Dopo Oliver: recensione del poetico drammatico film Netflix
La nostra recensione di Dopo Oliver, la pellicola drammatica in streaming su Netflix
Dan Levy, figlio d’arte e iconico volto di David Rose nella serie tv Schitt’s Creek, del quale è anche sceneggiatore e produttore, fa il suo debutto sul grande schermo dirigendo il primo lungometraggio Dopo Oliver. Distribuito in Italia su Netflix, disponibile dal 5 gennaio 2024, si aggiunge al catalogo della piattaforma streaming. Il film vede come protagonista lo stesso Dan Levy, affiancato da Himesh Patel, Luke Evans, Ruth Negga, Arnaud Valois, insieme a molti altri. Dopo Oliver è un film drammatico, che inizia con una tragedia che colpisce un’intera comunità, in particolare il personaggio di Marc, che troverà conforto solo nell’amicizia.
Indice
Trama – Dopo Oliver recensione
Marc e Oliver sono una coppia invidiabile e per Natale organizzano una delle loro tante feste alle quali partecipano amici e parenti. La loro elegante casa, arredata con gusto, diventa così dimora di allegria, musica e drink irresistibili. Una di queste sere, Oliver, a bordo di un taxi, poco dopo essere andato via, rimane vittima di un incidente d’auto. Scrittore di successo, a sentire la sua mancanza anche giovani ragazzi fan dei suoi romanzi. Marc, preda dello sconforto più totale, viene aiutato dagli amici di sempre, Sophie e Thomas, che da anni conoscevano e frequentavano Oliver. Un anno dopo non sembra realmente cambiato nulla e una notizia sconcertante non fa altro che aumentare la certezza di come la scomparsa di Oliver abbia cambiato tutto per sempre.
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Netflix
Si tratta di una rivelazione che porta alla luce un segreto del quale non si potrà più sapere nulla, né quale fosse la verità né cosa significasse. È proprio questa scoperta, apparentemente legata al lavoro di Oliver, a portare i tre amici da Londra a Parigi, nella casa che Oliver aveva comprato. Un appartamento chic, raffinato e tenuto con estrema cura. Marc, Sophie e Thomas sono pronti a divertirsi, svagarsi e godersi la vita notturna parigina, ma ognuno porta con sé situazioni irrisolte che coincidono con quel momento in cui Marc aveva un disperato bisogno di loro. La realtà è che ognuno di loro deve andare avanti, prendere in mano la propria vita e non poter contare sugli altri senza prima poter contare su di sé.
Le cinque fasi dell’elaborazione del lutto – Dopo Oliver recensione
Dopo Oliver è sostanzialmente un film sull’elaborazione del lutto, un lutto che porta con sé rivelazioni, consapevolezze e sentimenti nascosti. La particolarità di Dopo Oliver, e che quindi si discosta dalla miriade di film che trattano questo tema sempre molto sentito e apprezzato dal pubblico, sta nel concentrarsi sul momento nel quale il personaggio di Marc inizia realmente a superare la scomparsa dell’amore della sua vita. Se è vero, come si dice, che elaborare la mancanza di una persona cara che non c’è più, passa attraverso più fasi, a distanza di un anno, Marc sta passando l’ultima, e ciò che scopre lo distanzia dalla reale accettazione di quello che è accaduto.
Parigi è il simbolo di quel lato di Oliver che Marc non conosceva e forse non avrebbe mai voluto conoscere, ma soprattutto quel qualcosa che non può più conoscere a fondo. La capitale francese è l’avvicinarsi a quella parte nascosta della vita di quell’uomo con il quale credeva di aver condiviso tutto. Al tempo stesso è la distrazione, serate tra alcool e karaoke passate in compagnia di sconosciuti, passeggiando tra strade vuote e abbandonandosi nei locali notturni, perdendosi nel tempo che passa. È forse anche il regalo che Oliver vuole fare ai suoi amici, quelle persone che soffrono come lui e che lo supportano da mesi.
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Netflix
Dopo Oliver è un film profondamente triste, e che definire drammatico sarebbe riduttivo: è carico di dolore, malinconico dall’inizio alla fine e traspare sofferenza sia nei momenti di serenità, evasione e fuga dalla realtà, che in quelli dove vengono fuori le emozioni, le angosce e la rabbia. Il lungometraggio di Dan Levy è dichiaratamente segnato da quella tragedia iniziale e il pizzico di originalità sta nel far trascorrere un anno raccontando quindi la fine di quella lunga e sofferta elaborazione, sancita da un momento improvviso e catartico di fine, associato a un gesto e una scelta apparentemente minima, ma che ha con sé un’importante spirito di nuovo inizio.
Il viaggio che i personaggi compiono alla volta di Parigi è un viaggio interiore, un momento che li porta a confrontarsi con se stessi, che fa riscoprire i propri desideri e le loro situazioni irrisolte e che forse li porterà ad allontanarsi, solo per poi ritrovarsi. Impeccabile e magistrale la sceneggiatura, poetica e ispirata, che alterna monologhi carichi di significato, suggestivi nelle metafore e figure retoriche di cui sono composti, a dialoghi commoventi e sentimentali , costruiti con attenzione e precisi in ogni parola scelta con cura. Dopo Oliver è un film elegante e raffinato, ricercato e di classe nelle ambientazioni, nei costumi, nella scenografia e nella scrittura.
Conclusioni – Dopo Oliver recensione
Il titolo Dopo Oliver è simbolico e lampante nel significato di quello che diventa la vita di Marc dopo la scomparsa del marito, perché tutto si divide tra l’esistenza con Oliver e quella quando Oliver non c’è più. C’è una vaga, remota ed estranea memoria di quello che c’era ancora prima, quando nessuno di loro lo conosceva. Oltre a Dan Levy, anche Ruth Negga e Himesh Patel rappresentano con maestria e intensità la crisi personale che attraversa e la stanchezza nel tentativo di non lasciare che Marc sprofondi nella depressione e nella solitudine.
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Netflix
Uno sforzo che li fa sentire degli ottimi amici e allo stesso tempo persone privatamente e professionalmente insoddisfatte. A Parigi tutti i nodi vengono al pettine e salutandosi, tornando in quella Londra piena di ricordi, ognuno di loro ha modo di ritrovare se stesso, o almeno di provarci e quello che è stato è stato, è il momento di guardare al futuro. Il vero punto di forza del film rimane comunque la scrittura, un piacere da ascoltare, ricca di sottotesti e di emozioni mai spiegate o realmente dette, ma sempre raccontate. Ogni dialogo è recitato con calma, soppesando ogni singola parole e ogni accezione che nasconde e rivela, in una continua descrizione di sentimenti complessi, personali e a volte sfuggenti nella loro singolarità, in un dolore inimmaginabile.
Dopo Oliver
Voto - 7
7
Lati positivi
- Sceneggiatura perfetta, poetica e romantica
- Ambientazioni suggestive ed eleganti
Lati negativi
- A volte retorico