Smile: il regista spiega il deprimente finale del film
Lo sceneggiatore/regista di Smile, Parker Finn, spiega il cupo finale di Smile, confermando che non si è mai pensato ad un finale positivo
Lo sceneggiatore/regista di Smile, Parker Finn, spiega il processo decisionale dietro il cupo finale del film. Il film ruota attorno alla psichiatra interpretata da Sosie Bacon, Rose Cutter, mentre il brutale suicidio di sua paziente le trasmette una maledizione che coinvolge un’entità terrificante e sconosciuta, portandola in un vortice di follia nella speranza di spezzarla. Sfortunatamente, tutti coloro che speravano che ne uscisse vittoriosa, hanno dovuto affrontare la morte della protagonista, che alla fine del film, è caduta vittima dell’entità di Smile, dandosi fuoco di fronte a Joel (Kyle Gallner), trasmettendogli così la maledizione.
Parlando con Slash Film per discutere l’uscita digitale del film, Parker Finn ha parlato del cupo finale. Lo sceneggiatore/regista ha rivelato che sin da subito c’era la volontà di concludere il film con una nota tragica, ritenendo che la “trama” e i “temi del film” rendessero più sensato optare per un finale oscuro piuttosto che più felice:
“Sapevo fin dall’inizio che il film sarebbe finito nella sua peggiore conclusione possibile. Questo è sempre stato nel DNA della storia, perché visti i temi e la trama in sè, sembrava l’unico modo per chiudere Smile. Ci sarebbero potuti esere molti modi diversi in cui il film sarebbe potenzialmente arrivato alla stessa conclusione. Ho preso in considerazione alcuni “percorsi” all’inizio, ma a un certo punto si è in qualche modo consolidato questo, era già presente nella sceneggiatura sin dall’inizio”.
Il triste finale di Smile è stata la scelta giusta:
Gran parte di Smile ruotava attorno all’incapacità di Rose di elaborare il suo trauma passato in modo sano e al modo in cui ha cercato un lavoro che le permettesse di aiutare gli altri, senza dover fare lo stesso con se stessa. Sebbene possa aver finalmente affrontato il demone del suo passato nell’atto finale del film, il suo non riuscire ancora a sconfiggere il male si è allineato con l’incapacità di provare a salvare la madre nel bel mezzo di un’overdose, o rendersi conto che Joel era una persona migliore con cui stare rispetto al suo fidanzato Trevor.
Come indica Finn, la morte di Rose e il cupo finale sembrano molto più pertinente ed in linea con lo sviluppo del personaggio, o con il suo regresso, piuttosto che sconfiggere semplicemente l’entità e continuare con la sua vita.