Conclave: la recensione del film di Edward Berger con Ralph Fiennes e Stanley Tucci
Conclave è un thriller tra fede e mistero all'interno delle mura vaticane, con Ralph Fiennes e Stanely Tucci
“Qui sine peccato est vestrum, primus lapidem mittat“, così recita il Vangelo secondo Giovanni. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, un pensiero che fa dell’uomo quello che realmente è: un essere mortale, imperfetto, fallibile che come tale rischia sempre di cadere in tentazione. Sono queste le premesse (ndr e le conclusioni) del nuovo film di Edward Berger. Come leggerete meglio nella nostra recensione di Conclave, la nuova pellicola del regista di Niente di nuovo sul fronte occidentale è un thriller ambientato all’interno delle mura vaticane. Protagonisti della vicenda i cardinali che dopo la morte improvvisa del Santo Padre devono riunirsi in conclave per eleggerne uno nuovo. Su tutta la vicenda aleggia però un’aura di mistero e presagio.
Qualcuno ha ucciso il vecchio Papa o è si è trattata di una morte naturale? Chi sarà il nuovo eletto? I cardinali si fronteggiano in una vera e propria corsa all’elezione, senza esclusione di colpi bassi. Tra superbia, egoismo ed invidie il film di Edward Berger ci dimostra fin dalle prime battute che alla fine dei conti la Chiesa intesa come tale è e rimane “un affare pienamente umano“. I cardinali dall’alto della loro carica ecclesiastica si trasformano in perfetti “strateghi e politici”, ognuno con il suo passato e presente, tra luci ed anche tanta oscurità. Nel cast del film tra i protagonisti l’attore premio Oscar Ralph Fiennes (Shindler’s list, Harry Potter, The menu), Stanley Tucci, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini e John Lithgow. La sceneggiatura è un riadattamento dell’omonimo romanzo di Robert Harris. Se siete curiosi di conoscere la nostra opinione proseguite con la lettura della recensione di Conclave.
INDICE:
La trama – Conclave recensione
Dopo la morte improvvisa del Santo Padre, avvenuta apparentemente per cause naturali, il cardinale britannico Lawrence nel ruolo di decano deve organizzare e dirigere il Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Inaspettatamente si troverà a risolvere intricati misteri tra giochi di potere e superbia, là dove indugia il dubbio e la fede vacilla. Tra strategie e passati oscuri non tutti sono quello che sembrano di essere. Come se non bastasse, durante lo svolgimento del Conclave, Roma viene colpita da una serie di attacchi terroristici che turberanno ulteriormente la serenità del Vaticano.
Tra potere, superbia e fede
Come scrivevamo in introduzione il racconto di Edward Berger ci mostra personaggi “pienamente umani” e come tali complessi, pieni di indecisioni e debolezze. Più volte nel corso dello stesso film vengono fatte riflessioni sui vecchi Papi eletti, e sui loro passati non sempre rosei come ci si potrebbe aspettare. Il personaggio di Ralph Fiennes, il decano Lawrence, è sicuramente la figura più equilibrata per buona parte della vicenda. Una sorta di metro di paragone di quello che dovrebbe essere “idealmente” un cardinale. Lawrence crede di incarnare degli ideali ben precisi, di servire la Chiesa e di muoversi secondo la volontà di Dio e del defunto Santo Padre. Nonostante il suo “modus operandi super partes” anche lui ha una sua strategia “politica” ben delineata ed il dubbio si insinua perfino nella sua fermezza di pensiero.
Disparità e uguaglianza sono altri temi che emergono prepotentemente nell’opera di Edward Berger. Che si tratti di genere, razza o colore della pelle non tutti hanno la stessa idea del concetto di uguaglianza, soprattutto all’interno della Chiesa. Il tutto sfocia nel rischio di legittimare anche una vera e propria guerra di religione, giustificata come una difesa dalle altre culture. In tal senso la minaccia peggiore è rappresentata dalla figura del cardinale Goffredo (Sergio Castellitto) che con la sua visione porterebbe ad un’involuzione della Chiesa, dopo anni e anni di conquiste, soprattutto su temi delicati come quello dell’uguaglianza. Ma quindi l’elezione del nuovo Papa è frutto della volontà di Dio che guida la mano e le scelte dell’uomo o è più il frutto di una strategia politica mirata che dipende esclusivamente dalla sola volontà umana?
Il falso thriller di Edward Berger – Conclave recensione
Un thriller ricco di mistero all’interno delle mura vaticane ci fa subito ripensare ad Angeli e Demoni di Ron Howard con Tom Hanks protagonista. I più nostalgici probabilmente spereranno di vedere un qualcosa simile a Il nome della rosa, con Sean Connery e Christian Slater, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco. Conclave con Ralph Fiennes è in realtà un “falso thriller”. L’impalcatura claustrofobica e misteriosa dalle tinte dark di Edward Berger è fondamentalmente una grande misdirection. Un “elegante pretesto” per raccontare una storia piena di mistero tenendo il pubblico sul filo per tutto l’arco narrativo, in attesa del gran finale, della grande rivelazione, del colpo di scena.
Il fulcro di tutto si rivela essere alla fine un racconto profondamente morale nei temi e nelle domande che ci pone indirettamente, tentando in qualche modo di provocarci, di incutere il dubbio a cui bisogna rispondere o meno con la propria fede, così come invita a fare anche il decano Lawrence nel discorso di inizio conclave. Gli stessi cardinali (e futuri Papi) sono persone come altre, “servono un’ideale ma non sono quell’ideale“, e quindi possono ricadere nel peccato come tutti noi. Non è il classico thriller alla Dan Brown che uno si aspetta insomma. Lo scopo di tutto è condurci ad una riflessione, singolare e personale, sul significato della Chiesa, delle religioni, ma ancor prima sul significato di essere uomini. In questo senso Conclave è un film pienamente umano, nei personaggi e nella vicenda trattata, ma anche nel messaggio ultimo della storia.
Conclusioni
Conclave funziona, soprattutto per i personaggi ma anche per l’elemento thriller e l’ambientazione cupa e misteriosa. Molto più godibile in lingua originale (quanto meno per apprezzare il “bell’italiano” di Ralph Fiennes) come del resto ci si aspetta quando c’è un grande cast internazionale. Una storia inventata che prende spunto da vicende reali e che porta lo spettatore a pensare, ma soprattutto riflettere, per tutta la durata del film. Un finale forse un po’ forzato ma essenzialmente utile per veicolare il messaggio principale. 120 minuti di girato che scorrono velocemente senza particolari intoppi. Un film che provoca, che induce a riflettere, che pone tante domande. Al cinema con Eagle Pictures, trovate qui il trailer.
Conclave
Voto - 7
7
Lati positivi
- Divertente e scorrevole
- Fotografia e recitazione
- Finale forzato
Lati negativi