Daredevil – Rinascita: recensione della serie tv targata Marvel

Questa nuova stagione subisce gli effetti del passaggio da Netflix a Disney con il risultato di essere un pastiche mal assortito di vecchio e nuovo

Grandi erano le aspettative per la nuova stagione di Daredevil (chiamata per l’occasione Daredevil – Rinascita) dopo che i diritti sono stati acquistati dalla Disney. Aspettative che si sono affievolite per via dei numerosi rumors dal set che volevano il non ritorno di attori fondamentali e un tono completamente differente rispetto alla serie targata Netflix, così cupa, scura e caratterizzata da una regia curata e una fotografia elegante quanto austera. La divisione Marvel Disney ha quindi fatto un passo indietro, diminuendo il numero di episodi per la prima stagione, modificando la sceneggiatura e promettendo di riprendere nel cast gli attori originali. Non è bastato, però, per creare un buon prodotto con un’identità propria.

Indice

Il passaggio di testimone – Daredevil – Rinascita, la recensione

Daredevil - Rinascita.

Daredevil – Rinascita. Marvel Television.

Il primo episodio capovolge totalmente le dinamiche e la storia, distaccandosi brutalmente dalle passate stagioni. Non c’è molto da poter dire sulla trama, dunque, senza cadere in spoiler. La carriera politica di Fisk (Vincent D’Onofrio) è ad un punto di svolta e la sua salita sembra inarrestabile. Da criminale a sindaco di New York, l’agenda politica di Kingpin si basa su belle parole, promesse al vento e un falso senso di serenità dato dall’impegno contro i vigilanti. Al contrario, Matt Murdock (Charlie Cox) dopo un evento tragico ha deciso di appendere la maschera da diavolo al chiodo e di concentrarsi esclusivamente sulla sua professione di avvocato, affidandosi interamente alla giustizia.

La volontà della Marvel rimane ferreamente ancorata all’idea di voler creare un universo condiviso in cui Daredevil e Spiderman intrecciano i loro destini. Niente multiverso quindi, ma la decisione di far interagire il prima possibile i vigilanti che pattugliano le strade di New York. L’idea, proveniente dai fumetti, è vincente, ma è lo svolgimento a presentare delle lacune importanti. La scrittura dei personaggi fin dai primi episodi risulta debole, senza mordente. Non convince la nuova socia dello studio legale di Matt, così come non gode di una buona caratterizzazione la sua nuova compagna. Entrambe vestono semplicemente un ruolo utile alla trama, ma non sono approfondite, sembrano più delle macchiette.

Una coppia in declino… – Daredevil – Rinascita, la recensione

Daredevil - Rinascita.

Daredevil – Rinascita. Marvel Television.

Un destino simile è riservato alla power couple composta da Fisk e da una Vanessa piena di rancore. I rapporto tra i due è il punto debole dell’intera stagione e, soprattutto, entrambi non reggono il confronto con le loro controparti di Netflix.
Fisk, interpretato da un sempre bravissimo Vincent D’Onofrio, vuole ripulire la propria immagine e chiudere tutti gli affari loschi che da sempre caratterizzano la sua carriera.

Al contrario Vanessa (interpretata da Ayelet Zurer, inizialmente sostituita da un’altra attrice) si è rimboccata le maniche durante l’assenza di Fisk prendendo in mano le redini dell’attività di suo marito, facendola fiorire più di quando lui era al comando. Fisk diventa il padre padrone di casa quando decide di voler ripulire la propria immagine, provando a ridimensionare l’ambizione di Vanessa. Questa caratterizzazione di Kingpin, quasi intimorito dal potere della moglie che vorrebbe al suo fianco come qualsiasi altra First Lady, è un vero e proprio colpo basso.

…e un duo in ottima forma – Daredevil – Rinascita, la recensione

Daredevil - Rinascita.

Daredevil – Rinascita. Marvel Television.

Ad essere altrettanto annacquata, insipida è tutto il comparto tecnico e visivo. La regia tenta di ricreare lo stile tipico della serie di Netflix, ma senza riuscirci appieno. Sebbene la fotografia rimanga scura, ma più delicata, e le coreografie sono il fiore all’occhiello, il tutto sembra una forzatura, un tentativo di copiare qualcosa che è andato bene senza riuscirci del tutto. Ad essere meritevole di lode sono le prove attoriali. Vincent D’Onofrio e Charlie Cox continuano a convincere a lasciarci pensare che i personaggi da loro interpretati sono scritti per loro. A godere di una scrittura migliore è proprio Daredevil/Matt Murdock che continua ad essere un vigilante dalla moralità dubbia che cerca di ripulire. L’elemento migliore della serie risiede proprio nelle storyline intrecciate di Fisk e Matt, nel loro volersi concentrare su una carriera più tradizionale e solida, nel loro tentare di affidarsi alle istituzioni tradizionali in modi opposti che condividono più di una similitudine.

Il risultato è uno strano ibrido tra un prodotto che vuole essere originale, che vuole rinfrescarsi e un qualcosa di già visto, riprendendo una struttura narrativa e visiva che ha avuto il suo successo senza raggiungere la cura dell’originale. Le premesse iniziali, quelle di cambiar tutto, sono state mantenute, oscurate solamente per mettere a tacere le voci e impedire alla serie di essere bocciata ancor prima dell’uscita. Una scelta infelice, non supportata dal mordente necessario per appassionarsi alla visione e aspettare l’uscita settimanale col fiato sospeso.

 

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Daredevil - Rinascita

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Charlie Cox e Vincent D'Onofrio sono due grandi protagonisti
  • Il rapporto simile eppure opposto tra eroe e antagonista

Lati negativi

  • Il risultato è un po' goffo, senza mordente, a causa del voler unire gli elementi delle stagioni precedenti con una direzione totalmente nuova
  • Anche il comparto tecnico ne risente con una regia non sempre pulita, coreografie non ben studiate e una fotografia non coerente che passa dalle atmosfere quasi gotiche a colori vibranti

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