Amore al quadrato: recensione del film disponibile su Netflix
La nuova commedia romantica ambientata a Varsavia, che però non riesce a imporsi nel genere
A pochi sarà sfuggita la proposta varia e ricca di film dedicati all’amore che siti streaming e palinsesti televisivi hanno programmato per rendere il giorno più romantico dell’anno davvero speciale. Così è successo anche su Netflix che, prima ancora del 14 febbraio, aveva già predisposto l’uscita di nuovi titoli dal sapore decisamente romantico. Tra le proposte della piattaforma on demand troviamo anche un film polacco, Amore al quadrato, di cui vi proponiamo la recensione. Si tratta di una commedia romantica diretta dal regista Filip Zylber e approdata sul famoso sito streaming lo scorso 11 febbraio.
Amore al quadrato potrebbe sembrare un titolo banale e forse frutto di un’erronea traduzione dal polacco all’italiano. Questa volta non ci sono errori di traduzione. Nessun pressapochismo nella traduzione, come era avvenuto per Eternal Sunshine of the Spotless Mind (tradotto in Se mi lasci ti cancello). In questo caso si è optato per una traduzione letterale. Miłość do kwadratuhe è infatti il titolo in lingua originale e, come suggerisce l’assonanza, il suo corrispettivo italiano è proprio Amore al quadrato. Un titolo per niente originale, che allo stesso tempo rispetta però una coerenza di fondo. Il film, infatti, sembra essere stato realizzato seguendo un manuale per mettere in scena i più famosi cliché delle commedie romantiche.
Indice
- Trama
- Recensione
- Svincolarsi dalle etichette
- Un prodotto leggero e generalista
- Considerazioni finali
Trama – Amore al quadrato recensione
Klaudia è una giovane modella dai lineamenti tanto perfetti quanto particolari. I suoi grandi occhi azzurri spiccano in contrasto ai curati ricci castani. La bellezza e la spontaneità davanti all’obiettivo fotografico la rendono molto richiesta nel mondo della moda. Eppure, dietro il suo fascino e lo sguardo magnetico, Klaudia nasconde un segreto che condivide solo con il suo agente e la sorella. La ragazza infatti conduce una doppia vita: messi da parte capi alla moda, parrucca e lenti a contatto, Klaudia è in realtà Monika, una maestra delle elementari. Un’insegnante che ha intrapreso la carriera da modella nascondendo la sua vera identità con l’obiettivo di riuscire a pagare i debiti del padre.
Durante uno dei suoi lavori da top model la ragazza conosce Enzo, un famoso giornalista e noto Don Giovanni. I due si troveranno a lavorare insieme come testimonials per una campagna pubblicitaria. Eppure, il primo incontro non è certo dei migliori. Ne nasce infatti un’istintiva antipatia che, come spesso accade, non tarderà a trasformarsi nell’esatto opposto: una reciproca e forte attrazione. Al contempo Enzo conoscerà la giovane anche nella sua versione meno appariscente e più ordinaria. La nipote di Enzo è infatti un’alunna della maestra Monika. Enzo, quindi, non farà fatica a innamorarsi di due donne diverse senza rendersi conto che si tratta della stessa persona.
Recensione – Amore al quadrato recensione
Amore al quadrato si sviluppa seguendo una trama semplice e lineare. Ripropone temi e situazioni già visti in tante altre pellicole del medesimo genere, senza fare il minimo sforzo per mostrare un briciolo di novità. La pellicola sembra essere carente anche nel riproporre le due componenti che caratterizzano e nominano il genere: l’elemento comico e quello romantico. Nel film, infatti, non sono presenti veri e propri momenti comici. Non ritroviamo situazioni imbarazzanti o fraintendimenti, che di solito fanno da contraltare all’intensità e alla serietà trasmessa dalla storia d’amore. Non vi sono battute degne di nota e le spalle dei protagonisti non riescono a spiccare. Quello che manca è una caratterizzazione dei personaggi secondari. Ci sono le colleghe di Monika e l’antipatica amante e capo di Enzo, Alicja. Eppure, nessuna di queste figure sembra essere stata sviluppata a sufficienza.
Allo stesso tempo l’elemento amoroso è trattato con molta superficialità. Sembra una storia d’amore nata e sviluppatasi con le stesse tempistiche di una classica fiaba Disney. Dopo l’iniziale antipatia, tra i due protagonisti si fa strada un reciproco interesse. Il film però non si sofferma sugli aspetti che hanno fatto innamorare l’uno dell’altra e viceversa, se non per il fascino enigmatico di lei e l’improvviso amore per i bambini di lui. Un vero peccato, dato che sarebbe stato un modo per approfondire ulteriormete le figure dei due personaggi principali. Nel complesso i due protagonisti, seppur stereotipati, sono ben caratterizzati. Lei, Klaudia/Monika, è una donna affascinante e sicura di sé quando posa come modella; intuitiva e con innovativi metodi di insegnamento quando svolge la professione di maestra. Lui, Enzo, è invece il classico donnaiolo: abiti eleganti e una passione dichiarata per donne e motori.
Svincolarsi dalle etichette – Amore al quadrato recensione
Amore al quadrato si propone come una commedia romantica che non fa senza nessuno sforzo per lasciare un’impronta di originalità nel genere. Nel film, però, è possibile riconoscere dei temi interessanti, seppur affrontati in modo superficiale. È opportuno soffermarsi sulla connotazione positiva con cui si vuole rappresentare il lavoro di modella, seppur la protagonista non lo ami. In una scena ritroviamo Monika intenta a difendere la sua seconda professione. Questo avviene nel momento in cui un personaggio la minaccia di rivelare il suo segreto al padre. Alle insinuazioni di svolgere un’attività poco ragguardevole, la ragazza risponde di essere consapevole di star svolgendo un lavoro onesto. Sorge di conseguenza spontanea la domanda: perché la ragazza decide di tenere segreto il suo secondo lavoro?
Forse Monika nasconde il lavoro di modella perché sa di vivere in una società in cui si tende ancora a vincolare le donne a rigide etichette. È possibile immaginare che la ragazza abbia voluto tutelarsi dal rischio di licenziamento dalla scuola. Un’insegnante che come secondo lavoro posa seminuda per delle pubblicità risulta ancora oggi una situazione accettabile solo per una minima parte della società. Un papabile messaggio del film potrebbe essere quello di mostrare che in una persona è facile ritrovare diverse sfaccettature. Una compresenza di attitudini e desideri che rende possibile svolgere contemporaneamente attività differenti e, solo apparentemente, contrastanti. Forse tra gli intenti del regista è presente quello di mostrare una donna che sa di poter giocare tutte le sue carte vincenti. Una donna intelligente e alla mano che può essere anche intrigante e sexy.
Un prodotto leggero e generalista – Amore al quadrato recensione
Amore al quadrato, dunque, risulta essere un film leggero ma poco divertente e che sa di già visto. Davanti a un prodotto privo di originalità viene spontaneo chiedersi come sia possibile ritrovarlo tra le “novità” di un sito di film streaming. Ma forse certe domande a volte sarebbe meglio non porsele. Nel 2020 un altro film polacco era riuscito a vantare una distribuzione internazionale. Si tratta di 365 Dni, di cui altri vanti non ci vengono in mente. Possiamo invece spezzare una lancia in favore di Amore al quadrato, che rispetto alla citata pellicola connazionale è una spanna sopra. E inoltre prova a farsi portatore di un messaggio positivo, seppur trito e ritrito: omnia vincit amor.
Nonostante la banalità della trama, che pone allo scoperto una mancanza di lavoro nella scrittura, il film risulta piacevole a livello visivo. Le ambientazioni e la presenza scenica dei due protagonisti (Adrianna Chlebicka e Mateusz Banasuik) permettono di trasformare un prodotto scadente in un film semplicemente mediocre. Una produzione che potrebbe finire nella programmazione pomeridiana di qualche rete generalista. I primi piani, usati nei momenti opportuni, e la fotografia luminosa rendono ad ogni modo accettabile il film da un punto di vista tecnico.
Considerazioni finali – Amore al quadrato recensione
In conclusione, il film di Filip Zylber non riesce ad apportare nessun tipo di contributo nuovo al genere nel quale si inserisce. Oltre a peccare di mancata originalità, il film è esente anche da una certa carica di emozioni che dovrebbe caratterizzare questo tipo di commedie. Sono presenti passeggiate al parco sotto l’ombrello, una cena a lume di candela, baci mancati e giri in auto lussuose. Non si riesce a identificare però nessuna scena d’amore originale pronta a far battere qualche cuore o che possa spingere al desiderio di poterla uguagliare.
Merita menzione invece il setting in cui si è voluto ambientare la storia d’amore. Si tratta della capitale polacca, Varsavia. Il film ci propone un’ambientazione urbana dove non c’è spazio per gli scorci suggestivi del centro storico. La Varsavia rappresentata in Amore al quadrato ci restituisce l’immagine dell’odierna city europea. Un paesaggio che sembra voler ricalcare la dinamicità della vita dei due protagonisti, nonché la loro appartenenza al mondo del fashion business. Ritornando a parlare del film nel suo complesso, si può affermare che la pellicola si presta senza pretese di sorta ad una visione di sfuggita.
Amore al quadrato
Voto - 5
5
Lati positivi
- Viene mostrata una donna che cerca di svincolarsi dalle etichette imposte dalla società
- Film ambientato in un setting urbano: una Varsavia al passo coi tempi
Lati negativi
- Commedia romantica senza elementi di novità
- Co-protagonisti poco caratterizzati