Galline in fuga – L’alba dei nugget: recensione del film di Netflix
La nostra recensione di Galline in fuga - l'alba dei nugget, in streaming su Netflix
Diretto da Sam Fell, le avventure di Galline in fuga tornano sul grande schermo dopo ventitrè anni, con un sequel del primo film che vedeva Peter Lord e Nick Park come registi. Disponibile su Netflix a partire dal 15 dicembre 2023 Galline in fuga – L’alba dei nugget (qui il trailer) vede protagonisti gli stessi personaggi della prima pellicola, con l’aggiunta di qualche new entry. Un ottimo sequel che narra tematiche universali e in qualche modo delicate e controverse, e lo fa con leggerezza, divertimento e con quel caratteristico stop motion che negli anni 2000 aveva emozionato migliaia di spettatori.
Indice
Trama – Galline in fuga – L’alba dei nugget recensione
Gaia e Rocky, in procinto di diventare genitori, conducono una vita idilliaca dove trascorrono le giornate insieme agli altri polli, in armonia e totale libertà. Quando nasce la piccola Molly, è chiaro fin il pericolo che corre nell’essere fin troppo simile a sua madre: curiosa, determinata e costretta a vivere sempre nei limiti dell’isola, alimenterà il suo desiderio di scoprire il mondo fuori dai limiti di casa sua, portandola così a fuggire ignara di quale sia il destino delle galline nell’universo degli esseri umani.
Sulla terraferma si sta espandendo una nuova azienda, un nuovo terribile luogo dove si producono dei deliziosi bocconcini di pollo attraverso un metodo crudele, e che toglie sentimenti e istinto agli animali prima di spedirli al macello. Molly e la sua nuova amica Frizzle rimangono intrappolate nella fabbrica, gestita da un nemico che Gaia ricorda molto bene e che è pronto a vendicarsi. Gaia, Rocky e la sua squadra, decisi a salvare la piccola Molly e mossi anche da un senso comune nei confronti di tutte quelle galline dal destino già scritto, irrompono nell’azienda scoprendo come modalità e metodi siano sempre più brutali, dediti a una produzione all’ingrosso e volti alla massima espansione. La fabbrica dei nugget va quindi completamente annientata.
Un prodotto eccellente e bilanciato – Galline in fuga – L’alba dei nugget recensione
Geniale e divertente per i più piccoli, tenero e simpatico per giovani e adulti, Galline in fuga – L’alba dei nugget è un perfetto sequel, che ricalca orme, fattori e tecnica grafica del primo film, andando oltre. Attuale, dolce, simpatico e ingegnoso, il film torna a distanza di molti anni, con una stop motion evoluta, ai quali forse non si è più abituati, ma che ben rappresenta un gusto nostalgico per il passato, il linea con il rimando a una natura immacolata, lontana e isolata dal passaggio dell’uomo, dalla tecnologia e da mondi artificiali.
Come è artificiale, alterato e manipolato il luogo che precede il triste destino delle galline, dove aspettano ignare di venir uccise. Un’idea originale e architettata con maestria, con colori straordinari e sgargianti e con quell’aura di contraffazione, falsità e alienazione, unico momento inquietante e sorprendente trattandosi di una pellicola per bambini. Galline in fuga – L’alba dei nugget è infatti un ottimo prodotto per tutta la famiglia, diversamente dal primo che avrebbe entusiasmato e coinvolto principalmente il pubblico dei più piccoli. Il primo film aveva forse una trama più semplice, con una struttura più lineare, che qui alterna più momenti attraverso il montaggio.
Con grandi ritorni centrale è sempre la fuga, doppia in questo caso, con un forte simbolismo, e una solidarietà che, è risaputo, contraddistingue gli animali. È forte l’eterno, realistico contrasto tra uomo e natura. Galline in fuga – L’alba dei nugget esplora più temi, con personaggi cresciuti e maturati. Dall’amicizia, che supera ogni paura, dalla malvagità dell’uomo nei confronti degli animali, fino all’importanza del lottare per un mondo migliore.
Insieme a quello centrale della maternità, che tra cautela e istinto di protezione, cambia l’animo di Gaia e la porta a rivivere un inferno, dove vendetta e affannoso consumismo regnano sovrani. Il grande pregio del film, inaspettato rispetto alla location della prima pellicola, nota e riconoscibile anche dai più piccoli, sta proprio nel come viene costruito il mondo dove vivono i polli prima di andare al macello. Per non parlare dell’escamotage tecnologico e fantascientifico che rende le galline in balia di un senso di totale pace, benessere, felicità, e che loro permette di avviarsi serene verso una morte atroce. La riflessione che suscitava il primo Galline in fuga è quindi qui, e oggi, ancora più toccante e forte.
Conclusioni – Galline in fuga – L’alba dei nugget recensione
Nel 2000, quando Galline in fuga ha visto la luce, alla fine della vita in gabbia delle galline c’era sempre il macello, ma la produzione dell’azienda riguarda la realizzazione di un pasticcio di carne. All’epoca parole come vegetariano o vegano erano molto meno comuni di quanto lo siano oggi, con un’etica per il mondo animale che ha preso sempre più piede, con un’esponenziale aumento di chi decide, per scelta morale, e non alimentare, di non mangiare più pesce né carne. Con i vegani che invece eliminano qualsiasi alimento di origine animale.
Anche la scelta di trasformare l’azienda in una catena specializzata in bocconcini di pollo, appunto i nuggets, rende questo sequel ancora più al passo con i tempi. Appassionante, contemporaneo e intelligente, Galline in fuga – L’alba dei nugget crea delle sequenze davvero sorprendenti e coinvolgenti, come quelle del piano attuato dalle galline per entrare all’interno dell’azienda, con un montaggio serrato, scattante e che mostra uno schema e una struttura calcolata, pianificata ed equilibrata. Un impianto che pervade l’intera pellicola e che rende il sequel completo, maturo, compatto, seguente al primo e, probabilmente, pronto a continuare l’avventura con un terzo film.
Galline in fuga - L'alba dei nugget
Voto - 8
8
Lati positivi
- Ricco di situazioni nuove e ben architettate
- Uno svolgimento dinamico, vivace e coinvolgente