Boy Erased – Vite cancellate: la recensione del film di Joel Edgerton
Da poco nelle sale Boy Erased, dramma biografico diretto e interpretato da Joel Edgerton
Boy Erased – Vite cancellate: la recensione. Il regista di Regali da uno sconosciuto, Joel Edgerton, torna per la seconda volta dietro la macchina da presa per dirigere e interpretare questo dramma biografico dall’alto tasso di realtà.
Lucas Hedges, sempre in ottima forma, interpreta Jared Eamons, nome fittizio che si riferisce in realtà a Garrard Conley, il vero protagonista della vicenda. In circa due ore, la pellicola racconta le vicende di un ragazzo omosessuale, costretto dalla sua famiglia a frequentare un corso per ‘tornare normale’, organizzato dalla Chiesa e con il nome di “Love in Action”. Sono proprio le scene ambientante all’interno del corso le più crude, terribili e quasi insopportabili, non tanto per una violenza fisica, quanto psicologica.
Non troppo esaltato al Festival del Cinema di Roma, questo lungometraggio dal cast stellare merita senz’altro di essere visto; dato il tema estremamente importante che illustra con un realismo estremo, senza particolari sensazionalismi. Joel Edgerton interpreta il ruolo di Victor Sykes, l’organizzatore del terribile corso di conversione scelto dal padre di Jared. Un film straziante, intelligente e molto forte, oltre che coraggiosissimo. Ecco quindi Boy Erased – Vite cancellate: la recensione.
Boy Erased – Vite cancellate: recensione – La trama
Jared (Lucas Hedges) è un ragazzo come tanti, figlio di un pastore battista, Marshall Eamons (Russell Crowe) e di una casalinga leggermente succube del marito (Nicole Kidman). Jared lavora in una concessionaria della Ford, che suo padre sogna di affidare proprio a lui, in futuro. Nel frattempo sviluppa la passione per la scrittura, stimolata anche dal college che frequenta. È proprio lì che inizia ad avere i primi dubbi legati alla sua natura sessuale, dato l’interesse per un giovane gallerista, con il quale divide il letto per una notte, senza tuttavia fare altro che dormire.
Ma qualcosa di più tragico lo mette in crisi: Henry, un suo ‘collega’ (Joe Alwyn) abusa di lui, scoppiando successivamente a piangere e confessandogli di aver stuprato un ragazzino. Questo terribile fatto, seppur isolato, metterà Jared di fronte a se stesso, al suo vero essere. E sarà proprio questo episodio, venuto alle orecchie dei suoi genitori, a obbligarlo a frequentare “Love in action” una terapia di conversione dall’omosessualità dai metodi brutali.
Inizialmente consenziente, si impegna molto nel tentativo di ‘cambiare’, di tornare ad essere ‘normale’, ossia eterosessuale. Ma dopo pochi giorni si rende conto che i veri ‘strani’ sono proprio gli organizzatori del corso, dei ‘terapisti’ poco qualificati e profondamente omofobi, che covano in realtà un grande odio verso i poveri ragazzi vittime del corso. Dopo aver visto dei veri e propri eventi di bullismo nei confronti di diversi suoi compagni, Jared decide di fuggire. Accetta completamente se stesso e non si sente più ‘sbagliato’; impara invece ad amarsi totalmente, nella consapevolezza che essere omosessuali non è un crimine, ma un fenomeno naturale.
Boy Erased – Vite cancellate: recensione – La tecnica
Edgerton dirige questa pellicola sfruttando il talento e l’esperienza dei suoi attori. Non ci sono infatti particolari movimenti di macchina, un montaggio significativo, delle inquadrature descrittive o cariche di significati. La forza narrativa sta tutta nelle immagini, nei dialoghi, nei silenzi pieni di tensione, nei pianti trattenuti e nella fragilità dei personaggi. Il neoregista si fa forte delle egregie interpretazioni di Lucas Hedges; tuttavia ancora acerbo nel ruolo di protagonista e più convincente in Manchester by the sea, e soprattutto Nicole Kidman, sempre superba. Russell Crowe, invece, risulta poco presente, quasi goffo e non in sintonia con il suo personaggio. Nel cast anche Xavier Dolan e Troye Sivan, a loro agio nell’interpretare un omosessuale e Flea, storico bassista dei Red Hot Chili Peppers presente anche in altri lungometraggi come Ritorno al futuro (parte II e III) e Baby Driver – Il genio della fuga.
Se il cast svolge un ruolo importante nel dare qualità e credibilità al film, il resto del comparto tecnico contribuisce in misura minore. La colonna sonora, scelta e in parte composta da Danny Bensi e Saunder Jurriaans, accompagna coerentemente le varie scene, dalle più tese a quelle leggermente più rilassate. Lo stesso Troye Sivan, attore e cantautore molto apprezzato a livello mondiale, ha composto il brano Revelation, presente nel primo trailer del film. La fotografia, a cura di Eduard Grau, è quasi sempre scura, cupa, come a voler sottolineare lo stato d’animo e la tensione di tutti i personaggi. Il lungometraggio racconta la storia di Jared utilizzando la tecnica dello sbalzo temporale, ossia del flashback. Spezzoni del suo passato e del suo presente si alternano in continuazione, per farci capire il suo dramma psicologico, e quanto questa terribile esperienza l’abbia cambiato.
Boy Erased – Vite cancellate: recensione – La psicologia
Tra un omaggio a Mortal Kombat, videogioco utilizzato da Jared, e la sua passione per la scrittura, il film si costruisce a tratti troppo lentamente, in altri con il ritmo giusto. Ma, a onor del vero, l’effettiva lentezza della prima parte è giustificata dal climax narrativo progressivo. Infatti, se inizialmente la pellicola si sofferma sulla presentazione dei personaggi principali e sulle loro caratteristiche, nella seconda parte l’attenzione si sposta tutta sul percorso psicologico affrontato da Jared. La sensazione, infatti, è quella di restare incollati allo schermo, completamente isolati dal resto del mondo, e di entrare in una profonda e malinconica empatia con il personaggio. Edgerton ha quindi costruito una scala di progressione delle emozioni, scegliendo di inserire pochi colpi di scena, ma compensandoli con uno sviluppo psicologico dei personaggi non indifferente.
Prima di tutto, ovviamente, Jared. Il ragazzo, dopo essere stato vittima di un grave abuso, sviluppa la consapevolezza della propria natura. Il che non vuol dire che la sua omosessualità sia conseguente allo stupro, ma che è stato l’episodio a scatenare i dubbi latenti. Egli, infatti, si presenta come un ‘normale’ ragazzo collegiale: gioca a basket e a football, ama la corsa e ha un buon fisico. L’unico tratto ‘preoccupante’ per lo staff del corso di conversione è la sua passione per la narrativa, considerata sbagliata e peccaminosa.
L’altro cambiamento significativo è quello di sua madre Nancy. La donna, succube del marito e profondamente bigotta, si confessa solo successivamente scettica ai metodi del corso. Faticosamente imparerà finalmente ad amare suo figlio senza riserve e senza più considerare la sua omosessualità un peccato contro natura. Marshall, suo padre, assumerà invece un atteggiamento di continuo distacco dal ragazzo, non accettando in nessun modo la sua natura e mostrandosi quasi contrario a vederlo e a parlare con lui.
Boy Erased – Vite cancellate: recensione – I temi
L’argomento principale trattato dal film, naturalmente, è quello dell’omosessualità. Questa, tuttavia, non è rappresentata con i soliti stereotipi della frivolezza e del ‘gay colorato’. Anzi, al contrario, nel lungometraggio non viene mai menzionata una caratteristica ‘distintiva’ dell’omosessualità, ma viene fatta luce sulla considerazione di tale condizione da parte di alcune comunità ecclesiastiche. Il tema, gravissimo e purtroppo attuale, viene sviluppato con cinismo e senza nessun addolcimento, rendendo il film fortemente realistico. Ad avvalorare la tesi anche la presenza, all’inizio, di alcuni filmati amatoriali, di Jared bambino, nell’intento di esprimere la sua passione per lo sport.
Alcuni fastidiosi e irritanti stereotipi, tuttavia, si presentano all’interno del corso organizzato e gestito da Victor. L’omosessualità, infatti, viene considerata niente più che un vizio, un peccato, una pena da espiare. Essa, come suggerisce l’uomo, può essere associata ad alcuni comportamenti peccaminosi come il gioco d’azzardo, il consumo di tabacco o droghe, l’ingresso in alcune gang e, addirittura, ad alcuni reati come il furto e la violenza. Scontata inoltre l’associazione tra l’essere gay e le malattie a trasmissione sessuale, come l’HIV o l’AIDS. Stereotipi e luoghi comuni purtroppo ancora presenti oggi in molti paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Italia.
L’istituto in cui si svolgevano le ‘lezioni di conversione’, non a caso, ci viene presentato, sia visivamente che metaforicamente, come una prigione. Pareti bianche, crocifissi ovunque. I poveri ragazzi non possono nemmeno andare in bagno da soli, per evitare che si masturbino o accendano una sigaretta. Sono costantemente monitorati e plagiati, tramite degli esercizi psicologici che hanno l’intento di plasmare la loro mente. I loro volti, infatti, non nascondono un profondo disagio, manifestato attraverso dei silenzi molto tesi, delle lacrime bloccate nei loro occhi spaventati e una perenne espressione cupa. Essi vengono addirittura rinchiusi dentro, nel caso vogliano fuggire, per venire costantemente sottoposti al lavaggio del cervello.
Boy Erased – Vite cancellate: recensione – Conclusioni
Netflix, Amazon Studios e Annapurna Pictures hanno provato ad accaparrarsi i diritti di questo dramma, tuttavia perdendoli. È stata la Focus Features, infatti, a spuntarla, dando a Edgerton il via libera per iniziare a girare. Il regista si è dichiarato molto infervorato dal progetto, affermando:
Ringrazierò sempre Garrard per essersi fidato della mia passione nei confronti della sua storia di vita. Non posso pensare a una ragione migliore per tornare dietro la macchina da presa.
Una delle frasi ricorrenti nel corso del lungometraggio è «Fingi finché non riesci». Un’espressione molto forte e traumatica, che rende l’idea del livello di plagio effettuato nei confronti dei ‘pazienti’. Il film, infatti, approfondisce molto bene proprio il controllo sulle menti praticato da questi criminali, ai danni di ragazzi, spesso molto piccoli, fragili e spaventati. Alla fine, prima dei titoli di coda, vengono mostrate alcune immagini reali dei veri protagonisti della storia: Garrard Conley e i suoi familiari. Vengono inoltre forniti dei dati sulle loro vite attuali, rendendo il pubblico partecipe dello sviluppo del loro percorso familiare e personale. Fortunatamente, oggi, Garrard e la sua famiglia vivono serenamente, ed è proprio dall’autobiografia di quest’ultimo che è tratto il soggetto di questo film, un’importante testimonianza di quelli che sono dei veri e propri crimini legalizzati, da parte di alcune associazioni ecclesiastiche estremiste e pericolosamente potenti.
Due candidature ai Golden Globe; due AACTA Awards su un totale di sette nomination e quattro candidature ai Satellite Award per un lungometraggio forse non tecnicamente perfetto, ma importantissimo per i temi affrontati e per il realismo con cui sono trattati.
Boy Erased - Vite cancellate
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Film estremamente realistico
- Nicole Kidman e Lucas Hedges convincenti
Lati negativi
- Russell Crowe non al massimo
- Alcune scene sono forti