Bohemian Rhapsody: recensione del film su Freddie Mercury e i Queen
Atteso da moltissimi fan, ecco la recensione di Bohemian Rhapsody, film incentrato sulla carriera di Freddie Mercury e dei Queen.
Bohemian Rhapsody: recensione. Una cosa è certa: Bohemian Rhapsody, oltre ad essere un film attesissimo, ha dovuto superare diversi ostacoli durante la propria produzione. Ben due protagonisti che hanno abbandonato la nave prima che salpasse (Sacha Baron Cohen e Ben Whishaw) e un cambio alla regia in piena tempesta bastano per capirlo. Dopo screzi avvenuti durante la produzione, infatti, Bryan Singer ha dovuto lasciare il timone al non accreditato Dexter Fletcher. Ma eccoci qui, a parlare finalmente di questo film che si carica di un peso non da poco: raccontare la vita di uno dei più grandi frontman della storia. E del gruppo che ha cambiato per sempre la musica rock e pop.
È vero: il compito di prendere una storia come quella di Mercury e dei Queen si rivela sin da subito arduo e complesso. Il soggetto, infatti, è di quelli che vanno presi con le pinze, sia per il (giustificabile) scetticismo da parte dei fan della band; sia, soprattutto, perché di cose da dire, raccontare e mettere in scena ce ne sarebbero a bizzeffe. Il rischio di sbagliare, essere accusati di aver raccontato troppo, o troppo poco, sembrava essere dietro l’angolo. E invece? Invece Bohemian Rhapsody ci ha convinti. Scoprite con noi perché.
Bohemian Rhapsody recensione
Da dove cominciare dunque un racconto che parla di Mercury e dei Queen? Dalla loro nascita ovviamente! Il film ci catapulta direttamente nel 1970, anno in cui il giovane di origine parsi Farrokh Bulsara conosce Brian May e Roger Taylor. Farrokh diventa presto Freddie Mercury, e il gruppo diventa leggenda in poco tempo.
Accanto alla storia più conosciuta troviamo, ovviamente, degli episodi, più o meno romanzati, della vita di Mercury. In particolare la prima parte si concentra sul rapporto con la giovane Mary Austin, interpretata dalla splendida Lucy Boynton. Attrice che qualcuno ha potuto apprezzare nel delizioso Sing Street. Il rapporto fra lei e Freddie viene raccontato in un modo molto delicato e coinvolgente. Un amore che, in vari modi, rimarrà solido per tutta la vita, e che qui è stato ben trattato.
We will rock you
Ma, al di là dei rapporti fra Freddie e Mary, oltre che quelli travagliati con la propria famiglia, quello che viene messo in risalto qui è il gruppo. I Queen. Ciò che rende frizzante il film è proprio la varietà di caratteri che offre il quartetto britannico. Oltre al protagonista anche gli altri membri del gruppo sono delineati in maniera convincente, nonostante qualche esagerazione.
Brian, il ragionatore, imprenditore del gruppo, oltre che immenso chitarrista; John, il bassista, mente di molti dei pezzi più geniali del gruppo, ma con un’aura di timidezza perenne; e Roger, esuberante ed eclettico, tanto alla batteria quanto nei rapporti personali, soprattutto con Freddie. Gli interpreti dei membri del gruppo sono stati molto bravi a ricreare i caratteri peculiari di ogni membro dei Queen. Oltre che mostruosamente simili nell’aspetto fisico.
Bohemian Rhapsody
È inutile, tuttavia, dover sottolineare che il film ruoti intorno alla figura leggendaria di Freddie Mercury. Ed è anche inutile menzionare la forte componente musicale del film. Remi Malek è stato sicuramente posto davanti ad una sfida non facile. Dover riportare in vita per circa due ore di film colui che è considerato il miglior frontman di sempre non deve essere stato uno sforzo da poco. Ma, nonostante l’esagerazione nei denti sporgenti ed il fatto che Malek sia abbastanza esile rispetto a Mercury, la sua performance ha soddisfatto. Parecchio anche.
Il pregio di questo film, dovuto anche all’interpretazione di Malek, è il non essere stato trattato in maniera troppo drammatica e strappalacrime. Nel film si ride, ed anche di gusto spesso. Se si conosce poi un po’ di storia musicale e qualche aneddoto, il materiale con cui divertirsi non mancherà. Parlando di un protagonista che, cosa ovviamente nota, è destinato a morire, sarebbe stato facile tentare la via del drammatico. E invece il film ci fornisce un ritratto felice della storia. Nonostante i momenti drammatici, che nel film sono presenti, non si avverte mai un’aura troppo triste. Il protagonista, attraverso la musica, combatte le infinite battaglie quotidiane che ha dovuto affrontare. Anche il tema dell’omosessualità e della malattia di Freddie vengono trattati in maniera delicata e quasi tenera. Molto bella la scena in cui il protagonista prende coscienza di se stesso.
Se si volesse trovare un “cattivo” nella storia, sicuramente sarebbe la stampa; i momenti in cui il protagonista è davvero in difficoltà sono quelli in cui l’opinione pubblica inizia ad interessarsi di più ai suoi gusti piuttosto che alla sua musica. Cosa che lo fa deprimere e rinchiudersi sempre di più in se stesso. Dall’altro lato le parti in cui il genio della band concepisce canzoni immortali come Bohemian Rhapsody o Another one bites the dust aiutano a far dimenticare che Freddie presto morirà. E il film riesce a far di questo una metafora di ciò che la musica ha rappresentato per Freddie Mercury. Una via di fuga da un mondo crudele sempre pronto a giudicare negativamente chiunque.
The show must go on
Per il resto il film si rivela di qualità in quasi tutti i comparti. Forse alcune animazioni di alcuni dei concerti più famosi della band risultano un po’ troppo artificiali. Alcuni show infatti sono stati ricreati in studio, e spesso la mano della post produzione è un po’ troppo evidente. Sicuramente è un aspetto secondario rispetto ad altri che invece hanno stupito. La recitazione di tutto il cast, fra cui troviamo volti noti come quello di Aiden Gillan, è molto buona e credibile. La regia invece si diverte a montare molte scene come un videoclip musicale. D’altronde a fare da padrona durante tutto il film è la colonna sonora composta ovviamente dai più famosi brani dei Queen. Vi sfidiamo a non cantare a squarciagola in sala insieme al resto del pubblico.
Bohemian Rhapsody
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Buon approccio alla storia
- Cast in ottima forma
- Colonna sonora, ovviamente!
Lati negativi
- Alcune esagerazioni nelle caratterizzazioni