Crawl – Intrappolati: recensione del film diretto da Alexandre Aja
Un film atipico a metà tra il genere horror e quello survival
Crawl – Intrappolati recensione. Alexandre Aja, già noto per la regia di Piranha 3D, dirige questo ennesimo film basato essenzialmente sull’azione. Crawl – Intrappolati cerca di unire l’adrenalina tipica di un survival con la suspense di un horror. Un film che cerca di inchiodare lo spettatore alla poltrona per tutti i suoi 82 minuti con scene cariche di azione e pathos.
La storia inizia con un uragano che si abbatte sulla costa della Florida. In uno scenario apocalittico una ragazza di nome Haley cerca disperatamente di trovare suo padre dato ormai per disperso nella sua stessa abitazione. Mentre si mette alla ricerca scopre di non essere sola. Dei famelici alligatori infatti hanno infestato la zona colpita dall’uragano. Come se non bastasse le condizioni meteo continuano a peggiorare di ora in ora ed il livello dell’acqua inizia pericolosamente a salire. La situazione diventa disperata e la sopravvivenza ai limiti dell’impossibile. Proseguendo con la lettura della nostra recensione di Crawl – Intrappolati analizzeremo insieme il nuovo film di Aje Alexander.
Indice
Crawl – Intrappolati recensione
Haley è una ragazza con la passione del nuoto fin da quando era piccola. Un giorno, dopo aver terminato gli allenamenti, riceve una telefonata dalla sorella che non riesce più a contattare il padre Dave. Haley decide così di andarlo a cercare di persona, nonostante non si parlino più dopo il divorzio con la madre. Sfidando i venti e le piogge dell’uragano arriva così a casa di Dave che sembra deserta. Ma le sventure non terminano qui. A seguito dell’inondazione diversi alligatori provenienti da una palude adiacente hanno infestato la zona. L’impresa per Haley si prefigura impossibile; sola dovrà cercare e salvare suo padre fuggendo dall’onda distruttiva dell’ uragano e dalle fauci dei feroci coccodrilli. In una corsa contro il tempo ed una lotta contro la natura le possibilità di farcela sono ridotte al minimo. Ma la determinazione di Haley sembra essere più forte di qualsiasi pericolo imminente.
Il regista Aje Alexandre prova a regalarci un’esperienza cinematografica breve ma intensa, di quelle che entrano subito nel vivo dell’azione con un ritmo incalzante ed in crescendo. Il suo film mischia elementi di un classico survival con una catastrofe naturale ed alcuni espedienti tipici dell horror moderno. Ci sono infatti jumpscares e scene violente che però non sconfinano mai in un vero e proprio splatter. Sebbene Crawl – Intrappolati sia classificato da molti come survival horror noi preferiamo prendere con le pinze tale definizione in quanto è difficile dire che faccia realmente paura.
Analisi in breve del film, Crawl – Intrappolati
Lasciamo da parte noiose definizioni quindi e cerchiamo di capire verso quale pubblico si orienta il film. Fondamentalmente Crawl – Intrappolati è rivolto a chi vuole divertirsi, a chi ama situazioni di sopravvivenza quasi impossibili con tanta tensione e quella schizzata di sangue che non guasta mai. Ben venga quindi per tutti gli appassionati di bestioni affamati di carne umana ma anche per chi adora eventi catastrofici. Nonostante sia un film che punta tutto su un adrenalinico divertimento dobbiamo dire che non ci siamo sentiti così tanto coinvolti durante la visione. L’azione è tendenzialmente ripetitiva e spesso anche dagli esiti prevedibili. La prima parte del film, più claustrofobica, è forse quella meno coinvolgente dal punto di vista dell’azione. Ma la cosa in cui più ha fallito il film è il non riuscire mai a far vivere completamente quella tensione che ti fa mantenere il fiato sospeso ed aggrappare alla poltrona.
Non basta quindi un uragano e qualche alligatore affamato a sorprendere il pubblico. Conta anche la regia, la genialità e imprevedibilità di alcune scene, elementi per cui Crawl – Intrappolati non brilla assolutamente. La storia, sebbene estremamente lineare, gioca anche molto su un rapporto padre figlia andato perduto da tempo e che adesso viene nuovamente rimesso in discussione. Un film che sostanzialmente ha due personaggi protagonisti, ovvero Haley e Dave, allontanati dagli eventi della vita e ora riuniti in uno scenario apocalittico. Oltre a cercare una via di fuga dagli alligatori e dall’uragano i due provano anche a rimettere insieme i pezzi del loro rapporto padre/figlia andato perduto.
Lato tecnico e considerazioni finali
La regia di Alexandre Aja non riesce a trasmettere allo spettatore il senso di adrenalina e tensione che dovrebbe essere presente in alcune scene chiave del film. Decisamente meglio le sequenze più scary basate sulla suspense anche se poi si risolvono in più o meno attesi jumpscares. Un grande lavoro è stato svolto dal punto di vista della fotografica che con l’utilizzo di ottiche grandangolari riesce a dare maggior dinamismo alle claustrofobiche inquadrature negli interni. Molte sequenze hanno punti di ripresa insoliti che rendono decisamente più interessante la scena anche a livello narrativo. La cosa che impressiona maggiormente è la buona gestione delle luci. In particolar modo visivamente bello il contrasto di scena negli interni dark con i volti dei personaggi illuminati da luci selettive, spesso riflesse dall’acqua. Anche il comparto scenografico, soprattutto negli esterni, è notevole con uno scenario apocalittico realistico e credibile.
Il film cede invece in alcune scene dove l’utilizzo della computer grafica è fin troppo evidente, soprattutto su cielo ed alligatori. Crawl – Intrappolati è un film rivolto ad un pubblico ampio. Una storia breve e intensa basata su meccaniche ripetitive e prevedibili cosicché l’azione risulta un stucchevole già verso metà film. Una buona caratterizzazione dei protagonisti assieme ad alcuni aspetti molto validi del comparto tecnico risollevano in parte la baracca. Nei quasi 82 minuti di girato Crawl scorre rapidamente, con un ritmo serrato ed in crescendo, senza appesantire troppo a fine proiezione. Un film che vi consigliamo di andare a vedere una di quelle sere in cui avete voglia di cinema senza avere niente di particolare in mente. Una discreta distrazione dalle nostre routine.
Crawl - Intrappolati
Voto - 6
6
The Good
- Scenografia, fotografia
- Personaggi e background
- Ripetitivo e prevedibile
- Regia sotto tono in alcune scene
- A Volte troppa CG
The Bad