The Whale: la creazione dell’atmosfera perfetta attraverso la colonna sonora in un video dietro le quinte
Il compositore Rob Simonsen spiega a quali strumenti si è affidato per far entrare lo spettatore in connessione ed empatia col personaggio di Charlie
The Whale è stato uno dei protagonisti della cerimonia di premiazione degli Academy Awards appena passata e ha attraversato la stagione cinematografica tra pareri contrastanti, qualche polemica e l’unanime consenso per la prova di Brendan Fraser, premiato agli Oscar come Miglior attore protagonista. Una vera e propria rivincita per un interprete in decisa risalita dopo un lungo periodo buio. Il film diretto da Darren Aronofsky si è aggiudicato anche il premio per il Miglior trucco e acconciatura. In ogni pellicola la colonna sonora ha un ruolo fondamentale nella costruzione dell’atmosfera perfetta e quella curata da Rob Simonsen per The Whale non fa eccezione. Ora, un video dietro le quinte in esclusiva per Screen Rant mostra il percorso che ha portato alla scelta di determinati strumenti nella creazione dell’atmosfera perfetta per restituire a chi guarda le sensazioni e le emozioni di Charlie. Ed è lo stesso Rob Simonsen a spiegare l’approccio utilizzato per fare entrare lo spettatore in connessione ed empatia con Charlie anche attraverso la musica.
La colonna sonora di The Whale come il respiro affannoso di Charlie
“Il protagonista Charlie fatica a respirare lungo tutto il film” spiega il compositore di The Whale nel video dietro le quinte che potete vedere in calce al nostro articolo. Per ricreare lo sforzo che compie Charlie ad ogni singolo respiro, Rob Simonsen si è affidato a strumenti come organo, ottoni e a un particolare tipo di flauto. Simonsen ha chiesto al musicista e artigiano di strumenti musicali Winne Clement di costruire un flauto dalle grandi dimensioni, in grado di raggiungere tonalità particolarmente basse e gravi molto simili al suono emesso da una balena. Simonsen ha poi ripreso i suoni prodotti da questo strumento, modificandoli in digitale e unendoli a quelli dell’organo, degli ottoni e degli archi. L’effetto complessivo ottenuto è particolarmente immersivo.
[Fonte: Screen Rant]