From 2: recensione della serie tv horror
Una buona stagione di transizione in cui l'incipit horror e le dinamiche sociali danno vita ad una serie citazionistica che non perde la propria identità.
È un peccato che From sia così sottovalutata nel panorama seriale perché dopo la buona prima impressione, questa seconda stagione continua a stupire per la costruzione magistrale del mistero, per la tensione che cresce senza mai rallentare e per le dinamiche tra gli abitanti che ricostruiscono così bene i meccanismi sociali. A metà tra un social horror e un small town mystery, From spicca per la sua scrittura che non tralascia nulla al caso: dai personaggi e i loro archi narrativi e alla storia della cittadina i cui contorni iniziano a delinearsi.
La peculiarità di From è proprio come mette in scena un immaginario impossibile in un modo realistico. Mentre la costruzione del mistero – cos’è in realtà quella cittadina, c’è una logica con cui gli abitanti sono stati scelti, chi sono le creature che popolano la notte – attinge a piene mani alla tradizione horror, la costruzione dei personaggi e la loro scrittura ha un approccio molto più realistico, psicologico. Mentre nella prima stagione il gruppo di protagonisti sembravano aver ricreato una loro quotidianità, momento tranquilli a cui aggrapparsi quando il sole tramonta, in questi nuovi episodi la sensazione di claustrofobia e controllo paralizzano la cittadina in cui la paranoia e il terrore prendono il sopravvento.
Indice
La trama – From 2, la recensione
Questa seconda stagione di From inizia nel medesimo modo in cui era iniziata la prima, con dei nuovi arrivi nella cittadina. I due incipit, però, hanno solo questo in comune: un gruppo di persone che portano scompiglio in una struttura assodata. Ma se nei primi episodi l’arrivo di una famiglia determinata a scoprire la verità e a tornare a casa ha dato speranza agli oramai rassegnati abitanti, la comparsa di un bus pieno di persone fa piombare tutti nel caos. La presenza di personalità forti, però, viene soppiantata quando Kristi e la sua fidanzata che era sul bus si rincontrano.
L’arrivo di una persona già legata ad una delle abitanti non serve solamente a mettere pepe alla storyline romantica, ma getta scompiglio nelle dinamiche instaurate. Questo, la caduta improvvisa di una casa, l’esplorazione dei sotterranei dove le creature risiedono durante il giorno e la prigionia di Boyd gettano nuove basi per una stagione che procede a spirale. Sebbene le prime puntate siano tranquille, quasi d’assestamento per questa nuova realtà, non c’è traccia di noia o di ripetizioni inutili.
La calma (apparente) prima della tempesta – From 2, la recensione
Tutto cambia anche se in superficie sembra che l’evoluzione sia lenta, ma inesorabile. Anche gli eventi notturni, le creature placide e crudeli assumono nuove sfumature. Le ore dopo il tramonto continuano ad essere una costante nella costruzione del genere horror della serie, ma i mostri assumono nuove sfumature. La paranoia che dilaga lo fa soprattutto nelle ore diurne perché nessuno si sente più al sicuro. La quotidianità fatta di piccoli gesti, l’avere una casa, i lavori di casa da suddividere, poter coltivare i propri hobby, i pasti serviti al diner non erano altro che una facciata che cade molto in fretta.
In conclusione – From 2, la recensione
La sensazione di non essere più al sicuro nemmeno quando si pensava di avere attimi di tregua non manda in confusione solamente i personaggi, ma rimescola le carte in tavola anche per gli spettatori. Questa stagione, che sotto alcuni aspetti è più sottotono rispetto alla prima, è una vera e propria transizione. Le puntate sono lente, si prendono il loro tempo per coltivare le relazioni tra i personaggi, per enfatizzare le dinamiche già conosciute, ma la seconda metà mette il turbo. Alcune risposte vengono date, ma soprattutto c’è un forte ribaltamento che andrà indagato maggiormente nella terza stagione.
La seconda stagione di From a livello di scrittura è una classica stagione di transizione, gli episodi sono dei mattoni che vengono impilati con il solo scopo di costruire delle fondamenta solide. Questo, però, non fa perdere il pregio alla serie che continua ad essere un ottimo horror, un prodotto che utilizza l’incipit del small town mystery in maniera non originale, ma in modo magistrale. Il punto di forza di From è quello di essere continuamente citazionista, di ricordare stili e scuole di regia differenti, di essere simile a molti cult sia letterali che seriali, ma comunque di avere una propria anima e un’identità ben precisa.
From 2
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- I generi di riferimento sono sempre ben sfruttati
- Sebbene sia molto citazionistica e nulla della storia sia un elemento originale, riesce ad avere un'identità forte e precisa
Lati negativi
- Soffre dei difetti soliti delle seconde stagioni rinnomate per essere di transizione