Bob Marley – One love: recensione del biopic su Bob Marley
Dal 22 febbraio al cinema il biopic su Bob Marley diretto da Reinaldo Marcus Green
Diretto da Reinaldo Marcus Green e interpretato da un ottimo Kingsley Ben-Adir, Bob Marley – One love racconta la vita del celebre cantautore Bob Marley, concentrandosi sulle tematiche espresse nei suoi brani e sulle motivazioni che lo portarono a vedere nella sua passione musicale il modo per raccontare la sua terra e la lotta contro l’oppressione politica e razziale. Bob Marley – One love è un biopic classico, ma che prende in esame eventi specifici, volendosi concentrare sul lato politico e su quei brani che hanno fatto la Storia.
Indice
Trama – Bob Marley – One love, la recensione
La storia racconta alcuni anni della vita di Bob Marley, a partire dal 1976, il momento precedente e il giorno stesso dell’attentato e il concerto politico in Giamaica, il One Love Peace Concert, quando i leader rivali dei 2 partiti in guerra si strinsero la mano sul palco, su espressa richiesta di Marley. Pochi anni, quelli che lo portarono a un successo mondiale, quelli che lo fecero conoscere al grande pubblico, quelli in cui produsse Exodus, album che rimase nelle classifiche inglesi per 56 settimane. La scrittura di brani di successo, le prove dell’arrangiamento giusto, nuovi membri che si aggiungono alla band e la profondità di testi che trattano temi che appaiono lontani a quel pubblico britannico di Marley, ma che esprimono tutta la sofferenza che Bob Marley e la sua gente ha provato e sta provando negli anni. Tra flashback che rimandano alla sua infanzia, alla sua adolescenza, alla figura misteriosa e mai realmente conosciuta di suo padre, fino all’avvicinarsi al movimento rastafariano. Bob Marley – One love racconta anche l’amore e i problemi tra lui e la moglie Rita, i rispettivi tradimenti e un rapporto che andava oltre il successo e l’opinione pubblica, e che affondava le proprie radici nel messaggio di pace che Bob Marley ha sempre voluto trasmettere.
Film biografico sull’attivismo – Bob Marley – One love, la recensione
Nonostante Bob Marley – One love segua la struttura del biopic più classico, con molti elementi e sequenze del tipico film musicale che si concentra sulla carriera di un artista e che si è abituati a vedere, è più interessante e appassionante delle più comuni pellicole biografiche. Sicuramente conta l’attivismo di Bob Marley, centrale nel film, punto di rottura e di inizio, che segna rischi e pericoli per lui e la sua famiglia e l’incipit di un successo mai visto prima. Mentre miseria, povertà e violenza dilagavano in un’Africa sempre più divisa, Bob Marley cerca di trovare in Inghilterra il modo per diffondere il suo messaggio di pace, per riuscire a rimanere in vita fin quando sarebbe riuscito a trovare opportunità per realizzare il concerto nel suo Paese, in Giamaica. Tralasciando da parte molti eventi, One love si pone un obiettivo ben preciso.
Quel forte senso di appartenenza e attaccamento alla propria Terra, la costruzione dell’immagine incoraggiata dalle case discografiche, con estetica e abitudini che sono religioni e movimenti spirituali ai quale aderire in tutto e per tutto. È forse proprio la figura di Bob Marley a rendere un film su di lui un biopic che riesce ad entusiasmare maggiormente, a rendere un artista iconico un uomo con un intento ben preciso, che ha fatto del successo il modo per portare i temi del suo attivismo politico fuori da un luogo dove hanno cercato di ucciderlo. Stroncato da una malattia che, nel film, sembra aver tralasciato per continuare il suo percorso, per arrivare a poter dar vita al One Love Peace Concert nel tentativo di fermare l’ostilità tra i partiti in guerra da anni, quello di Manley e di Seaga.
Conclusioni – Bob Marley – One love, la recensione
Per quanto Kingsley Ben-Adir non assomigli, fisicamente, a Bob Marley, la sua interpretazione non lascia alcun dubbio: ne riprende espressioni, movenze, voce e gesti. C’è il dolore e la sofferenza, il suo attivismo, l’aderenza al movimento rastafari che condiziona ogni scelta e ogni azione della sua vita. In ogni brano di Bob Marley le tematiche sociali e il sogno dell’unificazioni dei popoli di colore visto come unico modo per raggiungere libertà e uguaglianza contro l’oppressione razziale e politica, sono espresse ed esplicite e il messaggio arriva sempre, con forza, prepotenza e speranza. Bob Marley non ha mai abbandonato la battaglia contro un sistema ingiusto né ha mai rinunciato a fare della sua musica un modo per comunicare le sue idee, i suoi valori e per portare l’interesse e l’importanza di queste tematiche anche oltre la Giamaica.
Salvezza e sofferenza, una missione al primo posto, che neanche la possibilità di morire prematuramente ha allontanato. Bob Marley è stato un eroe per milioni di persone, fondatore del reggae, quel genere che rese consapevole il grande pubblico dei tormenti che Marley e tutti coloro che appartenevano a quel Paese provavano. L’eredità di Marley non è continuata e si è diffusa solo a livello musicale, ma soprattutto nell’ambito politico e sociale. Bob Marley ha fatto della triste e tragica verità che ha vissuto negli anni e dal quale si è dovuto allontanare per non venire ucciso, il cuore delle sue canzoni, basandosi su ciò che aveva provato sulla propria pelle. È tutto estremamente evidente e sentito in Bob Marley – One love (qui il trailer) , che non avrebbe potuto concentrarsi solo sulla sua vita da artista, sui suoi successi e lasciare da parte l’attivismo, perché si trattava di 2 cose strettamente collegate, connesse, una che completava l’altra, le uniche che potevano essere mezzo e fine di un qualcosa di più grande. Di un sogno impossibile che lui ha reso possibile.
Bob Marley - One love
Voto - 7
7
Lati positivi
- Emozionante e coinvolgente
- Ottima interpretazione dell'attore protagonista
Lati negativi
- Alcuni eventi importanti non vengono inseriti