arrivo su Netflix ad aprile 2024, andremo più a fondo del passato di Kora, qui solo accennato. Il cliffhanger finale lascia chiaramente intendere che questo primo capitolo ha solo scalfito la superficie del nuovo universo di Zack Snyder: La sfregiatrice, come anticipato dallo stesso Snyder, sarà un film di guerra: la battaglia è appena cominciata.