Come sempre a Natale: recensione della commedia norvegese
Dal 6 dicembre è disponibile su Netflix Come sempre a Natale, una rom-com natalizia che non manca di affrontare argomenti complessi e attuali
A partire da dicembre 2023 Netflix, così come come altre piattaforme, inizia a offrire i suoi film natalizi, spesso accompagnati al genere del sentimentale, del romantico o della commedia, e con Come sempre a Natale, disponibile dal 6 dicembre 2023, il genere di pellicola per le feste è quello della rom-com. Diretto da Peter Holmsen, Come sempre a Natale (qui il trailer) vede Kanan Gill e Ida Ursin-Holm nel ruolo di protagonisti, affiancanti da Marit Andreassen, Mads Sjøgård Pettersen, Erik Follestad Johansen, Veslemøy Mørkrid, Matilde Hovdegadr e Jonas Strand Gravli.
Indice
- Trama
- Un tenue emotivo film d’intrattenimento
- Spunti di riflessioni su tematiche profondamente attuali
Trama – Come sempre a Natale, la recensione
Thea e Jashan stanno per sposarsi. Nonostante si conoscano da poco e non abbiano ancora incontrato le rispettive famiglie, sanno di essere fatti l’uno per l’altra e quindi non ha senso aspettare. Per festeggiare e comunicare alla famiglia di Thea il loro fidanzamento, Jashan viene invitato a passare il Natale in Norvegia, dalla famiglia di lei, cogliendo così l’occasione per conoscerli e comunicarli la lieta notizia. La famiglia di Thea non è a conoscenza delle origini indiane di Jashan e, giorno dopo giorno, a contatto con la madre e il fratello, diventa chiaro che forse c’era un motivo per il silenzio di Thea.
Fra tradizioni e usanze norvegesi e indiane, il primo incontro tra la famiglia di Thea e Jashan diventa un caotico scontro di culture, in un periodo come quello natalizio, di sacra importanza per Thea e tutti i suoi parenti e amici. Ma Jashan non ha intenzione di stare in silenzio di fronte a delle differenze di vedute e costumi che si trasformano in commenti fuori luogo, eccessive restrizioni e ordini ai quali si può solo obbedire, fino ad arrivare a delle abitudini che rimandano a un certa e nota diffidenza nordeuropea.
Un tenue emotivo film d’intrattenimento – Come sempre a Natale, la recensione
Simpatico e leggero, Come sempre a Natale è una tipica commedia natalizia intrisa di quel magico e incantato spirito delle feste, a partire dall’ambientazione. Saltano all’occhio in una piccola, confortevole e calda baita di legno immersa nella neve i colori, i costumi e le tradizioni del Natale norvegese. Con gli eleganti vestiti decorati con motivi classici dove spiccano il verde, il rosso e il bianco: il verde dell’albero di Natale, il rosso dei tipici ornamenti natalizi e il bianco della neve che rappresenta i mesi invernali e i mesi delle festività, sono simbolo di famiglia, amore, calore e vicinanza. Una particolare cura nei confronti di una tematica delicata come il razzismo che in Nord Europa non è un segreto e che rende quindi la figura di Jashan scomoda. Soprattutto per una famiglia che forse non ha neanche la consapevolezza di essere tutto fuorché accogliente.
Forse il finale è un po’ scontato, considerando una serie di eventi prevedibili che seguono struttura ed evoluzione narrativa della commedia romantica, considerando che è il lato sentimentale a dar vita all’intera vicenda. Oltre ai momenti divertenti dati da tradizioni norvegesi pre-vigilia inconsuete che sconvolgono il protagonista, non tanto per la pratica in sé, ma per quella smaniosa costrizione, quell’affannato obbligo, e quell’imprescindibile dovere di prendere parte e questi momenti. Giochi, canti e rituali da fare insieme, strettamente legati all’ambiente circostante e quindi a un clima al quale non tutti sono abituati. Come sempre a Natale presenta una serie di abitudini e usanze mostrandole con uno stile comico, senza dare un giudizio, ma raccontando comunque di una comunità chiusa, dove da generazioni si fanno le stesse cose ogni anno, e che forse non è pronta neanche al minimo cambiamento.
Spunti di riflessioni su tematiche profondamente attuali – Come sempre a Natale, la recensione
L’atmosfera più divertente, serena e bonaria che traspare da ogni scena e sequenza, tra gag e battute di sceneggiatura cariche di un pungente sarcasmo, il film non si allontana dall’esplorare la matrice più impegnata di quello che si manifesta tanto nei momenti in famiglia, quanto in pubblico, fino a quelli più privati dove a rendere evidente queste differenze è proprio la coppia di protagonisti prossima alle nozze. La famiglia di Thea non ha solo difficoltà nell’accettare il fidanzato della figlia, ma sembra non volere, non essere interessata perché, in passato, non ne ha mai avuto bisogno. Non si sono mai preoccupati di ciò che pensano o proverebbero nel confrontarsi o completarsi attraverso la conoscenza e l’avvicinamento a un’altra cultura, sicuramente lontana dalla loro. E questo offre anche uno spunto per quella noncuranza di temi che ci riguardano come esseri umani ma che se accadono a migliaia di chilometri di distanza, si può pensare che non ci riguardino da vicino.
Un film più stratificato di quello che sembra, dalla struttura dichiaratamente elementare e dalle svolte di trama basilari, ma che sfiora, con elasticità e raffinata tranquillità, argomenti più complessi e attuali. L’unica scena di tensione è quella della presa di coscienza da parte della protagonista, quando emerge anche finalmente la parola “razzismo”. Un prodotto che nella sua semplicità di sentimenti e nella sottile autenticità di luoghi che da sempre trasmettono la più amata e riconoscibile atmosfera natalizia, cerca anche di parlare di accoglienza, ospitalità, accettazione, comprensione e di quel necessario incontro tra culture. Come sempre a Natale racconta l’amore, quello più puro e reale, che supera qualsiasi barriera, qualsiasi confine o imposizione. Dal cibo alla religione, dal modo di conversare alle antiche tradizioni, dai balli ai canti, dalle festività al modo di porsi, scoprire la cultura degli altri Paesi è sempre un valore aggiunto.
Come sempre a Natale
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Leggero e divertente ma non banale
- Un'ambientazione fortemente natalizia che racconta un mondo
Lati negativi
- Alcune svolte narrative prevedibili
- Un eccessivo e poco verosimile legame con la tradizione