American Hustle – Recensione del film di David O. Russell
Un cast spettacolare per una tragicommedia travolgente, eccovi la recensione di American Hustle di David O. Russell
American Hustle – L’apparenza inganna è il settimo film girato da David O. Russell. Uscito nel 2013, ha ottenuto ben 10 nomination agli Oscar, vincendone però nessuno. Ispirata a una storia vera, la trama racconta la reale operazione Abscam, messa in piedi dall’F.B.I. per indagare sulla corruzione diffusa nella politica americana.
American Hustle – Recensione del film di David O. Russell
Trama
Fine anni ’70. Irving Rosenfeld (Christian Bale) e la sua amante Sydney Prosser (Amy Adams) gestiscono una serie di attività illegali tra cui truffe, falsificazione di opere d’arte e usura. Gli affari vanno bene fino a quando vengono beccati dai federali e i due sono costretti a collaborare con l’agente Richard “Richie” DiMaso (Bradley Cooper) che crea l’operazione Abscam per incastrare alcuni membri del congresso. L’operazione si estende fino a coinvolgere altri politici e mafiosi, tra cui il sindaco di una disagiata cittadina, Carmine Polito (Jeremy Renner) e il boss Victor Tellegio (Robert De Niro). A complicare le cose c’è la moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrance), una casalinga sempliciotta e invasiva.
La ricerca di sé
Abscam è stata una vera operazione dell’F.B.I. conclusa con la condanna di 19 persone. Nel film essa fa solo da cornice alle vite dei personaggi che sono caratterizzati tutti in modo ben delineato e portatori di ambizioni diverse, ma spinti da un’ unica motivazione principale: essere i migliori.
Tutti i protagonisti sono degli inetti insoddisfatti della propria vita. Difficili da accontentare, essi cercano sempre delle prove che dimostrino quanto veramente valgano. Tutti finiscono quindi per impelagarsi, rovinando ciò che di buono hanno fatto. La passione e l’istinto vengono usati come armi pericolose per accontentare i propri ego, bisognosi di apparire al meglio. L’apparenza, figlia del tempo, con tutti quei abiti quasi grotteschi, capigliature improponibili e frasi ad effetto, è il punto di riferimento.
Gli attori sono fenomenali. Il personaggio di Irving sembra costruito appositamente per Christian Bale, che tra l’altro è dovuto ingrassare di moltissimi chili per il ruolo. Amy Adams e Bradley Cooper riescono ad esaltare l‘irrequietezza dei loro personaggi ma è Jennifer Lawrance la più meritevole grazie anche al suo ruolo imprevedibile e molto ad effetto. Il cameo di Robert de Niro e il simpatico Louis C.K. sono inoltre delle piacevoli sorprese.
Analisi tecnica
Il tocco di David O. Russell si sente eccome e la regia è irrequieta come i personaggi; nel complesso il film è diretto molto bene. Le 10 nomination agli Oscar, tra cui quella per il miglior film, sono tutte meritate. Prove attoriali degne di nota, scenografia azzeccatissima, costumi e musiche perfetti accompagnano la solidissima sceneggiatura di Eric Singer che fu inclusa nella Black List 2010. I dialoghi non sono mai banali e spaziano da battute comiche a frasi significative e drammatiche. Le quasi 2 ore e 20 di visione sono un po’ troppe per seguire le vicende al giusto ritmo.
Conclusioni
American Hustle è un film assolutamente da vedere se ci si vuole fare un’idea dello stile di Russell. La combinazione di generi e la bravura degli attori rendono il film piacevole per ogni tipo di spettatore. Noi di FilmPost lo abbiamo inserito tra i migliori film del 2014.