Back in action: la recensione del film Netflix
Back in action, diretto da Seth Gordon, con protagonisti Cameron Diaz e Jamie Foxx, è disponibile su Netflix dal 17 gennaio 2025: la nostra recensione
Reduce dalla recente The Night Agent, dei quali ha diretto i 10 episodi e rinnovata per una seconda stagione, Seth Gordon torna sul piccolo schermo con Back in Action, disponibile su Netflix a partire dal 17 gennaio 2025. Dopo l’ultimo film per il grande schermo datato 2017, Seth Gordon è passato alla televisione dirigendo episodi di The good doctor e For all mankind, insieme a molti altri. Back in action (qui il trailer) con protagonisti Cameron Diaz e Jamie Foxx, tra spy story e family movie, riesce a divertire e coinvolgere, anche se non per l’intera durata del film.
Indice
Trama – Back in action, la recensione
Emily e Matt sono un’infallibile coppia di agenti della CIA. La loro missione in Europa, che si rivela essere l’ultima, consisteva nel sottrarre una chiave ICS, capace di controllare tutte le infrastrutture europee, per far in modo che Balthazar Gor, ex membro del KGB, non ne entrasse in possesso. Un incidente quasi fatale per Emily e Matt e la scoperta, da parte di Emily, di essere incinta, portano i due a fare un tentativo per cambiare vita.

Netflix
Quindici anni dopo Emily e Matt sono genitori di due bambini, Alice e Leo, coni quali hanno non poche difficoltà ad andare d’accordo. Le cose iniziano a cambiare quando un comune istinto di protezione nei confronti di Alice viene visto e ripreso da tutti e la copertura dei due salta in poco tempo. Costretti a fuggire e a riprendere la loro vecchia vita per proteggere i figli, Emily e Matt tornano in azione davanti agli occhi increduli e stupiti di Alice e Leo.
L’azione che non manca mai di essere avvincente – Back in action, la recensione
Godibile e scoppiettante, Back in action è un film carico d’adrenalina e azione, che non manca di momenti coinvolgenti, ma soprattutto divertenti. È infatti la linea ironica a funzionare maggiormente, data dal rapporto tra genitori e figli e da un passato che, per quanto si sia cercato di dimenticare, dà modo di sentire quella nostalgia per una vita ormai troppo diversa. È ben reso il repentino e necessario cambiamento da spie impegnate in continue missioni a genitori modello, o meglio, convinti di star facendo un ottimo lavoro ed essere effettivamente dei modelli, ma che si rivelano invece motivo d’imbarazzo per i propri figli. Back in action ha tutti i presupposti per essere quel tipo di prodotto già visto, con un finale prevedibile e situazioni che risultano monotone e banali. Ma ha anche qualche sorpresa che ricorda vagamente il simile The family plan, con il quale condivide più di una scena e più di un espediente.

Netflix
Non c’è da aspettarsi grandi o eclatanti svolte di trama: la struttura è sempre quella, ma ad ogni figura è dato il proprio ruolo centrale all’interno della storia, da quelle che si vedono fin da subito a quelle che compaiono a metà del film, e che acquistano spessore nel corso della narrazione. Per quanto i protagonisti indiscussi siano Cameron Diaz e Jamie Foxx, il merito della riuscita di alcune sequenze della pellicola va anche agli ottimi giovanissimi Leela Owen e Rylan Jackson, rispettivamente la figlia adolescente e il figlio dodicenne della coppia, ben tratteggiati e caratterizzati e perfettamente in parte, credibili in ogni momento. Gli stessi Glenn Close e Jamie Demetriou, fin da quando compaiono, rimangono impressi, sia come personaggi sui generis ma verosimili nell’asset narrativo del film che come spassosa coppia di spie. Lo stesso si può dire di antagonisti come Andrew Scott o alleati come Kyle Chandler e del continuo ribaltamento che anche le figure di contorno subiscono.
Conclusioni – Back in action, la recensione
In Back in action ogni cosa sembra essere abbastanza al proprio posto, con intrattenimento e un susseguirsi degli eventi avvincente, ed entrambi assicurati. Il film riesce così nel suo primario intento di catturare l’attenzione e appassionare, con il pregio di essere di fronte a un genere particolarmente in voga e al quale ci si è ormai abituati, ma che in questo caso regala qualche elemento in più, e soprattutto non si prende troppo sul serio. L’appellativo che meglio si adatta a Back in action è quindi quello di “divertente”, anche nelle scene d’azione.

Netflix
Il tentativo di dissimulare ciò che accade come il normale istinto di protezione di una madre e un padre, senza però cadere troppo nell’inverosimile. È infatti questo continuo equivoco a creare maggior brio e ilarità, trovandosi i protagonisti, davvero da un momento all’altro, a combattere con qualsiasi assurdo e apparentemente inutile mezzo abbiano. Trattandosi comunque sempre di due ex agenti altamente addestrati. Back in action quindi, nel complesso, funziona, collocandosi a un gradino leggermente più in alto rispetto a quella miriade di film d’azione che invadono le piattaforme e che non sempre riescono a convincere.
Back in action
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Interpretazioni buone
- Azione che riesce a coinvolgere
Lati negativi
- Troppe scene prevedibili e scontate