Dalla mia finestra: recensione del film con Julio Peña
La nuova commedia romantica di Marçal Forés è tratta dall'omonimo romanzo di Ariana Godoy
Dalla mia finestra, di cui vi proponiamo la nostra recensione, è arrivato su Netflix il 4 febbraio. Il film è diretto da Marçal Forés, scritto da Ariana Godoy ed è tratto dal suo omonimo romanzo. Si tratta di una commedia romantica rivolta ai giovani e, soprattutto, ai fan del libro. È la classica storia d’amore tormentata, con protagonisti una ragazza comune e semplice che s’innamora di un ragazzo affascinante, ma difficile. I due ragazzi, per vivere serenamente il loro rapporto, dovranno superare numerosi ostacoli. In più, ci sono dei momenti un po’ da bollino rosso. Per questo, infatti, la visione della pellicola è consigliata a un pubblico maggiore di 14 anni. Le sequenze un po’ più osé, infatti, sono piene di passione, ma non in modo esagerato. Di sicuro, fanno effetto su un adolescente, ma non di certo su un adulto. Quest’ultimo, infatti, non riesce a entusiasmarsi profondamente.
Nel cast del film, accanto a Julio Peña e Clara Galle, troviamo anche Pilar Castro, Hugo Arbues, Eric Masip, Natalia Azahara, Emilia Lazo, Guillermo Lasheras, Rachel Lascar e Lucia De La Puerta. Se siete curiosi di conoscere il nostro parere, proseguite nella lettura della nostra recensione di Dalla mia finestra.
Indice
- Una storia d’amore e sesso piena di debolezze
- Una commedia romantica già vista e prevedibile
- L’importanza delle scene intime all’interno della narrazione
Una storia d’amore e sesso piena di debolezze – Dalla mia finestra recensione
Leggendo la nostra recensione di Dalla mia finestra, si scopre che l’azione si svolge in una Barcellona un po’ cupa e quasi sempre piovosa, tanto che, spesso, il boato dei tuoni fa da colonna sonora. In altre scene, invece, i personaggi sono accompagnati da canzoni rap e trap spagnole, musica ascoltata molto dagli adolescenti. Protagonista di Dalla mia finestra è Raquel, una ragazza che vive con la madre, ama scrivere e ha una cotta per il suo vicino di casa. Si tratta di Ares, il prossimo successore della società di famiglia A3. Il nome dell’azienda è dato dall’iniziale del nome dei tre fratelli Hidalgo: Artemis, Apolo e Ares, appunto. Quest’ultimo sogna di frequentare la facoltà di medicina, ma i genitori vogliono che studi economia alla Stanford. Ed è l’educazione gelida e priva di emotività a portare Ares a non affezionarsi mai a nessuna ragazza.
Una commedia romantica già vista e prevedibile – Dalla mia finestra recensione
Un evento del suo passato tiene Ares sempre bloccato. E poi c’è la famiglia Hidalgo che fa di tutto per tenere lontano Ares da Raquel. Perché, per i genitori e il fratello maggiore, l’amore per questa ragazza potrebbe distruggere il futuro educativo e lavorativo di Ares, da loro scelto per lui. In un certo modo, anche Yoshi, il miglior amico di Raquel, mette i bastoni tra le ruote alla coppia, perché è innamorato della sua amica. Yoshi, quindi, preso dalla gelosia, cerca di far allontanare Ares da Raquel. In questa recensione affermiamo che Dalla mia finestra è un film che non si fa notare per anticonformismo. Ogni azione, infatti, risulta alquanto scontata. La scrittura dei dialoghi e dell’arco narrativo dei personaggi, inoltre, appaiono delineati con superficialità e, quindi, incapaci di far appassionare lo spettatore. I protagonisti, infatti, non sembrano messi troppo in difficoltà attraverso sfide complesse e, inoltre, il loro rapporto non è così inedito e speciale.
Ogni ostacolo viene raccontato con una voce fuori campo; come se la regia avesse paura a farlo vedere con le immagini. La stessa cosa vale per la soluzione ai problemi, lo spettatore la sente solo attraverso voice over e non la vede. E si sa, al cinema, tutto questo non funziona mai. La pellicola si può considerare sexy e romantica, ma se visto con gli occhi di giovani adulti. C’è da dire anche che questo adattamento cinematografico non abbia seguito bene le regole della scrittura tipica di un prodotto indirizzato al grande schermo. Si è piegato, infatti, alla divisione in capitoli del romanzo in questione. Per quanto gli attori protagonisti si impegnino, le debolezze della regia e della sceneggiatura rendono il loro lavoro modesto. Per gli adolescenti sarà di certo un piacere rivedere Julio Peña. Per quanto gli attori protagonisti si impegnino, le debolezze della regia e della sceneggiatura rendono il loro lavoro modesto.
L’importanza delle scene intime all’interno della narrazione – Dalla mia finestra recensione
Dalla mia finestra ha le caratteristiche di Sulla stessa onda e 50 sfumature di grigio. Una coppia di adolescenti che pian piano inizia ad amarsi e a fare le prime esperienze sessuali. Il rapporto tra Raquel e Ares, infatti, è iniziato con delle provocazioni hot. Prima lui stuzzica lei e, poi, per vendicarsi, stuzzica lui. Tutti piccoli avvicinamenti che danno la possibilità ai due ragazzi di avvicinarsi l’uno all’altra. Entrambi iniziano subito a provare qualcosa, ma il gioco sessuale è d’aiuto per superare la loro timidezza emotiva. Infatti, al principio della loro storia, si ritrovano a litigare per gelosia e orgoglio; per bugie ed equivoci. Solo quando capiscono che sono pronti per vivere seriamente il loro rapporto iniziano a fare sesso. Quel sesso fatto spesso e sempre in diversi posti.
Dal punto di vista narrativo, tutte le scene sono importanti per il completamento emotivo e psicologico della storia d’amore tra Ares e Raquel. Inoltre, sono funzionali per l’aspetto puramente tecnico della pellicola. Da un film indirizzato agli adolescenti, infatti, ci si aspetta un mood un po’ osé, quindi, per coerenza, le scene particolarmente intime non devono mancare. L’importante è che siano dirette, fotografate e interpretate in modo credibile. I due attori protagonisti, infatti, Julio Peña e Clara Galle, sono stati abbastanza credibili nel corso delle scene intime realizzate all’interno della pellicola.
Dalla mia finestra
Voto - 4
4
Lati positivi
- Una Barcellona misteriosa
- I costumi
Lati negativi
- Una regia poco incisiva
- Una sceneggiatura prevedibile