Damsel: recensione del fantasy Netflix con Millie Bobby Brown

Un fantasy survival che prova a sovvertire l'idea della favola e della principessa in pericolo

Damsel non è il classico film fantasy ma neanche la classica favola. La pellicola disponibile su Netflix dall’8 marzo – data ovviamente scelta appositamente per rafforzare il messaggio del film – parte da premesse fiabesche per poi virare in una direzione fantasy – survival. Protagonista della pellicola è la star di Stranger Things ed Enola Holmes: Millie Bobby Brown nei panni della principessa Elodie. Ad arricchire il cast Robin Wright nei panni perfetti dell’antagonista e Angela Bassett in quelli della matrigna che è un’inaspettata alleata.

Diretta da Juan Carlos Fresnadillo e scritta da Dan Mazeau, è una pellicola che cambia radicalmente la sua direzione dopo venti minuti, per alternare momenti di tensione ad altri statici in cui però la protagonista non lascia il segno. Il messaggio da mandare può essere interessante così come la premessa, ma ricorda fin troppo un film che invece ha funzionato di più, The Princess con Joey King. Ma approfondiamo meglio il discorso in Damsel recensione. 

Damsel recensione3...

Damsel recensione, PMCA Productions, Roth/Kirschenbaum Films

Indice: 

Trama – Damsel recensione 

Elodie è la principessa di un regno lontano assediato dal freddo e dalla fame. La sua popolazione lotta per sopravvivere mentre suo padre gestisce il regno con grande difficoltà. Nella speranza di risollevare le sorti dei suoi sudditi l’uomo stringe un accordo con la Regina Isabella di Aurea, un regno altrettanto lontano ma decisamente più prospero. In cambio di denaro Elodie deve sposare il principe Henry per portare avanti la dinastia. 

Strane luci nella notte e giovani donne di cui si perde traccia non fanno presagire nulla ad Elodie. Dopo le nozze, con la scusa di dover rendere omaggio agli antenati di Henry, la giovane viene sottoposta ad un rito e gettata in un baratro. Catapultata nella bocca della montagna Elodie scopre l’inganno: era un sacrificio e dentro la montagna si aggira un drago che ha sterminato giovani donne con il suo stesso destino. Riuscirà la principessa a sovvertire lo schema e sopravvivere? 

Damsel recensione

Damsel recensione, PMCA Productions, Roth/Kirschenbaum Films

Riscrivere una favola… – Damsel recensione 

Premessa di base, come è intuibile, è che Elodie non sia la tipica principessa. Nella struttura di questa storia si sovvertono gli schemi: il principe non salva ma uccide (non importa quanto manipolato); la matrigna di Elodie è una sua alleata, e lei stessa con spada e coltello cerca di salvarsi invece di aspettare che lo faccia qualcuno per lei. L’accordo è quindi una trappola a cui viene indotta facendo leva sul senso di responsabilità della giovane: la sua vita e i suoi sogni sono sacrificabili per la patria, e infine anche la sua vita. 

Dopo la fiabesca introduzione il film vira bruscamente così come bruscamente la protagonista è catapultata nell’abisso. Il drago la rincorre, la bracca e lei scappa, si nasconde provando a battere la creatura giocando d’astuzia, catapultando chi guarda in una corsa contro il tempo e per la sopravvivenza. Elodie fa a pezzi il vestito che diventa strumento di sopravvivenza e aiutata dalle giovani del passato cerca la via di fuga. 

...ma senza una salda struttura – Damsel recensione 

Se gli elementi delle favole ci sono tutti e lo schema viene sovvertito, quello che manca è una struttura solida e credibile su cui posarsi. Il film diventa un survival movie in cui con i coltelli, mezzi di necessità e una mappa ricostruita dalle giovani prima di lei, Elodie si orienta nella montagna. Così a metà film la storia sembra avviata alla conclusione. Quello che manca è una costruzione, non c’è lotta concreta, non c’è la principessa che si guadagna l’uscita da questa grotta con le proprie mani: segue il percorso e prova a sopravvivere (che è indubbiamente lodevole e faticoso) ma senza mai riuscire a far davvero leva sullo spettatore. Come accennato sopra condivide la premessa con The Princess che è invece una costante e dinamica lotta per sopravvivere, in cui la principessa attivamente discende la torre affrontando un’orda di uomini che cercano di catturarla. Impostazione narrativa che tiene incollati allo schermo ed è più credibile nella presentazione del personaggio

Damsel recensione3

Damsel recensione, PMCA Productions, Roth/Kirschenbaum Films

In Damsel invece anche gli espedienti, altrettanto scontati, che tentano di far uscire quel lato più combattivo  non funzionano come dovrebbero. Non c’è tanta fisicità quanto astuzia, il che andrebbe benissimo per caratterizzare il suo personaggio, ma anche questa si configura nella sua forma più banale. Il tocco che invece risulta interessante è la sua empatia, una chiave di lettura per il suo personaggio che però è stato appiattito senza una concreta caratterizzazione. Come una moderna Biancaneve ha rispetto per le creature che non conosce, empatia per il villain che cerca di ucciderla.  Il film ci svela poi la premessa narrativa e – a voler leggerlo ad un livello più approfondito – mostra l’ennesimo effetto della natura umana: predatoria, avida e prevaricatrice che si autolegittima solo con la propria hybris e deve poi imparare a pagarne il prezzo. 

Un finale aperto? – Damsel recensione 

La conclusione di Damsel ci fa senza dubbio presupporre che la storia di Elodie non sia finita. Gli eventi si sono riscritti e possono avere un ulteriore sviluppo per un ipotetico secondo film, anche se è davvero prematuro parlarne. Damsel è quindi una pellicola senza impegno, ma allo stesso tempo, senza lode e senza infamia. Interessante la premessa della principessa che si salva da sola come tentativo di proporre dei modelli diversi, ma come spesso accade con le pellicole Netflix, non riesce a concretizzarsi completamente. 

Gli attori fanno indubbiamente un buon lavoro, Robin Wright è perfetta nel suo ruolo di nemica, e Millie Bobby Brown tenta di dare carattere al suo personaggio che però è troppo bidimensionale, colpevole una scrittura che non lo valorizza come avrebbe dovuto. La sua Enola aveva più carattere e personalità. In conclusione quindi, Damsel è l’ennesima occasione sprecata per un buon prodotto che ha però troppe sviste. 

Damsel

Voto - 5

5

Voto

Lati positivi

  • Interessante la premessa che sovverte la favola della principessa
  • Alcuni momenti del film riescono a coinvolgere lo spettatore

Lati negativi

  • Personaggio principale poco caratterizzato
  • Alcuni espedienti narrativi risultano troppo banali
  • Struttura narrativa poco solida

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