La sentinella: recensione del film action con Olga Kurylenko

Su Netflix arriva un nuovo revenge movie tutto al femminile

Ha fatto il suo ingresso nel catalogo Netflix La sentinella”, film action di cui vi presentiamo la recensione. Il regista della pellicola è il francese Julien Leclercq (Rapinatori) mentre la protagonista è interpretata da Olga Kurylenko (La corrispondenza, L’uomo che uccise Don Chisciotte). La pellicola ci fa conoscere dall’interno l’Operazione Sentinella che dal 2015 porta sulle strade francesi circa 10000 soldati al giorno. Lo scopo è quello di pattugliare con le forze armate il più ampio territorio possibile e difendere così la popolazione dagli attacchi terroristici.

Nonostante le premesse del film sembrino interessanti il tutto si risolve in una bolla di sapone a causa di una gestione confusionaria delle molte tematiche presenti. La sentinella si presenta come uno dei classici film che servono a Netflix per riempire il catalogo ed evitare cali dell’attenzione da parte del pubblico. Al netto di eventuali problematiche causate dall’attuale emergenza sanitaria il risultato rimane comunque ampiamente insufficiente.

Indice

La trama – La sentinella, recensione

Klara, la protagonista della storia, è reduce da una disastrosa missione in Siria dove un bambino si è fatto esplodere sotto i suoi occhi. Questo le ha causato una grave forma di disturbo da stress posttraumatico (PTSD) che la porta a diventare dipendente dagli oppiacei. Tornata in patria le sue condizioni sono troppo gravi per garantirle un ruolo attivo all’interno dell’esercito, così i suoi superiori decidono di farla partecipare all’operazione “Sentinelle”. In questo nuovo ruolo la soldatessa deve pattugliare il territorio francese e difenderlo da eventuali minacce terroristiche.

Klara non è però sola, ha accanto a sé un’amorevole madre e una sorella sempre carica e positiva, Tania. Proprio quest’ultima per alleviarle sofferenze decide di organizzare una spensierata uscita in discoteca. Le due sembrano divertirsi e nel corso della serata trovano anche compagnia per la notte. Solo una delle due però tornerà a casa sulle proprie gambe. Tania infatti viene stuprata e ridotta in fin di vita. Klara decide così di mettersi sulle tracce del colpevole e vendicare l’ingiustizia subita.

olga kurylenko

La sentinella, Labyrinthe Films

Un film senza identità

Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è. Se solo capisse quello che è.

Per esprimere il nostro parere su questo film prendiamo in prestito una delle citazioni più famose di Balto. Così come il cane-lupo nel film d’animazione cerca di trovare il suo vero Io, lo stesso fa La sentinella nel corso di 75 interminabili minuti. Le premesse in teoria ci sarebbero tutte: una soldatessa psicologicamente instabile, una dipendenza da droghe e un nemico da eliminare. Tutti elementi che in un film action fanno la loro bella figura, almeno in teoria. Peccato che in fase di scrittura si siano dimenticati di dare la giusta dignità ad ognuno di loro. Complici di ciò una regia asettica e una fotografia dai colori vivaci e accesi che mal si sposano con il turbamento psicologico di Klara. Particolare confusione genera poi uno strano filtro blu che ogni tanto viene applicato al cielo e che risulta assolutamente non necessario.

La prima metà del film si basa tutta sui drammi interiori della protagonista, ahinoi sia la sceneggiatura che il comparto tecnico si dimenticano di approfondirli. Olga Kurylenko sembra l’unica che ci crede fino in fondo e proprio questo la porta a reagire in modo eccessivo a qualsiasi soffio di vento. La sua recitazione potrebbe anche essere giustificata ma solo nel caso in cui il film si fosse preoccupato di contestualizzare e delineare la sua psiche. Dato che così non è stato il personaggio di Klara sembra predicare nel deserto. A tutto ciò uniamo un cast che sembra preso in prestito direttamente dal museo delle cere, almeno stando all’esiguo numero di espressioni facciali su schermo.

Ok, ma l’azione dov’è? – La sentinella, recensione

Di revenge movie in cui il protagonista si batte a mani nude contro tutti è pieno il cinema e realizzare oggigiorno un film appartenente a questo filone non è semplice. La questione si complica ulteriormente se le scene d’azione compaiono solo nella seconda metà e oltretutto vengono realizzate in modo assolutamente scolastico. Veterani del genere come Steven Seagal e Jean-Claude Van Damme hanno spesso realizzato film dimenticabilissimi ma dal canto loro ci hanno sempre messo almeno le conoscenze nelle arti marziali. Ne La sentinella si assiste ad un’evoluzione degli scontri completamente anti climax. La protagonista scena dopo scena si ritrova a lottare contro avversari sempre più facili da superare. Il colmo è il combattimento contro il “boss finale” che viene superato senza problemi in quattro e quattr’otto.

L’essere il miglior soldato del suo corso e il super addestramento ricevuto non giustificano l’assoluta impalpabilità degli avversari. Se viene meno il desiderio di approfondire il lato psicologico e non si ricerca nemmeno l’adrenalina derivante dalle scene d’azione, cosa rimane ad un film come questo?

la sentinella recensione

La sentinella, Labyrinthe Films

Considerazioni finali

Il giudizio finale di questa recensione de La sentinella rimane ampiamente negativo. Trovare dei lati positivi in questo film è veramente difficile, quasi impossibile. Come in una foto sfuocata non si riesce mai a ben capire quale sia il focus. Da una parte l’operazione militare, la denuncia contro la guerra e la minaccia terroristica mentre dall’altra troviamo il dramma personale di una donna, il tema dello stupro e quello dell’impunità di cui godono i potenti. Troppa carne al fuoco che in poco più di un’ora brucia e lascia solo il fumo.

La sentinella non riesce ad entrare nemmeno nel novero dei film Netflix da guardare per passare il tempo poiché non riesce ad intrattenere in nessuno dei suoi risvolti. Se siete alla ricerca di revenge movie più efficaci, perlomeno nella messa in scena e nell’interpretazione, c’è la saga di Io vi troverò con Liam Neeson. Se siete in vena di qualcosa più particolare e d’impatto invece c’è Mandy, film del 2018 con un Nicolas Cage leggermente fuori di testa.

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La sentinella

Voto - 4

4

Voto

Lati positivi

  • Sinceramente, nessuno

Lati negativi

  • Il comparto tecnico. La fotografia in particolar modo risulta spesso inadeguata al tono delle scene
  • La gestione confusionaria delle molte tematiche presenti
  • La parte action è veramente troppo scarna e scolastica

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