Asunta: recensione della miniserie spagnola di Netflix
Diretta da Carlos Sedes e Jacobo Martinez, Asunta, tra crime investigation e thriller, è la nuova miniserie spagnola tratta da una storia vera: la nostra recensione
Tra le ultime uscite nel catalogo Netflix di aprile 2024, Asunta, è la nuova miniserie spagnola tratta da una storia vera, disponibile sulla piattaforma streaming dal 26 aprile. Una storia carica di suspense, che esplora la psicologia dei personaggi, attraverso un’indagine ricca di particolari che cerca di far luce sulle ragioni e i colpevoli di un crimine atroce. Ma il vero racconto di Asunta (qui il trailer) è sui 2 protagonisti, gli ottimi Candela Peña e Tristán Ulloa, capaci di cambiare atteggiamento, personalità e di interpretare tanto le vittime ignare e innocenti, quanto i più folli e insensibili responsabili.
Indice
Trama – Asunta, la recensione
I genitori Alfonso e Rosario Basterra, denunciano la scomparsa della piccola Asunta, figlia adottiva di origini cinesi, in procinto di compiere 13 anni. La bambina viene trovata morta poco tempo dopo e tra esami tossicologici e autopsia, la colpa ricade proprio sui genitori Alfonso e Rosario, le cui dichiarazioni e movimenti hanno mostrato sin da subito delle incongruenze. Per i due inizia così un inferno che dopo due anni li porta ad affrontare entrambi un processo, mentre media, opinione pubblica e gli stessi investigatori si dividono tra certezza che siano innocenti o colpevoli.
Parallelamente a ciò che accade nelle aule del tribunale, le indagini continuano, si intensificano e si dilungano, mentre gli unici veri sospettati rimangono i due genitori. Mentre anche le loro dinamiche personali vengono messe in luce, segreti, impulsi e perversioni vengono a galla, ogni azione e frase può essere tanto fraintesa quanto esplicativa di come è realmente avvenuto quel crimine indicibile.
Dramma procedurale e crime detection – Asunta, la recensione
Asunta è un legal drama capace di sorprendere, articolato su più piani temporali e sviluppato attraverso elementi del thriller, del crime e del giallo. Accanto alle linee della detection, ci sono le ossessive dinamiche familiari e sentimentali dei due protagonisti: anime fragili, divise tra spaventosa lucidità e agghiacciante inconsapevolezza. Tra menti offuscate che dimenticano e distorcono la realtà e responsabilità troppo impegnative, serpeggia una sensazione di opprimente quotidianità. Tutto ciò che viene narrato in Asunta rasenta la normalità, presentando dapprima due personaggi innocenti; nel tempo emerge poi però una storia torbida, terribile, dove la violenza dell’animo porta ad azioni insensate e atroci, messe in atto da coloro per i quali si era già pronti a provare empatia.
E invece bastano pochi episodi per cambiare tutto e le vittime si trasformano in carnefici e la comprensione e vicinanza in odio e rabbia. Ma al tempo stesso Asunta confonde lo spettatore, al quale viene presentato e raccontato un caso ancora oggi, in parte, avvolto dal mistero. E mentre ci si chiede il “perché” di tutta la triste e oscura vicenda, altre tematiche saltano all’occhio, cambiando approccio e punto di vista. È l’intensa e persuasiva recitazione degli attori, primi fra tutti le figure principali: straordinari gli attori Candela Peña e Tristán Ulloa, protagonisti di un’interpretazione drammatica, appassionante e tormentata, che fa immedesimare nelle angosce e nelle difficoltà che li travolgono, ma non nelle presunte azioni delle quali vengono accusati.
Conclusioni – Asunta, la recensione
E così come le figure di contorno, ognuno perfettamente in parte nel proprio ruolo, si schierano prima da una parte e poi dall’altra, anche il pubblico inizierà a cambiare idea. Negli indizi che aumentano e nell’indagine che va avanti si fanno strada prove schiaccianti, tanto di colpevolezza quanto di innocenza, mentre giurati e non solo dovranno prima o poi scegliere della vita e del futuro di chi è già stato marchiato.
Perché accanto alle istituzioni come legge e forze dell’ordine, c’è l’attenzione mediatica, l’opinione pubblica, la personale spaventosa giustizia all’interno delle carceri. Parole come “mostro” e “assassini” volano tra la folla che, con ferocia e disgusto, addita e crocifigge i due protagonisti. Asunta stupisce e coinvolge, collocandosi un gradino sopra tutti i prodotti spagnoli del genere. Ambientata in Galizia, a Santiago de Compostela, la cura dei dettagli, la costruzione stratificata dei personaggi e la chiara esposizione ed evoluzione delle indagini ne fa una serie Netflix che merita di essere vista.
Asunta
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Interpretazioni magistrali
- Trama avvincente e curata in ogni dettaglio