Venezia 81: la conferenza stampa di La scommessa – una notte in corsia: “Con la commedia volevamo ferire”
Venezia 81: alla conferenza stampa de La scommessa - una notte in corsia si scoprono le vere intenzioni della dark comedy
Prodotta da Fulvio e Federica Lucisano, con Italian International e Rai Cinema, Carlo Buccirosso e Lino Musella sono i due protagonisti di La scommessa – una notte in corsia, una nuova travolgente dark comedy, in cui si scopre cosa si nasconde davvero all’interno dell’animo umano, esplorando nel dettaglio un luogo apparentemente sicuro, quello della corsia di un ospedale. Al fianco dei due protagonisti troviamo un caso di tutto rispetto, composto da Yari Gagliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella Sorrentino, Elvira Zingone e Iaia Forte.
Venezia 81: alla conferenza stampa de La scommessa – una notte in corsia si scoprono le vere intenzioni della dark comedy
La pellicola racconta la storia di Angelo e Salvatore, due infermieri al Santi Martiri di Napoli, molto diversi tra di loro. Angelo è infatti un esperto infermiere e nonno di famiglia che a volte si concede qualche scappatella extraconiugale. Salvatore è invece il cocco di mamma con problemi al gioco d’azzardo. Durante la notte di Ferragosto arriva in corsia il signor Caputo, un vecchio ottantenne in coma. Per uscire dalla noia di quella notte, i due infermieri decidono di scommettere sulla vita del paziente, scoprendo così in questa situazione surreale, quanto è grande il loro lato oscuro e fin dove sono disposti ad arrivare pur di vincere la scommessa.
In arrivo in sala dal 12 settembre con I Wonder Pictures e diretto da Giovanni Dota, La scommessa – una notte in corsia è presentato in anteprima all’ottantunesima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Durante la conferenza stampa, i due protagonisti – Buccirosso e Musella – insieme con il regista, hanno raccontato com’è stata la loro esperienza nel lavorare per questo film e alle varie domande alle quali hanno dovuto rispondere, c’è stata anche quella della nostra testata. Alla domanda “Il film gioca sulla morte ipotetica di un personaggio e mostra magari anche un cinismo che in ambito ospedaliero è anche abituale. In fase di scrittura è stato complicato trattare un argomento del genere, mantenendo sia una chiave ironica che rispetto verso la tematica?”.
La risposta: “La nostra intenzione era un po’ ferire con la commedia. Ci piaceva usare la commedia come strumento per offendere un po’. Con questo meccanismo metti in piedi un mondo nel quale cerchi di giustificare delle cose molto cattive. Il signor Caputo a un certo punto diventa anche minaccioso, e questo succede per farci capire fino a dove spingerci. Il senso di colpa in questo caso non poteva esserci, perché volevamo sapere dove potevano arrivare questi due, quanto egoisti fossero diventati. Per farlo, si doveva arrivare per questo alla morte, all’imperdonabile”.
Il film è stato un successo durante l’anteprima, adesso non resta che aspettare l’uscita ufficiale, al cinema dal 12 settembre.