Carnage: recensione del film di Roman Polański
La recensione di Carnage, diretto da Roman Polański
Tratto dal romanzo “Il dio del massacro” della scrittrice francese Yasmina Reza, Carnage è un film del 2011, passato purtroppo inosservato. Il cast corale è composto da quattro protagonisti di spicco: Kate Winslet, Jodie Foster, John C. Reilly e Christoph Waltz.
Carnage: la recensione
Dalla durata di 79 minuti, il lungometraggio si svolge quasi esclusivamente all’interno di un solo luogo, l’appartamento dei coniugi Penelope e Michael Longstreet (Foster e C. Reilly). L’occasione è quella di un chiarimento, che tuttavia presto sfocerà in una guerra all’ultima parola. Il film si apre con la camera fissa: siamo in un parco giochi e i titoli di testa sono accompagnati da una musica allegra, giocosa. Poi, però, la camera si avvicina e riprende due bambini che litigano. La macchina da presa si ferma un’altra volta, e uno dei due ragazzini colpisce l’altro con un bastone.
Nella scena successiva vediamo i quattro protagonisti incontrarsi. Essi sono i genitori dei due bambini, i quali sono intenzionati a discutere sull’avvenimento e cercare di trovare una soluzione al problema. Sin da subito il clima non è dei più distesi, ma ancora si avverte una sorta di barriera emotiva, un velo di cortesia e falsità che presto crollerà in mille pezzi. La maestria del regista polacco si percepisce soprattutto nelle inquadrature, le quali sono un perfetto indicatore dell’atmosfera che si respira all’interno dell’appartamento.
Principalmente la camera riprende gli attori dal mezzo busto al primo piano, per valorizzare il loro lavoro espressivo, che in questo film è a dir poco eccezionale. Il climax di tensione e il crollo della barriera emotiva sono infatti perfettamente graduali, e lo spettatore non ha la benché minima sensazione di forzatura o esagerazione.
Carnage: gli espedienti narrativi
Durante il film viene spesso usato un espediente, che fa presagire un cambio di tono e d’atmosfera. Questo si traduce nella volontà dei coniugi Nancy e Alan Cowan (Winslet e Waltz) di abbandonare l’appartamento; ma quando stanno per farlo inaspettati eventi li faranno tornare dentro. È così che, ogni volta sempre più, essi arriveranno a tirare fuori le loro vere personalità, facendo crollare quel muro di cortesia e ipocrisia, il quale diventa sempre più fragile.
Un altro espediente per spezzare l’azione è quello del cellulare. Infatti il telefono di Alan Cowan squilla all’impazzata, in momenti perfettamente funzionali. Il suo lavoro di avvocato gli impone urgenti e spinose questioni, che egli reputa molto più importanti della rissa tra i due bambini. Sua moglie è sempre più infastidita da questo atteggiamento, oltre che dalle accuse poco velate da parte degli altri due coniugi. Questi, infatti, li rimproverano per la scarsa educazione data a loro figlio, il quale ha rotto due denti al suo amico.
Ed è così che una rissa tra ragazzini si trasforma in una guerra tra adulti, i quali si dimostrano essere molto più infantili e vendicativi dei loro pargoli. All’interno di quelle quattro mura i caratteri molto diversi ma a tratti molto simili dei protagonisti si scontrano, scatenando una vera e propria battaglia all’ultimo insulto.
Carnage: la psicologia dei personaggi
Più di una regia perfettamente studiata, di una scenografia squisitamente funzionale e di una sceneggiatura apparentemente semplice, ma molto originale, ciò che spicca maggiormente è la psicologia dei personaggi. Polański lavora di primi piani per evidenziare questo aspetto, riuscendo particolarmente bene con Kate Winslet. Dei quattro è infatti l’attrice a rimanere nella testa degli spettatori, data un’interpretazione ai limiti della perfezione.
Tuttavia oltre agli sguardi, alle espressioni e ai gesti, ciò che viene curato maggiormente sono i dialoghi. Mai banali, ma sempre tra il detto e il non detto. Sin dall’inizio, infatti, le parole assumono un peso importante, che sarà poi ancora più greve nei minuti centrali e poi finali del film. Ogni termine diventa una dichiarazione di guerra, così come le insinuazioni nascoste nelle conversazioni. Particolarmente belli anche gli intrecci di dialoghi, i quali sono minuziosamente costruiti.
Ma tale battaglia non avviene solo tra le due coppie; durante il lungometraggio vengono create e poi distrutte diverse alleanze. Se inizialmente, infatti, i coniugi sembravano alleati contro gli altri, poi la faida si sposta tra le due donne, oltre che tra i due uomini. Questo continuo cambio di fazioni mostra come la psicologia umana sia estremamente fragile, oltre che strettamente legata alla difesa del proprio ego.
La rissa dei bambini passa in secondo piano, per diventare addirittura un elemento di contorno. I quattro “adulti” creano tantissimi altri pretesti per litigare, i quali proliferano e si moltiplicano senza sosta. La situazione poi degenera quando Nancy non riesce più a trattenere la torta di frutta precedentemente offertale da Penelope. La donna, dopo un momento particolarmente teso, la rigetta sul tavolino da caffè situato in soggiorno, rovinando le preziose riviste d’arte della sua antagonista.
Carnage: forza e fragilità
Nel corso delle pesanti discussioni, Polański riesce ad inserire anche molte citazioni. I protagonisti nominano, tra gli altri, Superman, Mr. Scrooge, John Wayne e Jane Fonda. È poi evidente l’omaggio alla Coca Cola, causa scatenante del rigetto da parte di Nancy.
È curioso che la prima parolaccia venga pronunciata solo al ventottesimo minuto. Da qui in poi sarà un susseguirsi di turpiloqui, tuttavia mai a sproposito o dalla volgarità gratuita. Questi sono infatti il segnale che la barriera imposta dalla convivenza civile andrà a sgretolarsi sempre più velocemente, per lasciare il posto alla vera natura delle diverse personalità. A rafforzare il concetto è la messa in scena, oltre una scenografia adattissima. L’appartamento dei Longstreet è pienamente borghese, con un bianco e nero che spicca, con i mobili posti quasi in vetrina e con dei particolari che rispecchiano l’alta considerazione di sé da parte della padrona di casa.
Il film tocca temi importanti, come l’educazione da imporre ai propri figli, lo scontro tra culture occidentali ed etniche, la violenza e la disparità economica mondiale. Questi non fanno però da contorno, ma sono parte integrante della trama. Ognuno di essi darà infatti vita ad accese discussioni, che metteranno in luce particolari aspetti dei personaggi. In mezzo ai litigi si viene poi ad evidenziare anche la contrapposizione tra il pensiero femminile e quello maschile. Sarà in questa fase che le due donne si alleeranno contro i mariti, i quali faranno lo stesso. In maniera minore, viene posta anche luce sulla schiavitù tecnologica, nel momento in cui Nancy immerge il cellulare di suo marito nell’acqua, il quale, per la prima volta, perde seriamente il controllo.
Carnage: conclusioni
L’atmosfera e le situazioni ribaltano di continuo. A scombinare le carte anche l’alcol, il quale fa perdere definitivamente il controllo ai quattro, ma in qualche modo li unisce. Sotto i fumi alcolici, infatti, essi non hanno più alcun pelo sulla lingua e sputano fuori tutto ciò che hanno dentro. Niente più pudore e ipocrisia quindi, ma sul finale solo verità caustiche. Nonostante ciò, il clima è molto più disteso, dato che ormai nessuno ha più voglia di fingere, ma solo di liberarsi del peso dell’infelicità interiore.
Nel finale la situazione iniziale viene riproposta, ma all’inverso. La camera da fissa poi lentamente si muove, a riprendere quel parco giochi in cui tutto è iniziato. Ma gli stessi bambini che prima erano apparentemente nemici ora giocano e si abbracciano, come se niente fosse accaduto. I loro genitori, invece, hanno fatto i conti con il mostro dell’infelicità, che pian piano logora le loro vite, sino a renderli vuoti ed estremamente fragili.
Se il film (e il libro) propone una morale, probabilmente è proprio questa. L’innocenza e il senso di amicizia dei bambini non andrebbero mai persi, perché diventando adulti la semplicità diventa complicazione e l’innocenza senso di colpa.
Insomma, Carnage sembra porci la domanda: chi è la vittima? E chi il carnefice?
Carnage
Voto - 8.5
8.5
Lati positivi
- Attori in gran forma
- Regia eccellente
Lati negativi
- Non per tutti
- Dura troppo poco