Big Mouth 4: recensione della quarta stagione dell’irriverente serie Netflix
Chiudete le finestre quando andate a dormire, la zanzara dell'ansia potrebbe pungervi
Negli ultimi anni il campo dell’animazione ha fatto tanti balzi in avanti, uscendo dalla bolla di sapone del “è roba per bambini”, grazie a tanti autori che hanno saputo regalarci serie folli come Rick e Morty, o prodotti più toccanti come Bojack Horseman. Le serie animate sono esplose e sono diventate il terreno di trame sperimentali e fuori di testa. Va detto però che Netflix ha sempre investito nel campo dell’animazione, basti guardare show come The Midnight Gospel, Disincanto, Paradise Police e tanti ancora. Eccoci allora a presentarvi la recensione di un’altra irriverente serie di animazione, Big Mouth 4.
Big Mouth ha colpito pubblico e critica sin dall’uscita della prima stagione nel 2017; di anno in anno, è poi riuscita a rinnovarsi senza perdere smalto. I protagonisti sono dei giovani adolescenti alle prese con il loro peggiore incubo: la pubertà. A guidarli, in questo percorso lungo e tortuoso, vi sono i mostri degli ormoni; bizzarri esseri ossessionati dal sesso. Arrivata alla quarta stagione, Big Mouth ha dimostrato ancora una volta di essere una serie brillante, capace di trattare con leggerezza e sarcasmo tematiche legate alla sessualità, l’identità di genere, il colore della pelle e tanto altro ancora.
Indice
- Trama: al riparo dalle zanzare
- Prima o poi si cresce
- Più folle, più volgare, più cattiva
- Considerazioni finali
Trama: al riparo dalle zanzare – Big Mouth 4 recensione
Il finale della terza stagione aveva lasciato tutti sbalorditi. I due migliori amici e protagonisti della serie, Nick ed Andrew, avevano litigato e diviso le proprie strade, mentre Jessi avrebbe cambiato città trasferendosi con la madre a New York. La quarta stagione ricomincia da dove ci eravamo lasciati, con i tre ragazzi che si rincontrano al campeggio estivo. Il rapporto tra Nick ed Andrew è molto teso e le cose sembrano cambiare in peggio quando quest’ultimo fa amicizia con Seth, l’amico del campeggio di Nick. I due legano sempre di più e il ragazzo finisce per sentirsi sempre più escluso. Nel frattempo, in città, Jay sembra aver trovato una partner in Lola, mentre Matthew continua la sua relazione con Aiden.
Al campeggio Jessi si sente sempre più sola e triste all’idea che dopo l’estate non vedrà più i suoi amici. Così, mentre lei e Nick sembrano passare il loro momento peggior, un misterioso insetto fa la sua comparsa: Tito Taylor Thomas, la zanzara dell’ansia. Un terribile ronzio che molesta i ragazzi, facendoli dubitare di sé stessi, la propria famiglia ed i propri amici. In questo clima di follia, Andrew sembra aver perso la testa e inizia a tormentare il povero Nick, ormai emarginato dall’intero campeggio. L’ansia, il senso di colpa, l’amore e la follia fanno il loro ingresso nelle vite dei ragazzi che, mai come ora, sono pronti a sconvolgere la loro esistenza.
Prima o poi si cresce – Big Mouth 4 recensione
Big Mouth è arrivato ormai alla quarta stagione, questo significa che i personaggi sono cambiati rispetto alla prima serie. In Big Mouth 4 la crescita dei protagonisti è evidente; Andrew e Nick non sono più gli inseparabili amici che siamo abituati a vedere, Jessi si sta trasferendo e non vedrà la sua banda per un bel po’, Jay si è fidanzato con Lola e Matthew continua la relazione con Aiden. La quarta stagione inaugura un periodo di forti cambiamenti e la gestione delle varie storyline ha reso il tutto molto più interessante. Nick è sempre stato il ragazzo figo, quello affascinante, ma ora nessuno sembra notarlo; rimasto senza il suo migliore amico, finisce in una spirale di ansia e paure che finiranno per divorarlo.
Andrew invece ha acquisito fiducia in sé stesso e tagliato il cordone ombelicale che lo legava al compagno. Missy, che nella precedente stagione ha incontrato il suo mostro degli ormoni, fa visita agli zii ad Atlanta e incontra le cugine che la introducono alla cultura nera. La ragazza scopre un nuovo lato di sé e dice addio all’iconica salopette, per abbracciare un nuovo look. Ed infine Jay, noto per la sua ossessione per il sesso, sembra aver trovato il giusto equilibrio insieme a Lola. Insomma, nulla è da dare per scontato quando si è adolescenti, perché tutto può stravolgersi in un niente ed è proprio su questo aspetto che la nuova stagione indugia. La crescita dei ragazzi resa nel migliore dei modi e ogni personaggio ha un proprio arco evolutivo. Ciononostante, alcuni risultano meno approfonditi di altri.
Più folle, più volgare, più cattiva – Big Mouth 4 recensione
I mostri degli ormoni sono probabilmente l’aspetto più affascinante di Big Mouth. Paure, emozioni e pulsioni sessuali personificate in orribili ed esilaranti mostri. Se nella seconda stagione avevamo incontrato lo spirito della vergogna, e nella terza vi era stato un accenno alla strega della menopausa, la quarta stagione vede l’arrivo della zanzara dell’ansia; un fastidiosissimo insetto che insinua dubbio e paura nelle teste dei personaggi. Big Mouth 4 affronta il problema dell’ansia brillantemente, mostrando come un lieve ronzio possa trasformarsi in uno straziante urlo di terrore, capace di rovinare la vita di una persona. La zanzara tartassa i personaggi e, con la sua stridula, vocina li rende deboli ed insicuri. Anche questa volta, il mostro di turno è fenomenale. Tito non solo è un’ottima metafora per l’ansia, ma rappresenta un irritante fastidio persino per lo spettatore.
Riesce a trasmettere perfettamente la sensazione di sconforto creata dal mostro. Più che in passato, poi, i “trip ormonali” sono incredibilmente fuori di testa. I mostri sono metafore e così anche i flussi di pensiero dei personaggi, che si trasformano in viaggi all’interno di luoghi fantastici. I creatori hanno calcato la mano rendendo ancora più caratteristiche ed esagerate queste sequenze; inoltre, anche i geniali siparietti musicali sono in numero maggiore rispetto alla scorsa stagione e, finché il tagliente sarcasmo e l’irriverente comicità resteranno questi, il risultato sarà soddisfacente. L’esasperazione delle emozioni dei personaggi raggiunge picchi altissimi, tanto da arrivare a geniali puntate distopiche e horror. La volgarità, il sarcasmo, la più esplicita comicità e l’attualità sono sempre state componenti fondamentali di Big Mouth, e il tutto è stato amplificato rendendo la serie ancora più folle.
Considerazioni finali
Come abbiamo detto, la crescita ed il cambiamento dei ragazzi sono uno degli aspetti più interessanti della serie, ma c’è da dire che non tutti sono stati trattati allo stesso modo. Se Nick e Jessi sono i personaggi meglio gestiti dell’intera stagione, con due storyline capaci di colpire forte al cuore dello spettatore ed emozionare, personaggi come Jay o Missy sono posti leggermente in secondo piano. Il gruppo principale è sempre stato formato da Andrew, Nick e Jessi, ma nel corso delle puntate i comprimari hanno avuto sempre più spazio fino a diventare personaggi fondamentali; per quanto Jay e Missy abbiano comunque il loro punto di svolta all’interno della serie, vederli più partecipi sarebbe stato gradito.
Infine piccola delusione per il “killer delle code di cavallo”, un misterioso assassino introdotto nelle prime stagioni, che anche in questa, come nella terza, è quasi del tutto assente. Nonostante ciò, però, per la quarta volta Big Mouth passa il test a pieni voti. Di stagione in stagione, i creativi sono riusciti a far crescere il prodotto e questa volta, come già detto più volte in questa recensione, è più evidente che mai. Le affilate frecciatine al mondo di Hollywood e i riferimenti alle questioni razziali sono sempre più taglienti; c’è inoltre un esplicito riferimento alla vicenda della doppiatrice di Missy, che ha abbandonato il ruolo perché caucasica. La grande bocca dei personaggi non smette mai di parlare, e questa volta mettetevi al riparo perché non ci saranno sconti per nessuno.
Big Mouth 4
Voto - 9
9
Lati positivi
- L'evoluzione dei personaggi e la loro crescita
- La zanzara dell'ansia trasmette perfettamente le sensazioni e le paure provate dai ragazzi
- La volgarità, il sarcasmo ed i "trip ormonali" visibilmente amplificati rendono la serie ancora più fuori di testa
Lati negativi
- Non tutti i personaggi hanno lo spazio che meritano