The Creator, il film con John David Washington ha una scena post-credits?
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The Creator rappresenta un’occasione rara a Hollywood: un film di fantascienza completamente originale. Il regista Gareth Edwards non è estraneo al mondo cinematografico, avendo dato il via al MonsterVerse di Legendary Pictures nel 2014 con Godzilla e realizzando senza dubbio uno dei migliori film di Star Wars con Rogue One: A Star Wars Story.
Con The Creator (qui il trailer italiano), adotta un approccio più concreto per costruire un mondo devastato dalla guerra tra l’intelligenza artificiale e l’umanità. Alla fine di questa guerra, l’ex agente delle forze speciali Joshua (John David Washington) viene scelto per una missione per distruggere un’arma sviluppata dal collettivo AI, denominata Alpha-01. Joshua scopre che Alpha-01 ha assunto la forma di una bambina, che chiama “Alphie” (Madeleine Yuna Voyles). Joshua e Alphie iniziano a legare nonostante il suo ordine di eliminarla, il che lo porta a mettere in discussione le sue convinzioni sulle macchine. Anche se l’accoglienza riservata a The Creator può essere un po’ contrastante, c’è una cosa certa: il film non contiene una scena post-credits.
Cosa rende diversi i crediti di The Creator?
The Creator termina, però, con una serie di crediti unica: il testo bianco è sovrapposto ai caratteri cinesi, mentre un’emozionante melodia di pianoforte risuona su tutto. Il design dei titoli di coda è un omaggio al mondo di The Creator, diviso tra gli Stati Uniti, dove risiede l’umanità, e la “Nuova Asia” che è diventata un rifugio sicuro per l’intelligenza artificiale. Un testo simile viene visualizzato in chyron che scorrono sullo schermo per tutto il film, indicando il luogo e l’anno in cui si svolgono le scene.
Anche se The Creator non ha una scena post-credits, i suoi crediti dipingono un tono cupo che si avvicina al pubblico e fa loro riflettere sulla storia che ha appena visto. Edwards ha adottato un approccio simile con i suoi film in franchising; nonostante Rogue One si espanda nel mondo di Star Wars e Godzilla dia il via al MonsterVerse, entrambi sono abbastanza autonomi: un’altra rarità nel cinema in franchising.