Do Revenge: recensione del nuovo teen drama targato Netflix

Il nuovo irriverente, divertente e accattivante film Netflix, ci parla di vendette ma anche di indipendenza e autodeterminazione

Do Revenge recensione. Il film di cui vi proponiamo la recensione questa settimana è tra i nuovi titoli di punta prodotti da Netflix. Annunciato da diverso tempo ha incuriosito fin dalla diffusione del suo primo trailer online promettendo di affrontare diverse interessanti tematiche. Diretto da Jennifer Kaytin Robinson, il film racconta l’inaspettata amicizia – o meglio alleanza – che si instaura tra due adolescenti determinate a raggiungere un obiettivo specifico: ottenere vendetta. Ad interpretare le due protagoniste ci sono Camila Mendes e Maya Hawke, volti noti di due serie tv apprezzate dal pubblico più giovane: Riverdale e Stranger Things. Una scelta che forse pochi avrebbero fatto o a cui avrebbero pensato, ma che comunque si è rivelata assolutamente vincente. 

La pellicola è a tutti gli effetti una vera e propria sorpresa per gli standard della piattaforma, che tende a realizzare prodotti che molto spesso partono con delle ottime premesse ma non riescono mai a decollare completamente. Che sia una scrittura poco incisiva, storie banali e ripetitive, molti film passano spesso in sordina e non entusiasmano. Do Revenge è invece una piacevole eccezione. Con un mix di commedia e drama ben bilanciato riesce a veicolare un messaggio ben più profondo di quello che appare all’inizio e a restituire un ritratto sfaccettato, complesso e umano di due adolescenti in uno dei periodi più complicati della vita, trasmettendo anche importanti lezioni. Scopriamole nella recensione di Do Revenge. 

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Do Revenge recensione, Likely Story

Indice: 

Trama – Do Revenge Recensione 

Drea Torres (Camila Mendes) è la ragazza più famosa della scuola. Lei e le sue amiche rappresentano quello che nella gerarchia dei licei americani può essere identificata come l’elite: il gruppo più popolare e più invidiato. Proprio per questa posizione però sono anche quelli più esposti alle critiche e agli attacchi da parte di chi desidererebbe essere come loro. Drea è fidanzata con Max (Austin Abrams), il ragazzo più popolare e desiderato della scuola, che da ricco giovane rampollo sembra avere il mondo ai suoi piedi. La vita di Drea però non è stata sempre così. Figlia di un’infermiera la ragazza nel corso degli anni ha lavorato duro per guadagnarsi la popolarità e l’adorazione di tutta la scuola. 

Eleonor (Maya Hawke) invece è il suo esatto opposto. Ragazza introversa e timida, da sempre vive nell’ombra rifuggendo la popolarità e non ama essere al centro dei riflettori. Le due si incontrano per caso ad un centro estivo dove Drea lavora e iniziano a legare scoprendo di avere diversi punti in comune. Entrambe infatti sono state tradite da persone che consideravano importanti nella loro vita; un tradimento che ha rovinato la loro reputazione. Decidono quindi di mettere in atto un elaborato piano di vendetta che possa dargli un senso di giustizia. Tra travestimenti, sotterfugi e bugie, le due si fanno strada nel mondo che tanto le ha ripudiate disposte a tutto pur di avere la loro vendetta: sono però pronte a pagarne il prezzo? 

Do revenge recensione 5.

Do Revenge recensione, Likely Story

L’illusione di trovare se stessi – Do Revenge recensione 

Le tematiche trattate all’interno del film sono diverse e tutte profondamente interessanti dimostrando una sensibilità nei confronti degli interessi e le problematiche degli adolescenti e al mondo contemporaneo. Una prima riflessione è legata all’importanza dell’identità. Nel periodo adolescenziale infatti, questa comincia a definirsi e il contesto scolastico – soprattutto quello dei licei americani –  è molto importante. Vediamo quindi come la costruzione dell’identità sia importante per il tipo di persone che vogliono diventare, soprattutto nel caso di Drea. La ragazza ha lavorato per tanti anni con il solo scopo di diventare la persona più popolare della scuola, quella più apprezzata e di conseguenza più invidiata, convinta che questo fosse l’unico modo per sentirsi realizzata completamente. Alla base di questo suo comportamento non c’è in realtà l’effettiva necessità di capire chi sia, ma come spesso accade i ragazzi e le ragazze sono influenzati dallo stereotipo che la società impone su di loro. 

È così che Drea ha lavorato per molti anni, guidata dall’ambizione, con il solo scopo di diventare la più popolare, la più apprezzata anche dagli insegnanti pur di assicurarsi un futuro in un’università prestigiosa. Il messaggio importante che il film manda è che tutto ciò che attraversano entrambi (e che sono poi i motivi che innescano il loro tentativo di vendetta) non faranno altro che aiutarle a comprendere quanto questa illusione di trovare una propria identità in così breve tempo sia solamente un’imposizione sociale. Saranno infatti tutte le disavventure che attraversano che le aiuteranno a capire chi sono, molto di più dell’opinione che gli altri hanno di loro o di quell’identità che la società si aspetta che loro assumano. 

Lo specchio di una realtà complicata – Do Revenge recensione 

Un altro lato positivo da apprezzare di Do Revenge è la scelta di affrontare tematiche molto diffuse al giorno d’oggi come la violazione della privacy, la diffusione di materiale intimo non consenziente, la manipolazione psicologica e il privilegio patriarcale. Le prime ovviamente innescano una serie di dinamiche che rendono la persona interessata una vittima, la portano ad essere oggetto di sguardi e critiche – totalmente ingiustificate – che la catalogano e possono avere effetti permanenti nella sua psiche. Allo stesso modo, sebbene in forma decisamente più subdola, c’è anche la manipolazione psicologia. Ciò che accade al personaggio di Eleonor, ma in parte anche a quello di Drea, è venire ingannate. Sentendosi perfettamente a loro agio con quella persona che per loro è fidata, scoprono come certi atteggiamenti invece erano frutto di un gioco messo in atto per puro divertimento. 

E infine la tematica del patriarcato. I privilegi garantiti in quando uomo sono quelli di cui gode Max e che in essi si muove liberamente, convinto davvero di poter avere il mondo ai suoi piedi. Nettamente contrapposto a lui c’è l’esempio della Preside della scuola, interpretata da Michelle Gellar, l’incarnazione agli occhi delle ragazze di una donna sicura di se, in carriera e determinata, qualcuno a cui aspirano di poter somigliare. La determinazione, la lungimiranza e la fiducia in se stesse possono fare davvero la differenza. Altrettanto attuale è poi il modo in cui tutto questo viene diffuso, ovvero attraverso i social, uno spazio-non spazio in cui la reputazione di una persona può essere distrutta e qualche tempo dopo completamente rimossa. 

Vittime o carnefici? – Do Revenge recensione  

Considerando come le protagoniste si siano mosse per mettere in atto la loro vendetta viene spontaneo vederle sotto un’altra luce. Si trasformano da vittime in carnefici. Quando subiscono i torti e devono schermarsi dalle critiche sono delle vittime, ma nel momento in cui decidono di ripagare i propri nemici con le stesse carte si trasformano in carnefici. Ed è questo un comportamento lecito? La vendetta è davvero la maniera più giusta per risolvere e superare dei tradimenti? Sicuramente nell’ottica adolescenziale lo è e nel contesto scolastico – che come già detto non va affatto sottovalutato ma considerato come una sorta di microcosmo con le proprie regole – è la via più breve per ottenere ciò che si desidera. 

Non è però da sottovalutare come in tutto questo processo di vendetta ci sia il rischio di dimenticarsi chi si vuole diventare. Presi dai propri piani magari si perdono di vista gli obbiettivi e presi dall’ebbrezza della vendetta ci si dimentica come molte cose vadano fatte per se stessi invece che di impiegare energie per qualcosa di effimero e temporaneo. Se sul piano morale si può contestare la scelta della vendetta, è chiaro che questa rappresenta l’intero motore dell’azione del film ed è anche una sorta di auto-affermazione da parte delle stesse Drea e Eleonor per dimostrare che sono padrone della loro vita e del proprio futuro. 

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Do Revenge recensione, Likely Story

Un mix assolutamente vincente – Do Revenge recensione 

Giunti alla conclusione della nostra recensione di Do Revenge non si può non parlare di quanto il film sia ben realizzato anche dal punto di vista tecnico. L’estetica pastello che vede prevalere colori come il rosa e il verde (l’eleganza e l’invidia? anche qui sarebbe interessante poter approfondire i significati culturali dei colori) si sposa benissimo con le atmosfere del film, che ricorda le stesse di Una donna promettente, con cui questo film ha in comune anche altri aspetti. I costumi – dalle divise scolastiche che ricordano Mean Girls – non deludono a loro volta. Come già accennato le tematiche trattate sono profondamente moderne e la scrittura dimostra una freschezza e una leggerezza che rende la visione piacevole e accattivante. 

Camila Mendes, Maya Hawke e Sarah Michell Gellar danno vita ai loro personaggi convincendo tutte e tre e restituendo tre immagini di donne diverse, ma tutte legate dal desiderio di autoaffermarsi. Dialoghi interessanti, pieni di pop e cultural references riescono a raggiungere l’obiettivo prefissato rendendo quindi Do Revenge un prodotto che merita assolutamente di essere visto, un’eccezione nel catalogo della piattaforma che non delude affatto. 

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Do Revenge

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Buona la sceneggiatura con dialoghi su tematiche interessanti e attuali
  • Molte pop e cultural references
  • Buone le performance delle protagoniste
  • Mix di irriverenza, comicità e dramma che cattura l’attenzione

Lati negativi

  • Conseguenze poco piacevoli della vendetta per alcuni personaggi
  • Finale aperto, sarebbe stato carino sapere di più

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