Sanpa: la comunità di San Patrignano si dissocia dalla docuserie Netflix
La serie Netflix racconta in cinque episodi 15 anni di storia tra "luci e tenebre" della comunità e del suo fondatore Vincenzo Muccioli
Attraverso un comunicato pubblicato oggi sul sito ufficiale di San Patrignano, la comunità di recupero fondata nel 1978 si dissocia dalla docuserie Netflix Sanpa. La docuserie ha il suo svolgimento in cinque puntate da un’ora ed è la la prima prodotta in Italia da Netflix. Creata e scritta da Gianluca Neri, con Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli, diretta da Cosima Spender, è frutto di un lavoro durato tre anni. La docu-serie è stata realizzata con venticinque testimonianze, 180 ore di interviste e con immagini tratte da 51 differenti archivi. Le testimonianze, che si alternano a materiale d’archivio, ripercorrono le vicende che hanno caratterizzato la storia della comunità terapeutica per tossicodipendenti e del suo fondatore. Spiega la nota:
Il racconto che emerge è sommario e parziale, con una narrazione che si focalizza in prevalenza sulle testimonianze di detrattori, per di più, qualcuno con trascorsi di tipo giudiziario in cause civili e penali conclusesi con sentenze favorevoli alla Comunità stessa, senza che venga evidenziata allo spettatore in modo chiaro la natura di codeste fonti.
Sanpa: la comunità di San Patrignano si dissocia dalla docuserie disponibile su Netflix
Continua la nota:
“Per trasparenza e correttezza – spiega la Comunità di San Patrignano – abbiamo ospitato per diversi giorni la regista della serie la quale è stata libera di parlare con chiunque all’interno della comunità, e abbiamo inoltre fornito l’elenco di un ampio ventaglio di persone che hanno vissuto e o tuttora vivono a San Patrignano e della quale conoscono bene storia passata e presente, in modo da poterle dare gli strumenti necessari per una ricostruzione oggettiva e informata. Tale elenco è stato totalmente disatteso, ad eccezione del nostro responsabile terapeutico Antonio Boschini, preferendo lasciare spazio ad un resoconto unilaterale che paia voler soddisfare la forzata dimostrazione di tesi preconcette”.
Il timore della comunità è che questa ricostruzione a tal punto decontestualizzata e fuorviante potrebbe “colpire le purtroppo numerosissime persone e le loro famiglie che affrontano il grave problema della tossicodipendenza, oggi ancora emergenza nazionale. Persone alle quali San Patrignano ha sempre aperto le proprie porte e accolto gratuitamente in un programma terapeutico basato su principi e metodi molto distanti da quelli descritti nella docu-serie, come dimostrato da diversi studi indipendenti di prestigiosi atenei sia nazionali che internazionali”, conclude la nota.