Dream horse: recensione della commedia sportiva con Toni Collette
Toni Collette e Damian Lewis sono i protagonisti di questa curiosa storia vera
Se siete amanti di quelle storie semplici ma autentiche, ispirate ad una storia vera oggi abbiamo il titolo che fa per voi. Stiamo parlando di Dream Horse che analizzeremo in dettaglio nella nostra recensione. Dopo alcuni mesi dal suo debutto sul palcoscenico internazionale al Sundance Film Festival 2020 questa commedia sportiva approda finalmente nelle nostre sale. Dream horse racconta del sogno divenuto realtà di Jan, una barista di uno sperduto villaggio del Galles che insieme ad alcuni suoi compaesani decide di adottare un cavallo da corsa. I risultati incoraggianti delle prime gare fanno sognare in grande il gruppo. Con il passare del tempo il loro cavallo da corsa diventa una celebrità, una vera e propria bandiera del villaggio dove è nato e cresciuto.
Il film è tratto da una storia vera. A vestire i panni della protagonista Jan troviamo Toni Collette che recentemente ha prestato il volto per Hereditary – le radici del male, film con tutt’altro registro narrativo. Nei panni di Howard, un ex scommettitore di cavalli, c’è invece Damian Lewis che gli amanti delle serie TV ricorderanno per Homeland e Band of Brothers, oltre a vantare un prestigiosissimo cameo in Once upon a time in Hollywood di Quentin Tarantino. Dietro la cinepresa c’è invece la mano e l’occhio del gallese Euros Lyn che ha diretto prevalentemente episodi di diverse serie TV (Sherlock, Daredevil, Black mirror).
Indice:
La trama – Dream Horse, la recensione
Jan è una barista e lavapiatti che vive in uno sperduto villaggio del Galles. La sua quotidianità cambia improvvisamente quando un giorno come tanti decide di allevare un cavallo da corsa per farlo poi gareggiare. La sfida è più grande di quello che sembra; infatti Jan non solo non sa nulla di cavalli da corsa (e tanto meno di gare) ma non ha neanche i soldi per un progetto così grande e ambizioso. Decide così, assieme a suo marito Brian, di pubblicizzare la cosa in paese dando vita ad una raccolta fondi e a una vera e propria associazione per finanziare l’idea. Ogni iscritto sarà legalmente co-proprietario del cavallo che verrà acquistato, dividendone spese e profitti con tutti gli altri.
In questo progetto ambizioso ed allo stesso tempo bizzarro viene coinvolto anche Howard, un esperto in materia in quanto ex-scommettitore incallito. Fortunatamente Jan raccoglie numerose adesioni così da poter comprare una giumenta che partorirà il futuro cavallo da corsa. Dream Alliance è il nome scelto dai vari co-proprietari per il purosangue. Dopo averlo fatto addestrare a dovere, Jan e soci iscrivono il cavallo alle prime gare ottenendo risultati tanto sorprendenti quanto soddisfacenti. Dream Alliance riscuote sempre più successo portando un entusiasmo che pian piano travolge l’intero villaggio. Ma dopo le gioie iniziali arrivano minacciose come una tempesta in mare aperto le prima vere difficoltà.
Dream Horse recensione: breve analisi
Dream Horse si ispira ad una storia realmente accaduta nel Galles che viene ripercorsa anche grazie alla somiglianza dei vari protagonisti con i personaggi reali. Una commedia dai toni leggeri e dalla struttura lineare con ritmi decisamente più serrati quando si passa alla foga agonistica delle corse ippiche. Escludendo l’eccezionalità della vicenda, che vede diversi paesani co-proprietari di un unico cavallo, la storia non ha spunti veramente validi. Partiamo proprio dalla prevedibilità della sceneggiatura che di certo non brilla per capovolgimenti di fronte o evoluzioni inaspettate. Senza addentrarci troppo nel merito della trama Dream Horse presenta schemi narrativi già noti e ben raccontati già in altri film. Assisteremo ad una rapida escalation di successi che verrà poi minata dall’insorgere di alcuni ostacoli che per quanto grandi non pregiudicheranno un lieto fine.
La pellicola diretta da Euros Lyn è essenzialmente questo, una storia che fila liscia come ci si aspetti debba andare e che non si allontana mai troppo dalle aspettative del suo pubblico. Quei toni drammatici che danno un po’ di pathos alla vicenda non giustificano una durata di circa 113 minuti, forse eccessiva per un film che nell’essenza rimane una commedia sportiva. Un aspetto positivo è sicuramente la caratterizzazione dei vari personaggi nonché la scelta di alcuni attori, più che azzeccati per le parti che recitano. Ci riferiamo ovviamente al duo Toni Colette e Damian Lewis, cuciti alla perfezione sui rispettivi ruoli da interpretare. La leggerezza con cui viene raccontato il film inoltre trasmette un senso di spensieratezza e felicità proprio di una commedia di questo tipo.
Gli aspetti tecnici di una storia vera
Come appena detto ci sentiamo di promuovere la scelta del cast e l’interpretazione di gran parte dei personaggi. Il comparto tecnico fa esprimere al meglio i toni tipici della commedia. Tutto è funzionale al genere del film a partire dall’illuminazione di scena, la scelta delle soundtrack, il ritmo, i dialoghi e la caratterizzazione dei protagonisti. Un film che sicuramente non brilla per le scelte registiche e neanche per snodi inaspettati della trama ma che comunque si fa ben seguire. Per quanto riguarda le battute c’è da dire che lo humor di stampo britannico come al solito risulta divisivo, o lo si ama o lo si odia.
Come accennato in apertura il film diretto da Euros Lyn si ispira ad una storia realmente accaduta e questa è la vera particolarità della vicenda. Durante i titoli di coda vengono mostrati accanto agli attori alcuni dei personaggi reali che sono stati riprodotti fedelmente nel film, almeno nelle sembianze fisiche. Per quanto possa sembrare strano gran parte di quello che vedrete nel film, almeno nella sostanza, è successo veramente!
Considerazioni finali – Dream Horse, la recensione
Dream Horse è una commedia sportiva leggera, a tratti avvincente ma mai così emozionante come forse dovrebbe essere un film del genere, specie nella parte finale. I circa 113 minuti di girato sono eccessivi per una storia come questa. I tempi ed i ritmi sono quelli di una commedia con un accenno anche al registro drammatico in alcune scene più cariche di pathos. Un cast vario e ben azzeccato viene sorretto magistralmente dalle spalle di Toni Collette e Damian Lewis, due volti noti per gli amanti del cinema e delle serie tv. I personaggi, caratteristici e divertenti, sono forse l’aspetto meglio riuscito di Dream Horse, un elemento che dà colore, movimento ed un piacevole senso di stranezza all’intera vicenda.
Nonostante la visione del film sia stata essenzialmente scorrevole e priva di intoppi non ci siamo mai sentiti completamente coinvolti nella storia, complice anche l’estrema prevedibilità e linearità della sceneggiatura. Si tratta semplicemente di una commedia leggera con uno script semplice; un buon passatempo della durata di circa due ore che non impegna troppo la testa. Un film alla portata di tutti, adatto ad un pubblico potenzialmente vastissimo.
Dream Horse
Voto - 6
6
Lati positivi
- Il film risulta piacevole e scorrevole
- La caratterizzazione dei personaggi
Lati negativi
- Lo sviluppo della trama è troppo prevedibile
- Lo humor britannico potrebbe non essere amato da tutti
- Risulta poco coinvolgente