Chainsaw Man: recensione della prima stagione

Chainsaw Man è l'anime rivelazione dell'anno grazie ad un antieroe come protagonista e a una visione pessimistica della società

Dopo mesi di trepidante attesa intercorsi dalla notizia che lo Studio MAPPA si sarebbe occupata dell’animazione dell’omonimo manga di Tatsuki Fujimoto e all’effettiva messa in onda, Chainsaw Man è finalmente arrivato sul piccolo schermo.
Portato in Italia da Crunchyroll, Chainsaw Man non è una storia tra le più originali sia per struttura narrativa, trama e per le tipologie di personaggi, ma che riesce ad essere un ottimo prodotto d’animazione grazie a un velo pessimista e drammatico nascosto dietro fanservice e violenza.

Indice

Trama e ambientazione – Chainsaw Man, la recensione

Ambientato nel 1997 in un mondo in cui gli umani convivono con i Diavoli, delle esternazioni delle paure umane. A mantenere l’ordine pubblico e cercare di tenere a bada i Diavoli più pericolosi ci pensano i Devil Hunter, persone che hanno fatto accordi con i Diavoli per usare i loro poteri dando loro qualcosa in cambio. Chainsaw Man inizia con Denji, un ragazzo povero e pieno di debiti la cui unica compagnia è quella di Pochita, il Diavolo Motosega dalle sembianze di un tenero cagnolino. I due sono inseparabili fin da quando, da piccolo, Denji non lo ha trovato ferito e ha condiviso il sangue con lui, stipulando un contratto. Per cercare di sopravvivere, Denji vende parti del suo corpo e dei suoi organi al mercato nero e uccide Diavoli per conto della yukuza fino a quando, a seguito di uno scontro con il Diavolo Zombie che aveva preso il controllo dei suoi aguzzini, Denji viene ridotto in fin di vita.

Chainsaw Man.

Chainsaw Man. Studio MAPPA.

Pochita, per salvarlo e sopravvivere, prende il posto del suo cuore trasformando il ragazzo a sua volta nel Diavolo Motosega. L’incontro con Makima, ufficiale del reparto cacciatori della Pubblica Sicurezza, lo renderà un Devil Hunter, costretto a prendere parte ad una Divisione Speciale in via sperimentale che include non solo umani, ma anche ibridi umani-Diavoli e Diavoli. Qui Denji conoscerà Power, Aki e Himeno con cui si metterà alla caccia del Diavolo Pistola, responsabile di una delle stragi più cruente della storia.

Non il solito shōnen – Chainsaw Man, la recensione

Chainsaw Man si presenta come uno shōnen che utilizza gli stilemi dell’horror e dello splatter, così come ce ne sono tanti altri in circolazione.
Anche Denji stesso – il protagonista prima che la storia assumi un punto di vista corale – viene presentato come un antieroe che sembra uscito da un anime vecchia scuola. Pian piano la narrazione diventa più profonda, comunque presentata da un primo episodio che pone l’attenzione sui numerosi traumi di cui Denji è vittima e il suo desiderio di condurre una vita che per molti sembra semplice e comune.
Gli Hunter sono persone sole che fanno un lavoro che non viene glorificato da nessuno, men che meno da loro stessi. È il caso di Kobeni che appare costantemente spaventata e sotto minaccia, ma che è costretta a fare quel lavoro per pagare l’università al fratello, il vero pupillo della sua famiglia. Come per lei, anche gli altri sono intrappolati in quella vita: sia per motivi personali che per obblighi legati ad altre persone.

Chainsaw Man.

Chainsaw Man. Studio MAPPA.

La solitudine li attanaglia, così come il pensiero costante della morte che li porta a ricercare della felicità effimera nelle piccole cose. Lo Studio MAPPA riesce nell’intento di voler mostrare la quotidianità dei personaggi che, se la serie fosse di tutt’altro tono, potrebbero sembrare i classici escamotage utilizzati per vedere i personaggi in contesti differenti dai soliti, ma che qui acquistano tutto un altro significato.
Ognuno di loro si aggrappa a qualcosa di effimero, ad un piacere immediato e rapido come l’alcol, il sesso e il fumo. Non c’è felicità per loro che non duri più di qualche attimo e Tatsuki Fujimoto lo mette bene in chiaro distruggendo anche i momenti più tranquilli: come il disgustoso primo bacio di Denji o i momenti più drammatici che arrivano sempre dopo un momento di pace, la quiete prima della tempesta.

La filosofia di Chainsaw Man Chainsaw Man , la recensione

In Chainsaw Man tutti gli umani odiano quel che fanno, ma anche se non hanno vincoli e potrebbero dare le dimissioni quando vogliono, non riescono mai ad andare avanti, rifugiandosi in un passato felice, in una gabbia mentale che si sono costruiti da soli. La filosofia di Chainsaw Man va a braccetto con un altro grande classico dell’animazione giapponese, Cowboy Bebop.
Mentre i personaggi umani vivono una vita malinconica, i Diavoli sono fuori controllo, sguaiati, violenti e dissociati dalla loro umanità. Se è ovvio per Power e Denji, lo è meno per uno dei personaggi più misteriosi e meglio riusciti della stagione: Makima. Capo della Sezione, non viene mai rivelata la natura di Makima, ma alcuni indizi lasciati lungo la stagione lasciano chiaramente intendere che non è una Hunter come gli altri.

Chainsaw Man. Studio MAPPA.

Chainsaw Man. Studio MAPPA.

Chainsaw Man è pieno di citazioni alla cultura pop e al cinema, ma non si limita solamente a una opening di grande impatto che riprende alcuni dei film più famosi del cinema americano contemporaneo. L’amore per la cinematografia si espande anche alle animazioni e alle scelte registiche sempre curate. Un esempio, probabilmente il migliore, riguarda proprio Makima in una scena durante la quale parla con un capo mafioso. Seduta su un diavolo in pelle nero, è circondata da uomini in piedi dietro di lei che la scrutano e la osservano in una chiara composizione che suggerisce predominio da parte degli uomini: lei è in minoranza numerica ed è una donna disarmata in una stanza piena di criminali. La situazione viene velocemente ribaltata in una scena che lascia intendere che Makima ha ben poco di umano.

Personaggi agli antipodi – Chainsaw Man , la recensione

Chainsaw Man riprende molte caratteristiche di personaggi visti in molti altri anime, usandone le peculiarità a suo vantaggio.
Come accennavamo, Denji è un tipico antieroe, creato per mettere in luce le dinamiche della società giapponese raggirata da una crisi ideologica ed economica che colpisce i più deboli. Cresciuto in povertà e costretto a saldare i debiti del padre morto, Denji continua a desiderare una vita semplice anche quando si trasferisce da Aki. Desideri effimeri quanto volatili che si traducono in quello che, per altri anime, sarebbe solamente del veloce e facile fanservice e sessualizzazione dei personaggi femminili, ritratti solamente come l’oggetto sessuale per gli spettatori.

Chainsaw Man.

Chainsaw Man. Studio MAPPA.

Nel caso di Chainsaw Man, questa oggettificazione non è al servizio di chi guarda, quanto di una ricerca di equilibrio e di una vita normale da parte dei protagonisti. Denji cerca disperatamente un contatto fisico che si trasforma in fretta nel volere un legame significativo.
A rubargli la scena è proprio Aki, il perfetto personaggio secondario a cui il pubblico si affeziona in fretta e per questo gioca la carta del ruolo drammatico dell’intera serie. Un escamotage molto usato, ma sempre funzionale. Aki ha un passato drammatico, un trauma che non riesce a superare e che lo incatena a vivere la sua vita solamente in funzione della vendetta, incastrato a sognare un passato che non potrà mai più vivere.

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Chainsaw Man

Voto - 8

8

Lati positivi

  • La regia e l'uso delle citazioni
  • Personaggi e trama arricchiti da una visione pessimistica della società

Lati negativi

  • Molti elementi sanno di già visto

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