The Batman: Matt Reeves spiega le cicatrici del Joker di Barry Keoghan

Il personaggio è protagonista di una scena tagliata rilasciata da poco

In una recente intervista rilasciata a Variety, Matt Reeves ha spiegato l’origine delle cicatrici del Joker di Barry Keoghan, protagonista di una scena tagliata del film. Il regista è stato sorprendentemente aperto sulla causa delle cicatrici di Joker, su cosa significano per il personaggio e su come queste avranno un significante impatto nei sequel di The Batman. Reeves ha dichiarato: “Ha una malattia congenita che gli impedisce di non sorridere. Anche da bambino, la gente lo guardava con orrore e disgusto, a causa di quel sorriso costante, e lui ha reagito pensando che si trattasse di uno scherzo cosmico, da cui il suo nichilismo”. Nel film di Matt Reeves il pagliaccio compare solo nelle ultime scene quando il Joker saluta l’Enigmista una volta che il maestro dei puzzle arriva all’Arkham Asylum. Ora, la scena eliminata espande l’universo di Reeves, svelando come Batman abbia già incontrato il Joker prima degli eventi del film. Come suggerisce la scena, il Joker si trova all’Arkham Asylum dopo essere stato catturato da Batman, con i due che hanno già iniziato a sviluppare la loro complicata relazione. La scena ci permette altresì di dare uno sguardo approfondito al corpo sfigurato del Joker di Keoghan.

The Batman: le origini delle cicatrici del Joker di Barry Keoghan spiegate da Matt Reeves

 

La scena tagliata – dice Matt Reeves in una recente intervista – , che a un certo punto diffonderemo, è una scena in cui Batman è tormentato perché l’Enigmista gli scrive e lui non capisce perché, perciò inizia a voler indagare su questo assassinio.

Va così da un altro assassino che ha già conosciuto in questi primi due anni, che non è esattamente l’assassino che conosciamo. [..] Qui abbiamo un Joker che non è ancora il Joker. Nella scena che vedrete in futuro vi accorgerete del lavoro che abbiamo fatto sul suo aspetto. Lo abbiamo posizionato in modo tale da creare suspense, visivamente lontano, volevo creare una versione del personaggio unica ma al contempo rispettosa delle sue radici.

Ha una malattia congenita, perciò non sa smettere di sorridere. […] Mi era venuto in mente The Elephan Mant perché amo David Lynch, così proposi: “Magari [questo Joker] non è caduto in una vasca di prodotti chimici e non è neanche come in Nolan pieno di cicatrici di cui non si conosce l’origine. E se fosse una cosa dalla nascita che gli impedisce di smettere di ridere? Se avesse avuto questa reazione molto cupa dopo aver trascorso una vita a essere osservato in un certo modo dalle persone?“.

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