Chaos Walking: recensione del film con Tom Holland e Daisy Ridley
Doug Liman dirige l'adattamento del primo capitolo della saga letteraria di Patrick Ness
La distopia ha da sempre interessato la settima arte, che ha donato negli anni ritratti sempre più originali, interessanti o inquietanti di un prossimo futuro nefasto. In un periodo più recente il distopico si è mescolato con il filone young adult, destinato in particolare agli adolescenti. Partendo da saghe letterarie molto amate, sono così arrivati al cinema i vari Hunger Games e Divergent. In questi film gli ingredienti erano sempre più o meno gli stessi: un futuro distopico e un giovane protagonista alle prese con mortali imprese e primi amori. Con il tempo l’originalità è venuta a mancare e ci si è adagiati su un canone da rispettare privo di mordente. Nonostante diversi prodotti deludenti (come Darkest Minds), Hollywood ha continuato a investire sul mix distopico e young adult, cercando nuove saghe da trasporre sul grande schermo. Il tentativo più recente è Chaos Walking, di cui vi presentiamo la recensione.
Il film, disponibile su Prime Video dall’8 giugno 2021, è l’adattamento del primo capitolo dell’omonima saga letteraria di Patrick Ness. Al centro della storia c’è una situazione alquanto interessante: i pensieri degli uomini di un pianeta colonizzato non sono privati, ma si manifestano fisicamente. Ogni idea e ogni riflessione personale è così di dominio pubblico. Il progetto di trasporre la saga di Ness ha avuto però una gestazione travagliata. La Lionsgate ha acquisito i diritti nel lontano 2011; alla regia e alla sceneggiatura si sono poi succeduti diversi nomi tra cui quello di Robert Zemeckis. Con l’arrivo alla regia di Doug Liman e di due star come Tom Holland e Daisy Ridley la produzione si è stabilizzata. Tuttavia il responso negativo dei test screening ha portato a riprese aggiuntive e a nuove date d’uscita. In seguito alle pessime recensioni americane resta da chiedersi: Chaos Walking è davvero un disastro?
Indice
- La trama: pensieri senza filtri
- Un film dalle premesse interessanti
- Cosa non funziona
- Considerazioni finali
La trama: pensieri senza filtri – Chaos Walking, la recensione
Il film comincia con una premessa molto interessante, affidata a una frase d’impatto e che fa riflettere:
The noise is a man’s thoughts unfiltered, and without a filter a man is just chaos walking (Il rumore di un uomo è il pensiero non filtrato, e senza un filtro un uomo è giusto chaos walking).
In questa frase è già contenuto il focus della storia: in un pianeta colonizzato dai terrestri vive una comunità di soli uomini, i cui pensieri però non rimangono privati. Essi infatti fluiscono senza filtri dalle loro menti e si manifestano fisicamente in immagini. Questo evento particolare è definito “il Rumore”, che rappresenta pubblicamente ogni pensiero privato di un uomo. Questo gruppo di uomini non ha dovuto affrontare solamente tale stranezza: gli scontri con gli indigeni Spackle hanno portato alla scomparsa di tutte le donne, uccise dalla razza sconosciuta.
Todd Hewitt (Tom Holland) è cresciuto orfano in questa comunità e vive le sue giornate coltivando barbabietole e cercando di entrare nelle grazie del Sindaco (Mads Mikkelsen) e di trattenere il più possibile i suoi pensieri. Tutto cambia quando precipita sul pianeta una navicella spaziale, il cui unico sopravvissuto è una ragazza, Viola (Daisy Ridley). Todd rivela l’accaduto al Sindaco, ma ben presto scopre che le intenzioni di questo sono poco amichevoli. Il ragazzo così decide di proteggere Viola e portarla in un luogo sicuro. Nel frattempo dovrà cercare di padroneggiare i suoi pensieri, aspetto su cui Todd ha molto da lavorare.
Un film dalle premesse interessanti
Chaos Walking possiede senz’altro diversi spunti intriganti e premesse di base promettenti. Il film infatti mostra probabilmente uno dei nostri peggiori incubi, l’assenza di filtro dei nostri pensieri, che scorrono così liberi ed esposti al giudizio altrui. Il Rumore però colpisce solo gli uomini e questo mette in luce un articolato confronto tra uomo e donna. Lo scopre senz’altro Todd, che sarà un vero e proprio libro aperto per Viola, la quale proprio grazie ai continui pensieri del ragazzo riuscirà a fidarsi di lui. Non tutti gli uomini sono però come Todd e il Sindaco Prentiss, interpretato da un Mads Mikkelsen sempre in forma.
Prentiss è la tipica incarnazione del maschio alfa: a capo di un gruppo ristretto di persone, è in grado di dominare con abilità un grande problema ed è rispettato e ammirato da tutti. Il Rumore, nonostante Prentiss riesca a padroneggiarlo meglio di altri, è però in grado di metterne a nudo le debolezze, umiliandolo di fronte al sesso opposto. Il Rumore è dunque un espediente narrativo interessante, poiché inserisce dinamiche sociali che fanno riflettere. Questo buon potenziale purtroppo finisce per essere sprecato all’interno di una pellicola noiosa, svogliata e che non si impegna nemmeno in uno dei compiti più basilari degli young adult distopici: intrattenere.
Cosa non funziona – Chaos Walking, la recensione
Intrattenere non è però l’unico aspetto che non funziona in Chaos Walking; gli elementi negativi del film purtroppo sono molteplici. Innanzitutto bisogna riconoscere che rappresentare cinematograficamente il Rumore non era impresa facile. Il film tuttavia, invece di far interessare lo spettatore a questa novità, lo infastidisce non riuscendo a padroneggiare i numerosi pensieri che interrompono continuamente il flusso narrativo. Sono diverse infatti le situazioni in cui i continui pensieri di Todd annoiano e disturbano, rendendo il lungometraggio ancora meno fruibile. Chaos Walking è un film difficile da portare a termine: non intrattiene, non costruisce mai bene la tensione (soprattutto nelle scene d’azione), finendo per diventare noioso. La pellicola dunque compie uno degli errori tipici degli innumerevoli young adult distopici: nel tentativo di rendere più adulta una storia adolescenziale, finisce per rendere il tutto fin troppo blando e privo di emozioni.
L’ora e cinquanta di durata appare così interminabile, denunciando una narrazione ricca di difetti ma anche di tanti elementi che riempiono il calderone generale. Tutti questi purtroppo contribuiscono solo a costruire un pasticcio superficiale, dove la nostra attenzione non sa mai dove concentrarsi di preciso. Sorvolando su svolte narrative prevedibili, non si può non sottolineare la scarsa alchimia fra Tom Holland e Daisy Ridley. Il mal assortimento dei due protagonisti è infatti uno dei grandi peccati di Chaos Walking. I due risultano troppo grandi per i loro ruoli, in secondo luogo sembrano non fare mai interagire davvero i loro personaggi. La scelta di puntare su due star di franchise di successo di per sé non era sbagliata; purtroppo non si è ottenuto lo stesso risultato di un’accoppiata come quella di Jennifer Lawrence e Chris Pratt, che in Passengers facevano scintille.
Considerazioni finali
Con un budget da 100 milioni, un regista di film di successo e un cast all stars, che include anche Nick Jonas, Cynthia Erivo e David Oyelowo, Chaos Walking è l’ennesimo esempio hollywoodiano di come non è tutto oro quel che luccica. Una lunga lavorazione e reshoots riparatori non hanno salvato questa trasposizione cinematografica del romanzo di Patrick Ness. Dispiace vedere sprecate le buone premesse che il film aveva, annunciate dalla potente frase posta in apertura. Il Rumore è un espediente narrativo molto intrigante, ma nel passaggio dalla carta allo schermo sembra aver perso tutto il suo fascino, diventando quasi irritante. Tutta colpa di uno script svogliato, che non approfondisce i personaggi principali e non costruisce bene la tensione di scene emotive o d’azione.
In conclusione di questa recensione di Chaos Walking, non si può parlare di un completo disastro. Il film rappresenta uno spreco di premesse intriganti e l’occasione mancata di costruire una nuova trilogia distopica con un quid in più. Il risultato finale è invece l’ennesimo young adult distopico noioso, privo di vero intrattenimento e interesse per le tematiche in ballo. Chaos Walking purtroppo non riesce mai a decollare e ad appassionare veramente. Nella prima mezz’ora arranca già visibilmente per poi concludersi con un finale aperto che, viste le premesse, non condurrà ad alcun sequel.
Chaos Walking
Voto - 5
5
Lati positivi
- Il film ha spunti intriganti e premesse interessanti, annunciati dalla potente frase in apertura
Lati negativi
- La sceneggiatura
- Il film risulta molto lento e noioso, non riuscendo mai a intrattenere veramente
- Scarsa chimica fra Tom Holland e Daisy Ridley