Being the Ricardos: recensione del nuovo film con Nicole Kidman e Javier Bardem
Quando una notizia minaccia di distruggere l'intera carriera dei due attori, tutto ciò che essi possono fare è andare avanti e continuare a recitare
Quando si parla di cinema o televisione, lo spettatore è colui che ne esce meglio, sempre. Non importa quanto possa essere famosa una star o rinomato un regista, lo spettatore vivrà lo spettacolo sempre meglio degli altri. Dietro le serie ed i film che tanto amiamo c’è infatti un lavoro difficile, a volte sporco, che nessun tipo di pubblico dovrebbe mai conoscere. Non che avvengano crimini efferati dietro le quinte (a volte ci sono anche quelli), ma la produzione, lo sviluppo ed in generale la scomposizione di un idea in tanti piccoli reparti toglie al cinema tutto ciò che c’è di magico trasformandolo in una macchina. Being the Ricardos, rilasciato su Prime Video di cui vi proponiamo la recensione, è la storia di Lucille Ball e Desi Arnaz.
Le due star della sitcom I love Lucy che nel giro di una settimana hanno rischiato di perdere tutto quanto avevano faticosamente costruito in anni, per via di un articolo di giornale che ha osato spiare cosa si cela dietro il sipario. La verità è che creare un film o una serie che sia, è un processo lungo, complicato e che richiede la partecipazione di tante persone. E si sa, è difficile mettere d’accordo tante persone; non a caso Spielberg ha augurato a tutti gli spettatori del mondo di non diventare mai registi, di non guardare mai dietro il sipario. Aaron Sorkin, ha invece deciso di andare proprio dietro le quinte di uno degli show più famosi al mondo e raccontare tutto ciò che è nascosto dalle risate di sottofondo, dal filtro dell’immagine e dallo schermo della televisione.
Indice
Trama: una settimana di fuoco – Being the Ricardos, la recensione
Lucille Ball è la star di I Love Lucy, sitcom che negli anni 50 totalizzava circa 60 milioni di spettatori a puntata. 60 milioni di cittadini statunitensi accendevano la televisione contemporaneamente per guardare una donna con la testa tra le nuvole vivere le sue bizzarre e divertenti avventure. Fuori dallo schermo però la vita non è poi così divertente. Nel momento migliore della sua carriera, Lucille Ball viene accusata di essere un membro del partito comunista. Essere un comunista durante gli anni della paura rossa significava la fine per chiunque e qualsiasi cosa. La carriera, lo show e la vita sociale distrutti da poche parole dette casualmente alla radio. Come se non bastasse, i media attaccano direttamente anche il matrimonio dell’attrice. Sono varie le testate che riportano infatti dei continui tradimenti di suo marito Desi Arnaz.
Desi, oltre ad essere un compagno nella vita, lo è anche sul set dove interpreta niente meno che il marito di Lucy. I due si trovano così a dover affrontare i loro problemi di coppia e l’ipotesi che il giorno dopo tutto ciò che hanno potrebbe sparire. La reazione del mondo alle parole di un commentatore radiofonico segnerà la vita di fin troppe persone. Non solo i due attori lavorano alla serie e tutti, dai produttori ai registi, sono preoccupati per il futuro. In situazioni come queste, però, non si può far altro che aspettare e fin tanto che siamo su un set televisivo c’è solo una regola che va assolutamente rispettata: “the show must go on”.
Struttura di ferro – Being the Ricardos, la recensione
Being the Ricardos è il terzo film da regista per Aaron Sorkin dopo Molly’s Game e Il processo ai Chicago 7. Prima di diventare un regista, Sorkin ha avuto una lunga carriera come sceneggiatore firmando grandi film come The Social Network e Moneyball; mentre è finito dietro la macchina da presa quasi casualmente per sostituire altri registi. Più che in passato, questa volta il tocco del regista si nota. Il film è narrato quasi come fosse un reportage sui sette giorni di caos che i due attori hanno vissuto. I membri della troupe raccontano la vicenda con piglio documentaristico rivolgendosi direttamente alla macchina da presa; nel mentre le parole scorrono le immagini ci trasportano indietro nel tempo e vediamo gli stessi personaggi vivere in prima persona le vicende accadute negli anni 50. L’intera storia è suddivisa in giorni, ognuno dei quali scandisce l’avvicinarsi delle riprese aumentando la tensione sempre più.
Inoltre ogni giorno è raccontato allo stesso modo. Si parte con uno spezzone della sitcom ricreato fedelmente, fin quando irrompe la storia ed il bianco e nero dello show scompare per far posto ai colori. La giornata si conclude poi con un flashback sul passato dei due attori che contestualizza ed aggiunge caratterizzazione ai personaggi. Being the Ricardos è un film con una struttura solida e ben architettata, capace di mantenere il ritmo sempre alto ed incuriosire lo spettatore sempre più man mano che la narrazione prosegue. Per chi non conoscesse nulla riguardo la vicenda, gli attori e la sitcom, non c’è da preoccuparsi; Sorkin è riuscito a raccontare alla perfezione Lucille Ball e Desi Arnaz pur adottando uno stile insolito che mira soprattutto a portare il pubblico dietro le quinte di uno degli show più popolari di sempre.
Dietro le quinte
Come già detto in questa recensione di Being the Ricardos, ciò che sembra fondamentale è portare lo spettatore all’interno di un meccanismo produttivo raccontandolo nel suo momento peggiore. Non è un caso se a narrare la vicenda sono gli stessi sceneggiatori di I Love Lucy. Intendiamoci, coloro i quali raccontano sono pur sempre attori, ma l’idea che tutta la vicenda sia mostrata quasi come un documentario aiuta ad immergersi in un contesto fatto di paletti produttivi, registi incapaci e attori che si detestano l’un l’altro. Being the Ricardos non racconta soltanto la storia di Lucille Ball e Desi Arnaz, ma un periodo in cui fare televisione era un’impresa. Le limitazioni culturali non permettevano di rappresentare la realtà, le imposizioni dall’alto ingabbiavano la creatività e qualunque evento comportava uno scandalo. L’astuzia di Desi, Lucille e gli sceneggiatori è messa in risalto da tutte le difficoltà che sono costretti ad affrontare.
Allo stesso tempo anche gli attori brillano intensamente. Nicole Kidman e Javier Bardem hanno una chimica incontestabile ed i comprimari, tra cui un sempreverde J. K. Simmons, aggiungono il loro. I personaggi secondari hanno infatti un ruolo importante all’interno della storia, che non racconta tanto Lucille Ball e Desi Arnaz quanto più le persone dietro I Love Lucy. L’unico aspetto che fa storcere un po’ il naso è l’ingombrante trucco sul volto dei due protagonisti, che a primo impatto causa un effetto quasi comico. In conclusione, ancora una volta Aaron Sorkin ha dato prova della sua incredibile bravura tirando le fila di un film ancora più grande e complesso di quelli precedenti.
Being the Ricardos
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- I personaggi sono tutti ben caratterizzati e gli attori esaltano la scrittura con la loro bravura
- La struttura ed il ritmo del film accrescono sempre più la tensione
Lati negativi
- Il trucco utilizzato su Nicole Kidman e Javier Bardem non sempre risulta efficace