Exploding Kittens: recensione della serie tv Netflix basata sul gioco da tavolo

A partire dal 12 luglio si trova su Netflix una serie tv dal peculiare titolo di Exploding Kittens (qui il trailer) tratta dall’omonimo gioco da tavolo, descritto come un “gioco di carte strategico basato sui gatti e la distruzione”. Ne esiste anche una versione multimediale, disponibile gratuitamente proprio su Netflix. Il gioco è piuttosto amato e divertente, ma com’è la serie tv? Scopritelo leggendo la nostra recensione.

Indice:

• Trama
• I Personaggi
• Per chi è fatta questa serie?
• Conclusioni

Trama – Exploding Kittens Recensione 

Il Consiglio del Paradiso è deluso dal comportamento di Dio (in originale doppiato da Tom Ellis, noto soprattutto per essere il volto di Lucifero nella serie tv Lucifer), che decide di esiliarlo sulla Terra sotto forma di gatto per aiutare una famiglia disastrata. Solo se riuscirà nella sua impresa potrà tornare nel regno dei cieli. Un destino simile spetta a Belzebù (qui al femminile) che, non ritenuta abbastanza malvagia, viene mandata sulla Terra, anche lei sotto forma di gatta, per rendere la vita di Dio un inferno.

Le premesse sono piuttosto assurde, ma basti pensare che in realtà la maggior parte di gag e di situazioni sopra le righe non provengono neanche dai due gatti ma dai personaggi umani, specie dalla famiglia Higgings, che Dio sta aiutando.

I Personaggi – Exploding Kittens Recensione

Come anticipato, abbiamo Dio e Belzebù con le sembianze di gatti, in una versione piuttosto dissacrante per Dio, rappresentato come vanitoso e svogliato, mentre Belzebù è una diavola poco rispettata e che, pur avendo dei momenti spaventosi, è perlopiù impedita nell’essere effettivamente malvagia. Per quanto riguarda i personaggi umani, la famiglia è composta da Marv, il padre di famiglia, un “nerd” appassionato di giochi da tavolo (giustamente andavano menzionati), Abbie, la madre di famiglia, ex membro della marina militare, quindi parecchio tosta e sportiva, la figlia Greta, appassionata di scienze ed emotivamente impacciata e il figlio Travis, che cerca di diventare famoso come streamer dopo che da piccolo è diventato virale per una figuraccia fatta durante una recita.

Abbiamo poi dei personaggi secondari, come Haiden, compagno di scuola di Travis, anche lui streamer ma parecchio sbandato, Karen, la vicina di casa della famiglia che rappresenta lo stereotipo americano della donna sempre arrabbiata e alla ricerca dei manager dei negozi per lamentarsi con loro dei dipendenti, e molti altri. Insomma, gli ingredienti perfetti per una serie con un comico basato sull’assurdo e dalle avventure rocambolesche.

Per chi è fatta questa serie? – Exploding Kittens Recensione

Nonostante si tratti di una serie TV animata e con un titolo che rimanda a degli adorabili gattini, questo non è un prodotto per bambini. Probabilmente già le premesse lo rendono facilmente intuibile, ma a quelle si aggiunge anche la presenza a lievi riferimenti sessuali e linguaggio scurrile, che non la rendono necessariamente solo per adulti, ma almeno dall’adolescenza in su. Exploding Kittens si inserisce quindi in questa tendenza sempre più frequente dell’animazione seriale per adulti, in cui sono incasellabili altri prodotti relativamente recenti, quali ad esempio Bojack Horseman o Rick e Morty o ancora la recente Hazbin Hotel.

Dalle premesse, si intuisce anche che l’umorismo è parecchio mordente e dissacrante, sconsigliabile quindi se si è molto credenti e/o particolarmente sensibili ai temi religiosi. Ci sono inoltri parecchi riferimenti alla cultura pop intesa in maniera abbastanza universale, ma alcune battute sono difficili da comprendere se non si conosce in maniera almeno basilare la cultura popolare statunitense e alcuni loro stereotipi. Questa serie è invece perfetta per voi se siete almeno adolescenti, non siete sensibili ad un umorismo piuttosto nero e dissacrante e conoscete almeno discretamente la cultura pop, con anche un pizzico di quella statunitense.

Conclusioni – Exploding Kittens Recensione

Essendo il gioco da tavolo di riferimento senza una trama, si è fatto un buon lavoro nell’inventarsi una storia su di esso, ma non è la prima volta che si fa un’operazione del genere, basti pensare ai film sui Lego o il più recente Barbie. La storia che ne è uscita fuori è molto carina e i personaggi rimangono tutti in mente, ognuno caratterizzato in maniera perfetta per ciò che deve rappresentare. Un difetto sta in alcune battute, non tanto nell’umorismo in sé, che o piace o non piace, ma alcune gag sono ripetute un po’ troppe volte. Ad ogni modo, la serie è composta da 9 episodi da 25 minuti ciascuno, se doveste quindi decidere di vederla vi porterebbe via poco tempo, per un prodotto concepito per la visione in binge watching.