Top 10: dieci curiosità su “Edward Mani di Forbice”
Come non amare il fiabesco universo Burtoniano, di cui “Edward Mani di Forbice” ne è la massima rappresentazione? Ecco allora 10 curiosità su questo gioiello del cinema.
Sono già passati oltre 27 anni dall’uscita di “Edward mani di forbice”, diretto da Tim Burton. Si tratta -senza quasi ombra di dubbio- del capolavoro del regista, perché questo film esprime al meglio la sua visionaria e fiabesca interpretazione della realtà; accompagnata dall’incantevole musica di Danny Elfman.
E’ inoltre l’inizio della collaborazione tra Tim Burton e Johnny Depp, una coppia quasi inscindibile che ha regalato al cinema enormi soddisfazioni.
Vi lasciamo dunque a 10 curiosità che -forse- ancora non conoscete su questa splendida pellicola.
10. Johnny Depp
Come è stato ingaggiato Johnny Depp per il film? Non ci fu un vero e proprio provino. Infatti, Burton e il produttore videro solamente delle foto di Depp, e non ci misero molto a capire che fosse lui l’Edward che stavano cercando. Johnny aveva l’aspetto giusto, perché gli si leggeva negli occhi quel qualcosa in più necessario per un personaggio che avrebbe dovuto parlare poco. Era quindi fondamentale che lui riuscisse ad esprimersi e comunicare in maniera comunque intensa, in modo simile agli attori del muto.
Inoltre Johnny, come Edward, capiva cosa significa essere fraintesi: in quel periodo Depp era considerato l’idolo dei teenager, pur non sentendosi affatto in quel modo. Questo senso di “fraintendimento” faceva parte del carattere di Depp esattamente come in Edward.
9. La storia e i disegni
La storia di Edward mani di forbice è molto importante per Tim Burton. Il personaggio era stato abbozzato da Burton stesso durante la sua adolescenza. Si trattava di un momento specifico e molto intenso della sua vita nel quale si sentiva diverso e profondamente incompreso. E’ quindi una storia che aveva in mente da molto tempo, che riporta alla luce quelle percezioni e quell’atmosfera che caratterizzarono quegli anni.
Il disegno è fondamentale nel processo artistico Burtoniano, perché disegnare un’immagine permette al regista di fissarla nella mente e successivamente svilupparla creando una storia. Lo stesso è successo anche in questo caso.
8. IL CASTELLO
Il castello di Edward fu costruito su quella che era praticamente l’unica collina della Florida (luogo dove è stato girato il film). Non fu affatto facile trovarla, perché i terreni più alti in quella zona si aggiravano attorno a soli 6 metri. Gli interni furono invece girati negli studi della Fox.
7. Dianne Wiest
Dianne Wiest fu una delle prime a leggere la sceneggiatura e a credere veramente nella storia e nel film stesso. Il suo incoraggiamento fu molto importante per Burton. L’attrice, secondo il regista, riuscì a cogliere il giusto tono della storia riuscendo a fondere un lato più divertente e spensierato ad un altro ricco di pregnanti sensazioni. Sebbene gran parte dei personaggi che vediamo nel film siano ispirati a persone reali, Peggy Boogs -interpretata appunto dalla Wiest- è invece inventato, con lo sono di rappresentare l’immagine fantastica della “Signora Avon/Angelo custode”.
6. Il costume di Edward
Le forbici vennero date a Johnny molto tempo prima dell’inizio delle riprese, in modo che l’attore potesse effettivamente rendersi conto di cose significasse vivere in quelle condizioni. Infatti, a inizio riprese, Depp aveva delle cicatrici sul viso, esattamente come Edward. Ciò fu naturalmente molto d’aiuto per la sua immedesimazione nel personaggio.
Per la tuta vennero usati vari materiali, principalmente pelle e gomma. Vede usato anche il vecchio divano del primo appartamento di Burton, e nastro adesivo nero. Sotto la tuta esterna, Johnny indossava un’altra tuta ad aria condizionata per mantenere la temperatura corporea ancora più elevata.
Ciò fu molto difficile perché in Florida c’era molto caldo, per non parlare del pesante trucco sul viso e del fatto che non potesse utilizzare le mani. Per chi se lo stesse chiedendo, le sopracciglia non sono mai state rasate ma solamente coperte con un massiccio strato di trucco.
5. Il quartiere
Per poter girare liberamente il film per 4 mesi fu necessario appropriarsi di tutto il quartiere. Non furono apportate molte modifiche, se non l’aggiunta di qualche pianta e una mano di colore sulle case. Vennero affittate circa 50 abitazioni, e gli abitanti vennero mandati in un hotel di lusso lì in zona.
Alcuni degli abitanti fecero anche da comparsa, anche se molti rinunciarono per via del caldo e dei tempi estenuanti delle riprese.
A film concluso, furono costretti a ridipingere tutte le case del colore originario, sebbene alcuni volessero mantenere i colori pastello applicati per le riprese. Anche tutte le piante vennero rimosse.
4. Le statue di ghiaccio
La Florida fu un territorio estremamente ostile per le riprese. In molte scene all’aperto, molti insetti erano la causa di un effetto di “grana grossa” sulla pellicola, per non parlare del caldo torrido.
E qui arriviamo al ghiaccio, che è estremamente difficile da trovare in Florida. Per questo, gran parte delle scene in cui Edward scolpisce le sculture di ghiaccio furono girate in un congelatore per carni a Long Beach.
Per la nevicata venne usata neve vera accompagnata da pezzetti di plastica e una sostanza brillante, in modo da creare sia un effetto bagnato sia la brillantezza tipica
della neve.
3. Vincent Price
Vincent Price fu uno degli attori più apprezzati da Tim Burton. Il primo cortometraggio del regista si intitola infatti “Vincent”, ed è narrato dallo stesso Price. Data l’età avanzata, fu molto dura girare la scena della sua morte durante il film; ne rimasero tutti molto impressionati. Fu l’ultima apparenza cinematografica di Price, che riguardo al film disse: “(era) la cosa più gratificante che sia mai accaduta. Era l’immortalità, meglio di una stella sulla Hollywood Boulevard”.
2. Alcuni retroscena
Johnny Depp vomitò due volte sul set: la prima quando, durante la grigliata per accogliere Edward, viene imboccato da tutte le vicine di casa con pietanze davvero poco invitanti. La scena venne ripetuta oltre 10 volte, in ognuna delle quali venne sottoposto agli infiniti assaggi.
La seconda è la verso la fine del film, quando Edward scappa dalla polizia la notte della vigilia di Natale. Depp dovette farla sei volte, ma la sesta volta non tornò indietro, proprio per questo motivo.
1. Il Finale
Burton non desiderava forzare il finale del film alla ricerca di un lieto fine. Quest’idea è perfettamente in linea con le fiabe antiche, destinate a un finale tragico.
Il senso originale della pellicola è stato fortunatamente colto dallo studio che l’ha prodotto e, di conseguenza, non ha forzato il regista a modificarne il finale. In questo modo il senso di nostalgia e di dolce amaro presente in tutto il film si rispecchia coerentemente nel finale.
Ciò non era invece accaduto per il suo corto “Vincent”, per il quale gli Studios avrebbero desiderato un finale in cui il bambino si rialzasse e riprendesse a camminare; discostandosi profondamente dal senso che Burton voleva dare alla storia. Fortunatamente la volontà di Burton ebbe la meglio, mantenendo intatto il finale in cui il bambino rimane a terra completamente immedesimato nel suo mondo di finzione causato dalle letture delle opere di Edgar Allan Poe.