Black Mirror 7: la recensione della nuova stagione

Su Netflix torna per la settima volta la serie sci-fi di Charlie Brooker. Una stagione che guarda al suo glorioso passato riallacciando i fili con un presente (e un futuro) sempre più imprendibile

Dopo un’attesa lunga quasi due anni il 10 aprile Black Mirror 7 è tornata su Netflix per una nuova stagione. Un ritorno, quello della serie antologica creata da Charlie Brooker – compendio sci-fi dei paradossi e dei rischi della tecnologia nella nostra vita di tutti i giorni – che non sembrava affatto scontato dopo una stagione decisamente sottotono. Eppure, questi sei nuovi episodi, sembrano accantonare le derive vintage e soprannaturali di una serie che pareva ormai incapace di dialogare davvero con il proprio presente per riabbracciare lo spirito cinico, non conciliante e a suo modo “profetico” delle origini.

Uno sguardo al passato, quello di Black Mirror 7, fatto di strizzate d’occhio, citazioni e graditi ritorni (dal sequel di uno degli episodi più apprezzati del “nuovo corso” Netflix, USS Callister, ai riferimenti al film interattivo Bandersnatch) accompagnato dall’ormai consueta parata di star (Paul Giamatti, Will Poulter, Jesse Plemons, Cristin Milioti, Emma Corrin, Awkafina) e da un approccio capace di unire la lezione delle prime stagioni alla disamina delle storture di un presente sempre più imprendibile.

Indice:

Trama – Black Mirror 7 recensione

Quando Amanda (Rashida Jones) scopre di avere un tumore al cervello, suo marito Mike (il Chris O’Dowd di The It Crowd) chiede aiuto alla RiverMind, un’azienda in grado di sostituirne la parte danneggiata con una digitale. Ma tutto ha un prezzo e quel prezzo sarà destinato ad aumentare sempre di più. La comparsa di una sua vecchia compagna di liceo, Verity (Rosy McEwen), cambierà la vita di Maria (Siena Kelly) e la sua capacità stessa di riconoscere cosa è reale e cosa no. La ReDream usa l’intelligenza artificiale per riadattare vecchi film del passato. Ma quando la star Brandy Friday (Issa Rae) verrà scritturata per partecipare al remake del cult Hotel Reverie le cose non andranno come previsto.

Un uomo farneticante (il Peter Capaldi di Doctor Who) viene fermato dalla polizia come sospetto di un vecchio omicidio. Quello che nasconde, però, è ben più inquietante. Per la commemorazione funebre di una sua vecchia fiamma, a un uomo (Paul Giamatti) viene chiesto, attraverso un’interfaccia immersiva, di selezionare i ricordi felici legati alla defunta. La USS Callister vaga ancora per l’universo videoludico di Infinity, ma Nanette Cole (Cristin Milioti) e il suo equipaggio di cloni digitali sono ormai allo stremo.

Black Mirror 7 recensione

Black Mirror. Broke & Bones

Ritorno alle origini

In termini di innovazione tecnologica quante cose sono cambiate negli ultimi due anni? Decisamente più di quante a prima vista possa sembrare: l’intelligenza artificiale è entrata, di fatto, a far parte delle nostre vite; lo streaming si è sempre più imposto nella nostra quotidianità, fino a diventare irrinunciabile nonostante abbonamenti sempre più cari; gli open world online sono sempre più diffusi e garantiscono esperienze sempre più immersive (e costose); mentre strumenti fino a pochi anni fa considerati fantascientifici sono ormai una realtà.

Parte da qui questa settima stagione di Black Mirror, riallacciando i fili con una contemporaneità un po’ messa da parte negli ultimi anni. Se la precedente annata sembrava infatti ripiegare spesso e volentieri su se stessa, rifugiandosi in un passato visto quasi come una sorta di resa nei confronti di un presente sempre più complesso anche, e soprattutto, alla luce delle sue implicazioni future, Black Mirror 7 sembra infatti tornare al suo vecchio approccio. Un ritorno alle origini che, pur non inventando nulla di nuovo, non ha paura di sporcarsi le mani e turbare lo spettatore, di andare oltre il semplice esercizio di stile per guardare in faccia la nostra realtà e i suoi paradossi.

Black Mirror 7 recensione

Black Mirror. Broke & Bones

Dar forma alla paura

Basterebbe, del resto, il primo episodio, Gente comune – allegoria ficcante su quei servizi online che fanno pagare al cliente sempre di più per avere ciò che prima offrivano a meno (ricorda qualcosa?) – a questa settima stagione per dimostrare come la serie abbia ritrovato quella capacità di rapportarsi al presente che pareva ormai perduta. Tra tecnologie immersive, intelligenze artificiali, computer quantistici, cloni e “organismi” digitali, Black Mirror 7 si impegna infatti, ancora una volta, a dar forma a paure tutte contemporanee.

Nel farlo a volte si perde nel fascino stesso delle sue suggestioni romantiche (Hotel Reverie), altre colpisce nel segno ricordando la lezione del passato (Common People, appunto) o abbandonandosi al gusto per il racconto (Bestia nera, Come un giocattolo) e per il coinvolgimento emotivo (Eulogy), senza dimenticare, nell’approcciarsi, per la prima volta nella sua storia, al sequel, di citare se stessa e i suoi mondi possibili (USS Callister: Into Infinity).

Black Mirror 7 recensione

Black Mirror. Broke & Bones

Leggere il presente

Perché è un universo solo apparentemente chiuso, quello di Black Mirror 7. Una serie antologica piena di rimandi interni, citazioni e in-jokes in dialogo continuo con sé stessa ma anche con una realtà spesso fotografata con puntuale e glaciale cinismo. Nel mezzo, intuizioni e trovate capaci di fare la gioia di fan e appassionati, colpendo a volte per le sue situazioni bizzarre (i Throng del quarto episodio), altre per una messa in scena suggestiva (l’esplorazione di foto e ricordi di Eulogy), tra originalità e ammiccamenti a un immaginario oramai consolidato (il terzo episodio e la sua rielaborazione del classico San Junipero).

E a chi rimprovera alla serie di non riuscire più, nonostante tutto, ad anticipare i tempi, si potrebbe obiettare che non è mai stato quello il vero intento di Black Mirror. A contare, piuttosto, è sempre stata quella capacità di intercettare pratiche, paradossi e idiosincrasie ben radicate in una contemporaneità dove il futuro ha sempre più le sembianze di un eterno presente e dove l’umanità, a dispetto delle apparenze, è sempre, tragicamente uguale a se stessa. 

Black Mirror 7

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Riabbracciando totalmente la sci-fi, Black Mirror riallaccia anche i rapporti con una contemporaneità trascurata per troppo tempo
  • Alcuni episodi, come Gente comune, si potrebbero già annoverare tra i classici della serie

Lati negativi

  • Non tutti gli episodi funzionano allo stesso modo
  • La serie non inventa niente di nuovo, rielaborando, piuttosto, intuizioni del passato

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