Crudelia: recensione del film Disney con Emma Stone
Dopo Glenn Close tocca a Emma Stone riportare sullo schermo l'intramontabile personaggio di Crudelia de Mon
Sono ormai diversi anni che la Disney sta realizzando film live action dei suoi cartoni animati più famosi. Si sono succedute nel tempo pellicole come Alice in Wonderland, Cenerentola, Dumbo, Aladdin fino al più recente Mulan. I risultati non sono sempre stati eccezionali e in alcuni casi si è messo anche in dubbio il senso della realizzazione di alcuni remake (è il caso de Il re leone). L’interesse cresciuto nei confronti di antagonisti e antieroi ha spinto poi la Casa di Topolino ad approfondire la storia di alcuni dei suoi villain più iconici; questo ha portato alla realizzazione di un film come Maleficent, in cui tuttavia la forte carica disneyana ha finito per snaturare il personaggio. Ora la Disney ha deciso di raccontare in un nuovo live action le origini di un’altra celebre cattiva di uno dei suoi cartoon: si tratta di Crudelia, di cui vi presentiamo la recensione.
Partendo dall’iconica Crudelia de Mon (in originale Cruella de Vil) vista ne La carica dei 101 del 1961, la Disney realizza un inedito ritratto del personaggio. Il risultato finale è inaspettatamente sorprendente, grazie a diversi elementi vincenti. Con la regia di Craig Gillespie (Tonya), una sceneggiatura in cui figura tra gli autori Tony McNamara de La favorita e due ottime interpreti come Emma Stone ed Emma Thompson, Crudelia è il remake in live action di un classico Disney che non ti aspetti. Il film infatti si allontana dal suo originale ma lo fa con stile, tra glamour, atmosfere punk rock e vendette diabolicamente divertenti. Di seguito la recensione completa di Crudelia, nelle sale cinematografiche dal 26 maggio e disponibile su Disney+ con Accesso Vip dal 28 maggio.
Indice
Call me Cruella – Crudelia, la recensione
Come avvenuto già in Maleficent, anche in Crudelia si raccontano le origini di una delle cattive più iconiche dei cartoni Disney, rendendola finalmente un personaggio tridimensionale. Cruella de Vil diventa così una ragazza dalle origini travagliate e con dei sogni nel cassetto da realizzare; inoltre si mette ancora più in luce quella duplicità che la contraddistingue, evidente a prima vista nell’eccentrica chioma bianca e nera. La storia di Crudelia nasce proprio con la nascita della protagonista, una bambina speciale a partire dall’improbabile chioma bicolore. Questa duplicità emerge anche nei suoi comportamenti; quelli dolci e gentili di Estella (il lato buono) e quelli più cattivi e crudeli di Cruella (il lato oscuro). Sono proprio questi ultimi a metterla nei guai quando si trova a scuola, reagendo alle angherie di diversi bulli. Sua madre decide così di farle cambiare ambiente ed entrambe partono per la città di Londra.
Prima di giungere a destinazione le due si fermano in uno sfarzoso palazzo, dove avviene un tragico incidente. Rimasta da sola, Estella riesce a raggiungere Londra, dove fa la conoscenza di due piccoli ladruncoli, gli orfani Jasper e Horace. I tre cresceranno procurandosi da vivere rubando, ma un giorno Estella riesce ad avvicinarsi al suo sogno di diventare stilista. La ragazza riesce infatti a entrare nella maison di moda della Baronessa, implacabile e spietata stilista, icona della moda londinese. Lavorando con questo personaggio e scoprendo segreti nascosti, la cattiveria istintiva di Cruella inizierà a emergere sempre di più, soppiantando la più buona Estella. Ben presto avrà inizio una graffiante sfida tra due regine del male: l’eccentrica protagonista e la glaciale Baronessa.
Il remake che non ti aspetti
Dopo la deludente rielaborazione del personaggio di Malefica in Maleficent e relativo sequel, il progetto di un live action su Crudelia de Mon si prospettava alquanto rischioso. Tuttavia in seguito alla visione di Crudelia non si può che rimanere piacevolmente sorpresi: il film infatti è un qualcosa di assolutamente inaspettato. Atmosfere punk rock, toni graffianti, un gusto per l’eccesso e un divertimento diabolico allontanano la pellicola dalle canoniche impostazioni disneyane. La Casa di Topolino regala così al suo pubblico un qualcosa di nuovo rispetto ai suoi soliti standard, ovviamente non eccedendo troppo sull’aspetto dark che contraddistingue il film e la sua protagonista. Questa ne esce inoltre vincente rispetto alla Malefica di Angelina Jolie, totalmente snaturata e trasformata in una fata buona ma incompresa, con un lato oscuro che emerge a fasi alterne.
La Cruella di Emma Stone si attiene ad alcune regole disneyane basilari, ma è uno dei primi personaggi dei live action Disney ad accogliere il suo lato più dark, a renderlo la caratteristica principale della sua personalità e a usarlo per ottenere le sue personali vendette. Non si può che apprezzare questa maggiore libertà concessa dalla casa di produzione nel delineare un personaggio così squisitamente divertente per la sua cattiveria e una graffiante battaglia tutta al femminile a suon di abiti e manipolazioni. Questo ottimo risultato tuttavia non si sarebbe ottenuto senza il lavoro registico di Craig Gillespie e lo script di Dana Fox e Tony McNamara. Dopo Tonya, Gillespie usa anche qui il suo tocco irriverente conducendo il film verso adorabili punte di eccesso. McNamara (la mente dietro a La Favorita e The Great) fa il resto maneggiando lo script iniziale di Aline Brosh McKenna, Kelly Marcel e Steve Zissis.
Cast e lato tecnico – Crudelia, la recensione
Ognuno degli scrittori e sceneggiatori di Crudelia porta in questo film parte della sua esperienza cinematografica. In particolare Aline Brosh McKenna (Il diavolo veste Prada) sembra ricostruire le dinamiche fra Andy Sachs e Miranda Priestley nella schermaglia fra Estella/Cruella e la Baronessa, ancora più spietata del personaggio interpretato da Meryl Streep. Tony McNamara invece porta quell’eccesso e quella sfrontatezza viste e apprezzate soprattutto ne La Favorita di Yorgos Lanthimos. Aggiungendo poi espedienti e svolte narrative già viste e prevedibili, si può affermare che la sceneggiatura non rappresenti di certo il punto forte del film; non per questo tuttavia ne decreta il fallimento. Il team di scrittura riesce infatti a donarci una nuova versione di Crudelia senza stravolgere completamente l’immaginario della nostra infanzia. La Cruella di Emma Stone infatti viene delineata con un piacevole tocco di eccesso, rendendo il suo personaggio irresistibile per essere così sofisticato, graffiante e ironico.
A sostenere questa sceneggiatura discreta ma non eccellente ci sono però molti punti di forza. In primis è il cast principale a decretare la riuscita di Crudelia. Il premio Oscar Emma Stone è una Cruella perfetta: cartoonesca e affascinante, l’attrice si trova sempre a suo agio in ogni lato del suo personaggio. La sua antagonista nella storia è interpretata da una sempre impeccabile Emma Thompson; l’attrice si esibisce con successo nel ruolo di una virago cattiva, implacabile, senza scrupoli e disposta a tutto pur di eliminare (anche fisicamente) chi la intralcia. Anche a livello tecnico si trovano elementi degni di nota. I costumi del premio Oscar Jenny Beavan (Mad Max: Fury Road) sono fenomenali e la regia li valorizza, giustamente, nella maggior parte delle occasioni. Come ne La carica dei 101, anche qui le scenografie sono particolari e ricostruiscono con stile la Londra punk rock degli anni Settanta.
Il miglior remake in live action? – Crudelia, la recensione
A sostenere questi già ottimi elementi c’è la colonna sonora di Nicholas Brittell, arricchita da una soundtrack composta da favolosi brani rock ma non solo. Tra le tracce più famose ci sono Feeling Good di Nina Simone, Stone Cold Crazy dei Queen, One Way or Another di Blondie e Should I Stay or Should I Go dei The Clash. Ottima anche la canzone Call me Cruella dei Florence + The Machine, che rielaborano il famoso motivetto di Crudelia de Mon. Infine vanno nominate anche le riuscite performance degli interpreti di Jasper e Horace, Joel Fry e Paul Walter Hauser, il più bravo fra i due. Con tutti questi elementi Crudelia è probabilmente il miglior remake in live action di un classico Disney fino ad ora. Sarebbe comunque meglio parlare di prequel, come è possibile intuire dalla scena presente nei titoli di coda.
In conclusione di questa recensione di Crudelia bisogna però osservare che l’ottimo lavoro generale si scontra con alcune pecche. Per la storia raccontata la durata di 134 minuti è probabilmente troppo lunga; inoltre diversi colpi di scena sono prevedibili e per alcuni di essi si aspetta troppo a rivelarli, essendo stati già ampiamente intuiti. Tutto ciò non incide troppo fortunatamente sul piacevole risultato finale. Nemmeno Tim Burton era riuscito a osare tanto con il suo Alice e il suo Dumbo. Craig Gillespie invece, sostenuto da una discreta sceneggiatura, riesce a tirar fuori il lato più dark e graffiante di Crudelia; inoltre riesce a equilibrarlo con il fattore Disney, che non zucchera il tutto e non snatura completamente la protagonista. Da elogiare infine è la scelta del film di non giudicare la “cattiveria” del personaggio, lasciando allo spettatore una libera interpretazione.
Crudelia
Voto - 8
8
Lati positivi
- Crudelia stupisce piacevolmente con i suoi toni dark e graffianti, così lontani dai soliti standard Disney
- Emma Stone ed Emma Thompson sono due regine del male strepitose
- La regia di Craig Gillespie, che valorizza giustamente i costumi fenomenali e le ottime scenografie
- La colonna sonora arricchita da famosi brani dal gusto rock che rendono il ritmo del film spumeggiante
Lati negativi
- La sceneggiatura è ricca di molti richiami ad altri film
- La durata di 134 minuti è eccessiva