Becoming Karl Lagerfeld: recensione della serie Disney+ sull’icona della moda francese

La serie è disponibile su Disney+ dal 7 giugno per un totale di sei episodi

Becoming Karl Lagerfeld recensione. La serie, adattata dal libro “Kaiser Karl” di Raphaëlle Bacqué, prova a raccontare la vita e la carriera dello stilista francese. Come accade per diversi prodotti audiovisivi che decidono di raccontare la biografia di un personaggio famoso anche questa serie non è una cronaca dei successi dello stilista quanto – come appunto dice il titolo – il viaggio per diventare l’icona che tutti hanno imparato a conoscere. Questa analisi intima del personaggio è proprio il punto di forza della serie che riesce a restituire il ritratto di un genio ma anche di un uomo spesso solitario e in lotta con se stesso.

A calarsi completamenti nei suoi panni c’è l’attore Daniel Brühl che regala davvero una prova notevole; accanto a lui Théodore Pellerin che da vita al suo turbolento amore platinico e dandy Jacques de Bascher. La sua nemesi e amico Yves Saint Laurent ha il volto di Arnaud Valois e poi ancora Alex Lutz come Pierre Bergé e Agnès Jaoui è Gaby Aghion fondatrice di Chloé, maison per cui Lagerfeld ha lavorato per anni. Scopriamone di più in Becoming Karl Lagerfeld recensione.

Indice: 

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Becoming Karl Lagerfeld recensione, Produzione Gaumont

Becoming Karl Lagerfeld recensione – Trama 

In Becoming Karl Lagerfeld recensione analizziamo come la serie racconti la vita privata e lavorativa di Karl Lagerfeld nel corso gli anni 70 e 80 a Parigi. Lo stilsita lavora per la casa di moda Chloé – dando vita ad una lunga collaborazione –  occupandosi della moda pret-à-porter in forte opposizione con il vecchio amico Yves Saint Laurent che è invece all’apice del successo con le sue linee dell’alta moda che incantano pubblico e giornali. La differenza dall’esterno non sembra infastidirlo ma segretamente si sente insoddisfatto. Sente la mancanza di uno stile tutto proprio per poter aprire una maison a suo nome, ma continua con le collaborazioni tra cui anche quella la maison Fendi. La stampa e il resto della moda lo apprezzano ma sembra sempre essere nell’ombra. 

La sua strada si incrocia con quel giovane ed avvenente Jacques de Bascher che lo nota nel club frequentato da Lagerfeld. Inizia dopo diverso tempo un rapporto che anche i due faranno difficoltà a definire. Da una parte Jacques profondamente innamorato e ammaliato da Karl e dall’altra lo stilista che non immune al suo fascino è restio dall’instaurare una relazione vera e propria, definendola un amore platonico. E sarà proprio Jacques a portare scompiglio nella vita di un uomo che cerca sempre di affrontare ogni cosa con rigore, riserbo e perseveranza. Qualità che spesso non lo ripagano nella sua vita artistica. 

Becoming Karl Lagerfeld recensione  – Il complesso viaggio per diventare un’icona 

Come già detto il punto di forza in Becoming Karl Lagerfeld recensione, è questa drammatizzazione della vita del protagonista che si trova a lottare spesso contro se stesso. Se da una parte infatti si sente sicuro di sé per la sua originalità e desidera essere diverso dagli altri, dall’altra si rende conto che questo non è sufficiente per ottenere la visibilità e l’approvazione che segretamente desidera. Questo concetto emerge nettamente nel rapporto con il suo amico/nemesi Yves Saint Laurent. I due iniziano come amici per poi prendere strade separate; mentre Saint Laurent ottiene fama mondiale sotto la guida di Pierre Bergé, che con Karl ha sempre avuto molti attriti e che fa finta di non temere, percepisce la sua creatività messa al guinzaglio delle logiche di mercato e delle richieste dell’alta moda.

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Becoming Karl Lagerfeld recensione, Produzione Gaumont

Al contrario Karl è libero di creare senza imposizioni e negli anni diventa direttore creativo di Chloé che proverà a portare nel settore dell’alta moda sebbene ciò crei contrasti con la fondatrice. Un tormento che lo spinge ancora di più ad isolarsi non solo dagli altri ma anche da Jacques che con l’impeto della passione e della gioventù lo vorrebbe più coinvolto e presente nel loro rapporto. Quest’ultimo non ottenendo lo spazio e la visibilità che desidera agli occhi di Karl cerca di ottenerlo ferendo lo stesso stilista. Il ritratto che emerge di queste tre personalità Lagerfeld, de Bascher e Saint Laurent, è quello di tre uomini tormentati e dalla vena artistica che si spingono spesso troppo oltre arrivando a farsi del male a vicenda. 

Becoming Karl Lagerfeld recensione – Conclusione 

Vanno dedicate anche alcune parole alla moda di Parigi e alla città stessa, centro nevralgico dello stile tra gli anni 70 e 80. Questa diventa specchio di una società che evolve e che si trova a dover gestire questi cambiamenti. L’opposizione tra il mercenario del pret-à-porter, come si definisce lo stesso Lagerfeld, e uno dei pilastri dell’alta moda, Saint Laurent rispecchia l’anima della città e dei suoi cittadini. La serie fa un eccellente lavoro con i costumi ricreando gli iconici look con i quali Karl Lagerfeld si è immortalato. La regia e la fotografia ribadiscono questa lettura intima dello stilista con primi piani, immortalando le emozioni dei protagonisti. 

E infine lodevoli le performance di Daniel Brühl che studia accuratamente lo stilista e ne veste i panni, non solo materiali, ma anche nel modo di camminare, nelle espressioni corrucciate e di disappunto, così come il riserbo e la stoicità davanti alle delusioni. Théodore Pellerin è un magnetico quanto distruttivo Jacques de Bascher che lotta per trovare se stesso così come fa Karl, con una personalità però meno resiliente ma più malleabile e influenzabile. La prima stagione si conclude in modo aperto lasciando spazio per un possibile secondo capitolo, ancora non confermato. Prima di concludere Becoming Karl Lagerfeld recensione non si può negare che la serie sia un buon prodotto che prova a restituire un ritratto umano dietro l’icona intessendo in maniera accattivante intrigo e ambizione. Unico difetto: non è visione adeguata se si cerca un prodotto strettamente biografico sulla vita di Lagerfled.  

Becoming Karl Lagerfel

Voto - 6.5

6.5

Voto

Lati positivi

  • Notevole prova di Daniel Brühl
  • Interessante analisi del personaggio protagonista
  • Mix tra ambizione e dramma nella narrazione

Lati negativi

  • Non adatto a chi cerca un prodotto strettamente biografico

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