Captain America: Brave New World – La recensione del nuovo film Marvel
In sala dal 12 febbraio, Captain America: Brave New World è il primo film con Sam Wilson nel ruolo del Capitano. Qui la nostra recensione
Era il 2019 quando, durante Avengers: Endgame, un ormai invecchiato Steve Rogers consegnava lo scudo a Sam Wilson, rendendolo il nuovo Captain America. Da allora è uscita nel 2021 una serie TV in cui Sam inizia ad affrontare la pesante eredità dello scudo, ovvero Falcon and the Winter Soldier, e, dopo qualche rinvio, è in sala dal 12 febbraio Captain America: Brave New World (qui il trailer), primo film a vedere Sam Wilson nei panni del Capitano. Si tratta di un’eredità importante, il film sarà stato in grado di raccontarla al meglio? Scopritelo leggendo la nostra recensione.
Indice:
Trama – Captain America: Brave New World, la recensione
Thaddeus Ross (interpretato da Harrison Ford in seguito alla scomparsa del precedente interprete William Hurt) è ora il Presidente degli Stati Uniti e ha intenzione di trovare un accordo con altre nazioni per dividersi l’adamantio, metallo che è stato trovato nel Celestiale emerso nel film Eternals. Una sua vecchia conoscenza vuole però rovinargli la reputazione, utilizzando il controllo mentale per manipolare gli eventi attorno a lui e facendolo infine trasformare in Hulk Rosso, cosa che nel film viene presentata come un colpo di scena, ma è stata anticipata dai trailer e dalle immagini promozionali.
Il Captain America di Sam Wilson, aiutato dal nuovo Falcon, Joaquim Torres, cercherà di fare andare le cose per il meglio, evitando così dei grossi incidenti diplomatici, nonostante il suo rapporto complicato con Ross.
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Captain America: Brave New World, Marvel Studios
I personaggi – Captain America: Brave New World
Nella descrizione della trama, si è parlato perlopiù di Ross, questo perché è effettivamente il personaggio che ha più spazio: oltre alla sua vita e ai suoi problemi, prima come Presidente e poi come Hulk Rosso, veniamo anche a conoscenza delle sue vicende personali, come ad esempio il suo voler riallacciare i rapporti con la figlia, Betty Ross, osteggiati però dalla figlia stessa, che non rivolge la parola al padre da quando anni prima aveva causato grossi problemi al suo fidanzato, Bruce Banner. Oltre a lui, ci sono numerosi altri antagonisti, che però non hanno un vero e proprio ruolo e spazio all’interno della pellicola.
Il personaggio di Sam Wilson, per quanto non particolarmente carismatico, risulta comunque simpatico, anche se forse è difficile associarlo al ruolo di Capitan America. Sembra infatti un Falcon potenziato. Risultano ben sviluppati anche i personaggi di Joaquim Torres e Isaiah Bradley, per quanto nessuno dei due rimanga particolarmente memorabile.
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Captain America: Brave New World, Marvel Studios
La parte politica – Captain America: Brave New World
Molti si aspettavano di vedere un film molto politico, ed effettivamente le premesse ci sono: la stessa presenza di Sam Wilson, un uomo afroamericano, nei panni dell’eroe che rappresenta gli Stati Uniti offre una vasta gamma di argomenti accennati nella serie TV a lui dedicata e che avrebbero potuto essere affrontati in un film di più ampio pubblico; la presenza di un Presidente controverso come Thaddeus Ross; una sfiorata crisi diplomatica; la presenza dell’adamantio e la sua gestione. Insomma, gli spunti sono numerosi.
Il film tenta effettivamente di affermarsi come fortemente politico, ma, quando è tutto ciò che succede a causa di manipolazioni a fine di una vendetta personale, nessuno ha davvero colpe e le crisi diplomatiche diventano dei semplici malintesi. L’intento della pellicola di prendersi sul serio viene inoltre meno quando viene infilata una sequenza finale con Hulk Rosso che si scontra con Cap in stile cinecomic classico; sequenza amalgamata fra l’altro in maniera piuttosto forzata per standardizzare questa pellicola con tutte le altre dell’universo Marvel. L’unica vera scelta politica che viene fatta è, all’interno del primo film con un Capitan America afroamericano, decidere di parlare principalmente dei problemi personali del Presidente degli Stati Uniti.
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Captain America: Brave New World, Marvel Studios
Analisi tecnica – Captain America Brave New World, la recensione
Da un punto di vista tecnico, il film non è particolarmente brillante. Non c’è niente di particolarmente eclatante, i combattimenti non sono mai spettacolari e di conseguenza la regia non spicca, così come non c’è neanche un brano della colonna sonora che rimanga in testa.
Il film è stato più volte riscritto e quasi rigirato per intero, causando un montaggio abbastanza confusionario. La CGI è perlopiù buona, tranne in alcuni momenti che riguardano Hulk Rosso, in cui sembra un po’ un pupazzo di gomma. Per quanto riguarda la sceneggiatura, i personaggi risultano alla fine abbastanza convincenti ma anche un po’ blandi, lo script manda avanti la macrotrama, ma la storia interna del film è anch’essa alquanto blanda come un po’ tutto il resto.
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Captain America: Brave New World, Marvel Studios
Conclusioni – Captain America: Brave New World
In conclusione, il film non è totalmente da buttare, in quanto non ci sono grossissimi aspetti negativi e i personaggi possono anche risultare gradevoli, ma il tutto è davvero tanto blando e poco memorabile. Il film è stato ripensato quasi da capo per poter essere presentato al suo meglio, ma non sta riscontrando molti giudizi positivi, viene quindi naturale chiedersi come fosse in origine.
Purtroppo, il più grande fallimento della pellicola è che, avendo come obiettivo principale quello di presentare Sam Wilson come nuovo Cap, non ci è riuscita, visto che il focus è su davvero tante cose ma mai su di lui.
Captain America: Brave New World
Voto - 5.5
5.5
Lati positivi
- I personaggi sono adeguatamente sviluppati
- Il film è in generale molto blando e dimenticabile
- La parte politica è eccessivamente superficiale
Lati negativi