Chemical Hearts: recensione del film disponibile su Amazon Prime

Il nuovo film con Lili Reinhart è un romantico teen drama sul dolore e la connessione umana

Frammentaria e fugace, turbolenta e trascinante: l’adolescenza è quell’ingarbugliato momento della vita che sta in equilibrio fra l’infanzia e l’età adulta. Caotica e contraddittoria, la giovinezza al cinema è stata raccontata attraverso le sfumature trasformative tipiche degli anni di formazione; anni che regalano ai più adulti ricordi, e ai più giovani specchi su cui riconoscersi. Con l’evolversi delle piattaforme digitali, generi come il teen drama, il coming-of-age e il cosiddetto high school drama possono attrarre una fetta di pubblico di appassionati e fedelissimi spettatori. Da una parte c’è Netflix, che punta al dance movie in salsa teen (Feel the Beat, Work It); dall’altra c’è Amazon Prime che con Chemical Hearts, film di cui vi proponiamo la nostra recensione, propone l’adattamento di una storia d’amore fra due giovani introversi.

Una storia sensibilmente romantica, ma altrettanto intelligente. Scritto, prodotto e diretto dal regista del byopic su Obama e Michelle Southside with You Richard Tanne, il tanto atteso film con Lili Reinhart e Austin Abrams è finalmente arrivato in questi giorni su Amazon Prime. Ecco la nostra recensione di Chemical Hearts.

Indice

La trama – Chemical Hearts recensione

Il film è l’adattamento cinematografico del (quasi) omonimo romanzo del 2016 (in Italia uscito con il titolo I nostri cuori chimici, edito da Rizzoli). Scritto dalla giovane autrice australiana Krystal Sutherland, Our Chemical Hearts racconta del furente incontro fra Henry Page (Austin Abrams), un introverso studente 17enne con la passione per la scrittura e la misteriosa “nuova arrivata” Grace Town (Lili Reinhart). I due si incontrano per la prima volta a un colloquio per entrare nella redazione del giornale del liceo. Se Henry è felice di poter diventare capo-redattore, per la giovane e taciturna ragazza – che veste abiti maschili, cammina zoppicante con un bastone e legge le poesie di Neruda – l’idea appare impossibile.

E se per lui l’attrazione e l’interesse per l’altra è immediato, per Grace tentare di restaurare un legame dopo un fatale incidente in auto sarà la prova di un’estenuante rinascita interiore, dopo il trauma e il lutto straziante. Tra i due inizia un legame speciale, fatto di pochissime parole e lunghe camminate per arrivare a casa dopo la scuola. A fianco dei suoi fedeli amici del giornale La (Kara Youg) e Muz (C.J.Hoff), e amabilmente sostenuto dalla coppia di genitori (Bruce Altman e Catherine Curtin), Henry tenterà di entrare in contatto con le tormentate cicatrici emotive di Grace, scoprendo un sentimento che non aveva mai provato prima. Sentimento che, nonostante il tormento e il subbuglio interiore, lo traghetterà inevitabilmente verso l’età adulta.

chemical hearts recensione

Chemical Hearts, Page Fifty-Four Pictures, Awesomeness Films, Big Indie Pictures

Tra scienza e sentimento − Chemical Hearts recensione

Torna più volte durante tutto il film questo concetto fra chimica e sentimento, cervello e cuore che sembra voler dare una spiegazione empirica alle varietà di emozioni che inondano le nostre ore. L’inicipit del film ci apre già le porte a questo concetto, attraverso il voice over di Henry che racconta della moltitudine di sostanze chimiche presenti nel cervello di un adolescente; così tante e potenzialmente virtuose da poter cambiare il corso di tutta la vita. La vita di Henry è una vita ordinaria, in attesa di qualcosa che gli faccia battere il cuore e che lo spinga a scrivere di passioni e impeti adolescenziali da lui mai provati.

Siamo un insieme di atomi, materie corporee, “la cenere delle stelle morte” passeggera e destinata a scomparire, come dice Grace nel film. Il cervello adolescente assimila esperienze, pensieri, idee, ricordi, sensazioni che ne determinano e ne influenzato personalità, desideri e principi. Questa visione neuro-scientifica della prima giovinezza è una scelta narrativa originale, che dà al film un tono illuminante e illuminista. Paragonare il dolore provocato da una delusione d’amore a quello del dolore fisico − come verrà spiegato ad Henry dalla sorella medico − non attenua di certo l’impatto emotivo di emozioni reali e avvertite come devastanti, bensì ridimensiona (sapientemente) le pene d’amore come qualcosa di passeggero, corporeo. Qualcosa che può essere elaborato.

Il vaso rotto

Le storie d’amore più avvincenti sono sempre quelle impossibili, negate, tragiche; è facile appassionarsi all’amore tra le persone difficili da amare o incapaci di dare amore. Dopo il fatale incidente in macchina causato da Grace, nel quale ha perso la vita una persona a lei molto cara, in lei si è rotto qualcosa. Il dolore l’ha resa incapace di amare e di tornare ad amarsi. È questa sua volontà e necessità di allontanamento dall’amore di Henry a rendere Chemical Hearts una storia d’amore che scava nell’interiorità di due personaggi (finalmente) tridimensionali; il loro dolore, acuito dalla colpa, viene mostrato nella sua ordinarietà e nella sua forma plasmabile.

Il film dunque fa i conti con le cicatrici emotive, la fragilità e la frammentarietà. L’amore fra i due è l’oro che viene inserito per riparare il vaso rotto nell’antica arte giapponese del Kintusgi. Arte che metaforicamente viene paragonata all’impossibilità di tornare a un sé integro dopo lo schianto col terreno. Il regista mette l’evoluzione al centro del film; la mutabilità del sé, il movimento in avanti grazie all’altro e nonostante tutto. L’amore di Grace ed Henry, anzi l’amore di Henry per Grace, è così la resina cosparsa di polvere che serve a ricostruire il vaso rotto.

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Chemical Hearts, Page Fifty-Four Pictures, Awesomeness Films, Big Indie Pictures

Riflessioni finali − Chemical Hearts recensione

Il film è costruito sull’innegabile chimica fra i due protagonisti, che riescono a creare un rapporto fatto di comprensioni, attese e vulnerabilità; Chemical Hearts è tratto da un romanzo YA che, nonostante i personaggi giovani e il contesto liceale, riesce a parlare anche a un pubblico maturo. Le atmosfere sospese e autunnali, i dialoghi in voice over, il tono giovanile ma non fanciullesco: tutti elementi che rendono il racconto profondo ma non affannoso, godibile e sensibilmente coinvolgente. Bravissima, e forse di più, è Lili Reinhart la star di Riverdale, che costruisce le spinosità e il fascino di un personaggio fuori dall’ordinario; peculiare la sua metaforica e faticosa camminata con il bastone, che si trascina appresso una colpa da espiare.

Non da meno è la sua controparte maschile, Austin Abrams. L’attore di Euphoria e This is Us, incarna appieno la sensibilità maschile di un giovane introverso, ordinario e anti-macho. Richiamando altri titoli precedenti come La colpa è nelle stelle, Noi siamo tutto e Io prima di te, Chemical Hearts è un teen-drama che abbraccia il dolore come possibile sguardo sui giovani. Giovani non più esenti dalle ferite del quotidiano, ritratti nella loro capacità di rinascita. Lodevole è la scelta dell’inclusività nei personaggi queer e nerd, ispanici e asiatici. Di certo Chemical Hearts non rivoluzionerà il genere del teen drama e, nonostante si sforzi a dare una maggiore complessità ai personaggi, si tratta pur sempre di dinamiche adolescenziali già rodate in un certo tipo di cinema. Bisogna ammettere, però, che Chemical Hearts risulta complessivamente un buon film, che sottolinea l’importanza della connessione umana come arma contro il dolore.

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Chemical Hearts

voto - 6

6

voto

Lati positivi

  • Ottima interpretazione degli attori protagonisti
  • La tridimensionalità dei caratteri e il modo di maneggiare il tema del dolore/lutto

Lati negativi

[tie_list type="thumbdown"]

  • Sono presenti i toni e i canoni classici del genere
  • Nonostante l'inaspettata complessità, tratta dinamiche adolescenziali già note

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