Gatta Cenerentola: recensione del film di Alessandro Rak

La trasposizione cinematografica dell'opera di Basile

Gatta Cenerentola è un film d’animazione del 2017 diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, ispirato all’omonima fiaba di Giambattista Basile e all’opera teatrale di Roberto De Simone. Nel cast figurano Alessandro Gassman,
Massimiliano Gallo e Maria Pia Calzone, rispettivamente nei ruoli di Primo Gemito, Salvatore Lo Giusto e Angelica Carannante. In questa recensione, andremo a vedere anche come si differenzia l’opera di Alessandro Rak e soci con quella di Basile e quella di De Simone.

Gatta Cenerentola: recensione

Il film inizia con Vittorio Basile, un ricco armatore e scienziato, che è il proprietario della Megaride, una nave capace di riprodurre quello che accade al suo interno sotto forma di ologrammi, mentre spiega di come vorrebbe rinnovare il porto di Napoli, rendendolo più tecnologico e facendo della sua nave una specie di archivio digitale per i ricordi di chiunque ci metta piede.

Vittorio ha una figlia, Mia, ed è sul punto di sposarsi con Angelica Carannante, una donna con 5 figlie ed un figlio che sin da piccolo si comporta da femmina di nome Luigi. Quello che Vittorio non sa è che Angelica lavora per Salvatore Lo Giusto, un trafficante di droga che è anche suo amante, e lui escogita il piano di ucciderlo dopo il matrimonio tra lui e Angelica, di modo da poter prendere possesso della Megaride attraverso Mia, diventata unica erede, ma solo dopo che avrà compiuto 18 anni, per farne una capitale del riciclaggio.

Il piano va a buon fine e per lo shock Mia diventa muta, Angelica decide quindi di prendersi cura di lei, non facendo sapere a nessuno del piano di Salvatore. Nel corso degli anni Mia vive ancora nella Megaride, divenuta uno squallido locale con bordello, insieme alle figlie di Angelica,

subendo soprusi di ogni genere e venendo denominata “Gatta Cenerentola” per il suo vizio ficcarsi nei condotti dell’aria, come un gatto. Mia è costretta a subire, toccherà quindi a Primo Gemito, ex uomo di scorta del padre di Mia, salvare non solo la ragazza, ma anche Napoli dalla minaccia di Salvatore Lo Giusto.

Gatta Cenerentola: I personaggi

Donne:

Matrigna

Nel film, come nella fiaba e nell’opera teatrale, viene raccontata la storia di una ragazza che si ritrova a subire suprusi di ogni genere. Mia, per tutto il film, non può che soffrire in silenzio, silenzio non perché è muta, silenzio nel senso…insomma avete capito, e nel film rappresenta un tema che mai quanto oggi è attuale, il tema delle violenze sulle donne.

Il silenzio di Mia, è una metafora perfetta per rappresentare quelle donne che subiscono violenze ma non possono parlare, quindi si ritrova a dover perdere quella gioia di vivere che con il tempo gli viene esterpita dall’anima. Ma Mia non è il solo caso di donna maltrattata in questo film. Angelica, nonostante gli sia stata fatta la promessa di un futuro quasi da “regina” al fianco di Salvatore Lo Giusto, scopre di far parte di una bugia.

Una bugia che dura ben 15 anni che Salvatore usa come modo per tenersi buona Mia. Angelica, quindi, è un’altra esempio di una donna usata e maltrattata da un uomo vile e crudele, che ha a cuore solo i propri interessi. La performance di Maria Pia Calzone è emozionante, sopratutto nel finale, quando si ritrova a dover fare i conti con quello che ha perso e si ritrova a capire di essere caduta troppo in basso, per di più per nulla.

Uomini:

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Salvatore Lo Giusto: Lo adoro! STOP! Lasciatemi spiegare. Nonostante sia palese che il personaggio di Salvatore sia buono e simpatico quanto qualcosa che non lo è…ha carisma! Questo è un difetto degli sceneggiatori in generale, rendono il buono il classico bravo ragazzo che deve fare la cosa giusta e bla bla bla e poi danno una personalità accattivante al cattivo.

Il personaggio (doppiato da Massimiliano Gallo) è dirompente, imprevedibile e istrionico fino al limite. Massimiliano Gallo fa una cosa difficilissima, riuscire a rendere bello un personaggio che di base non lo è, Salvatore Lo Giusto è lo schifo fatto persona. E’ viscido, violento, schifoso, sfruttatore, avido, un idiota,

un comunista, ma di certo non è una pornostar. Niente da dire su Primo Gemito invece, l’eroe della situazione, colui che cerca di salvare la nostra “Gatta Cenerentola”. Il suo lo fa, d’altronde è Alessandro Gassman, se non lo fa bene lui il suo lavoro chi potrebbe farlo, il padre? Probabile.

Gatta Cenerentola: Cinema, Teatro e Letteratura

Come sappiamo, il film è ispirato all’opera di Gianbattista Basile e all’opera teatrale di Roberto De Simone. Ma in tutte e tre le opere, i fatti narrati sono tutti e tre rappresentati in modo diverso.

Cinema:

La storia si allontana pesantemente da quella originale, di modo da renderla più attuale e vicina alle nostra concezione. Il tema della mafia e della droga sono un ottimo sfondo per la storia, il film può anche essere visto come una critica alla Napoli attuale, spesso e volentieri ignara di quello che succede. Salvatore Lo Giusto e Vittorio Basile rappresentano cosa c’è di male e di buono in una delle città più belle al mondo. Come per dire, “Ogni moneta ha un secondo lato”.

Teatro:

Nella messa in scena di De Simone, invece, la situazione è vista sotto un’altra luce. La storia è quella di Basile ma in chiave comica, dove a fare da “padrona” nella scena è la matrigna. Nel film c’era un solo personaggio maschile, ovvero Luigi, invece nell’opera di De Simone tutte e sei le sorellastre di Cenerentola (e la matrigna) sono interpretate da uomini.
La matrigna, esattamente come Salvatore Lo Giusto nel film, è la cattiva della situazione, ma ha la caratteristica di essere talmente divertente da farti dimenticare come tratta male Cenerentola. Anche nell’opera di De Simone sono presenti momenti musicali, canzoni tutte musicate dallo stesso De Simone.

Letteratura:

L’opera di Basile è molto diversa dalla resa cinematografica e teatrale. Nel film e a teatro il personaggio di Cenerentola era quasi marginale, qui invece è protagonista indiscusso della storia, e il suo nome è “Zezzola“. Avete potuto vedere che nel film e a teatro Mia/Cenerentola sono delle innocenti ragazze che subiscono violenze ingiustamente,
invece nell’opera di Basile il personaggio di Zezzola è tutt’altro, infatti uccide la prima matrigna, sotto suggerimento della sua maestra, per poi convincere suo padre a sposare la maestra. La maestra dopo essersi meritata la fiducia di Zezzola porta le sue sei figlie, avute da precedenti matrimoni, nella nuova casa, per poi cominciare anche lei a abusare di Zezzola. Questa è una bella cosa che si chiama “Karma”.

Gatta Cenerentola: cosa ti lascia?

Il film è una rappresentazione moderna dell’opera di Basile, con droga, violenze e musica tutte in una sola pellicola. Questo film dice a pieni polmoni che non bisogna farsi mettere sotto dagli altri. Abbiamo una voce? Dobbiamo farla sentire. Questo riguarda le donne, i napoletani, e le persone in generale. Se questo film è arrivato molto vicino ad essere nominato agli Oscar come miglior d’animazione, un motivo ci sarà. E’ un grande film, film come questi fanno sentire orgogliosi di essere napoletani.

Gatta Cenerentola

Voto - 8.5

8.5

Lati positivi

  • Massimiliano Gallo e Maria Pia Calzone fantastici
  • Bellissime canzoni

Lati negativi

  • Eccessivo uso del napoletano , che per quelli non di Napoli potrebbe essere un po' fastidioso leggere sempre i sottotitoli

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